condanne a venezia - petrolchimico



da lanuovaecologia.it

Lunedì 27 Ottobre 2003

PETROLCHIMICO|La sentenza sulla fuga di Cvm dagli impianti

Marghera, condanna per i vertici dell'Evc


Porto Marghera, PetrolchimicoPer il giudice di Venezia Sara Natto,
l'amministratore delegato e altri tre dirigenti dell'azienda sono colpevoli
di omissione di cautele e disastro colposo. È stato invece assolto da questi
reati, per non aver commesso il fatto, il presidente Graziano Vidotto


L'amministratore delegato di Evc Italia, Ernest Bartsch, e altri tre
dirigenti della società sono stati condannati a 8 mesi di reclusione dal
giudice monocratico di Venezia Sara Natto, al termine del processo per
l'incidente avvenuto l'8 giugno 1999 all'impianto Cvm del Petrolchimico di
Porto Marghera, in cui fuoriuscirono circa 3 tonnellate di cloruro di vinile
monomero. Gli altri dirigenti di Evc sono l'operation manager Gregor Burton
Stuart, il direttore dell'impianto veneziano Carlo Porcu e il responsabile
sicurezza Lauro Berto. Nei loro confronti il pm Felice Casson aveva chiesto
la condanna a un anno e 4 mesi per il reato di omissione dolosa di cautele
nei luoghi di lavoro e disastro colposo.

È stato invece assolto da questi reati, per non aver commesso il fatto, il
presidente di Evc, Graziano Vidotto. Il giudice ha inoltre assolto Porcu,
Berto e il caporeparto Marzano dal reato di frode processuale. Infine un
settimo imputato, Germano Mistron, che la sera dell'incidente era di turno
alla sala di controllo, è stato condannato all'ammenda di 206 euro per il
ritardato avviso dell'incidente agli organismi di protezione civile.

«L'assoluzione dei nostri manager dall'imputazione di frode processuale,
rileva la trasparenza con cui Evc ha sempre operato, offrendo alla
magistratura la massima disponibilità e collaborazione». Così la Evc Italia
commenta la sentenza del Tribunale di Venezia, mentre annuncia che impugnerà
la decisione del tribunale, a tutela non solo dei propri diritti «ma
soprattutto della correttezza scientifica e intellettuale che sostiene le
attività di Evc nel mondo».

Quanto alle condanne per i reati di disastro ambientale e omissioni di
cautele, la società chimica continua ad affermare che «le analisi e le
perizie condotte in seguito all'incidente non hanno evidenziato danni o
rischi per l'ambiente e la salute». «Le nostre affermazioni - prosegue una
nota di Evc - si basano sulle relazioni acquisite agli atti processuali e
sono avvalorate da illustri studi scientifici, universalmente riconosciuti
per il rigore dei loro criteri d'analisi».

27 ottobre 2003