[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
le truffe sui farmaci
- Subject: le truffe sui farmaci
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 9 Oct 2003 06:51:26 +0200
da ilnuovo.it Venerdì, 03 Ottobre 2003 12:15 L'Oms lancia l'allarme: il 7% del mercato dei farmaci è composto da prodotti contraffatti. In Italia oltre 130 mila confezioni di pillole false sequestrate. Il 51% dei medicinali non conteneva alcun principio attivo -L'esempio della Chiesi: investire nella qualità ROMA - La "sindrome cinese" fa male alle imprese europee e al made in Italy. Ma, soprattutto, può nuocere gravemente alla salute. I dati dell'Oms - l' Organizzazione mondiale della sanità - parlano chiaro: il 7% del mercato mondiale farmaceutico è composto da prodotti contraffatti. Pillole e sciroppi che nella maggioranza dei casi non contengono nemmeno l'ombra del principio attivo che fa di un confetto o di una fiala un farmaco. Per non parlare di quei contraffattori privi di scrupoli che confezionano medicinali contenenti sostanze nocive, che hanno già provocato più di una strage in Africa e in Asia. I dati dell'Oms indicano punte di contraffazione farmaceutica in Brasile (30%) e in alcuni stati africani, dove le pillole false arrivano a rappresentare il 60% del mercato. Ma il fenomeno è in preoccupante crescita anche in Europa e in Italia. Gli uffici di Bruxelles deputati alla fiscalità e alle attività doganali stimano che nel 2001 siano stati sequestrati circa 4 milioni di scatole e scatolette contraffatte, circa il 10% degli oltre 42 milioni di falsi bloccati alle dogane e classificati sotto la voce "prodotti diversi", tra i quali spiccano in primo piano proprio i medicinali. Le stesse stime parlano in Italia di oltre 130 mila confezioni sequestrate. Numeri inquietanti, che rappresenterebbero però solo la punta di un iceberg. Sempre secondo gli uffici di Bruxelles la contraffazione farmaceutica provocherebbe in media la perdita di 17 mila posti di lavoro (compreso l'indotto) e un danno economico pari a oltre 2 miliardi di euro. Somme che il crimine organizzato che pratica la pirateria, farmaceutica e non, reinveste nel traffico di droga e di armi o per finanziare il terrorismo. Un danno economico per le aziende del settore che non è però nemmeno paragonabile a quello arrecato a migliaia di pazienti. Nei casi scoperti dall'OMS, infatti, il 51% dei medicinali non conteneva alcun principio attivo. Acqua fresca, insomma. Ma non per questo innocua. Perché l'assenza del principio attivo significa anche assenza di efficacia terapeutica, con tutto quel che ne consegue sul piano della progressione della malattia. Per non parlare di altri effetti dannosi. Come le decine di gravidanze indesiderate provocate da compresse placebo, rivendute in Brasile come contraccettivi. O i casi ben più gravi della Cambogia, dove decine di persone sono morte per avere assunto antimalarici falsi, o del Niger, dove secondo l'OMS i morti a seguito delle distribuzione di falsi vaccini contro la meningite sarebbero stati addirittura migliaia. In Bangladesh 300 bambini hanno perso la vita perché uno sciroppo anziché contenere acqua distillata aveva addirittura tracce di kerosene. Il 17% dei falsi medicinali conterrebbe invece un principio attivo diverso dall'originale. E in questo caso il rischio è l'insorgere di intossicazioni, dovute a intolleranze individuali o a interazioni negative con altre terapie concomitanti. Sempre secondo l'OMS l'11% dei casi riguarda il sottodosaggio del principio attivo. Non di rado, rivelano gli uffici di Bruxelles, sono stati sequestrati farmaci che contenevano a malapena l'1% del principio attivo necessario. Un sottodosaggio che azzera comunque gli effetti terapeutici e che, nel caso degli antibiotici contraffatti, provoca anche una maggiore diffusione di ceppi microbici resistenti agli antibiotici. Ma non meno gravi, segnala l'organizzazione mondiale della sanità, sono anche i pericoli legati alla tossicità degli eccipienti a volte usati dai contraffattori o alla cattiva conservazione e fabbricazione dei prodotti. Per non parlare dei casi, rilevati anche in Italia, di farmaci scaduti ai quali vengono apposte nuove etichette con nuove date di scadenza. Anche in quel modesto 4% di plagi, ossia di medicinali apparentemente in tutto e per tutto identici agli originali, le insidie per la nostra salute non mancano. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità Italiano, "anche quando sono di qualità adeguata e contengono la corretta quantità di principio attivo, la loro produzione non avviene secondo le norme di "Good Manufacturing Practice", imposte al prodotto autentico dall'industria farmaceutica. Buone pratiche di produzione per le quali le imprese italiane investono miliardi e che i contraffattori infrangono, deteriorando i prodotti. In alcuni casi in modo grave. I difetti di fabbricazione delle fiale per preparazioni iniettabili, ad esempio, possono provocare a causa dei cattivi sistemi di prerottura la caduta di frammenti di vetro nella soluzioni. Per non parlare dei farmaci "obbligatoriamente sterili", che per la modalità di somministrazione per via iniettiva, implicano requisiti di alta qualità di fabbricazione, che hanno a loro volta costi altissimi. Che i contraffattori non si sognano nemmeno lontanamente di sostenere. Basti pensare che la Chiesi, azienda farmaceutica italiana leader nella ricerca, ha investito ben 21 milioni di euro per una sola linea di produzione di fiale sterili, che anticipa le nuove norme di sicurezza europee che entreranno in vigore nel 2005. In Europa e in Italia non si sono verificate fortunatamente tragedie delle dimensioni. rilevate in Asia e nei Paesi in via di sviluppo in genere. Ma 400 mila dosi di antimalarici falsi, causa di tante morti in Africa, sono stati sequestrati nella civilissima Francia, dove transitavano dalla Cina, diretti verso il Continente nero. Comunque sia la Commissione Europea che l' OMS ricordano che in Europa, Italia compresa, sono in corso inchieste giudiziarie che vedono anche i Paesi dell'Unione coinvolti non solo nell' importazione da Paesi extracomunitari, ma anche nella produzione di pillole contraffatte. Negli ultimi anni, inoltre, lo sviluppo dell' e-commerce ha creato con Internet un nuovo canale di commercializzazione dei farmaci contraffatti. In cima alla hit dei prodotti copia in Italia come in Europa troviamo la "pillola blu", prodotta nella versione originale dall'americana Pfizer. "Centinaia di migliaia di confezioni di "Viagra", informano gli Uffici dei servizi doganali dell'UE, sono state sequestrate lo scorso anno. Tutti falsi provenienti soprattutto dalla Cina. Imitazioni che almeno in qualche caso avrebbero "funzionato" comunque. Merito dell'effetto placebo, riconoscono gli esperti in sperimentazione clinica dei medicinali. Ossia di quella legge che fa sentire meglio anche dopo una semplice pastiglia di zucchero solo perché la nostra mente l'immagina piena di sostanze farmaceutiche miracolose. Ma se sul Viagra ci si può scherzare sopra (un po' meno si diverte la Pfizer) c'è molto meno da ridere quando i falsi riguardano antibiotici e vaccini, le due categorie terapeutiche nelle quali si starebbero specializzando i professionisti della contraffazione farmaceutica. Con danni per la salute che in questo caso colpiscono soprattutto i bambini. Una piaga sociale che ha spinto la Commissione Europea ad approvare l' adozione da parte del Consiglio dei ministri del nuovo regolamento per la lotta alla contraffazione e alla pirateria. Un provvedimento che entrerà in vigore in tutta Europa il 1° luglio del 2004 e che consentirà alle autorità doganiere di agire con maggiore efficacia e celerità anche al solo sospetto che le merci in transito possano essere "plagi" o contraffazioni in piena regola.
- Prev by Date: viaggio nella fabbrica che non inquina
- Next by Date: 21/10 Brescia: L'oro blu del XXI secolo: vita o morte?
- Previous by thread: viaggio nella fabbrica che non inquina
- Next by thread: 21/10 Brescia: L'oro blu del XXI secolo: vita o morte?
- Indice: