le truffe sui farmaci



da ilnuovo.it

Venerdì, 03 Ottobre 2003    12:15
L'Oms lancia l'allarme: il 7% del mercato dei farmaci è composto da prodotti
contraffatti. In Italia oltre 130 mila confezioni di pillole false
sequestrate. Il 51% dei medicinali non conteneva alcun principio attivo


-L'esempio della Chiesi: investire nella qualità

ROMA - La "sindrome cinese" fa male alle imprese europee e al made in Italy.
Ma, soprattutto, può nuocere gravemente alla salute. I dati dell'Oms - l'
Organizzazione mondiale della sanità - parlano chiaro: il 7% del mercato
mondiale farmaceutico è composto da prodotti contraffatti. Pillole e
sciroppi che nella maggioranza dei casi non contengono nemmeno l'ombra del
principio attivo che fa di un confetto o di una fiala un farmaco. Per non
parlare di quei contraffattori privi di scrupoli che confezionano medicinali
contenenti sostanze nocive, che hanno già provocato più di una strage in
Africa e in Asia.
I dati dell'Oms indicano punte di contraffazione farmaceutica in Brasile
(30%) e in alcuni stati africani, dove le pillole false arrivano a
rappresentare il 60% del mercato. Ma il fenomeno è in preoccupante crescita
anche in Europa e in Italia. Gli uffici di Bruxelles deputati alla fiscalità
e alle attività doganali stimano che nel 2001 siano stati sequestrati circa
4 milioni di scatole e scatolette contraffatte, circa il 10%  degli oltre 42
milioni di falsi  bloccati alle dogane e classificati sotto la voce
"prodotti diversi", tra i quali spiccano in primo piano proprio i
medicinali. Le stesse stime parlano in Italia di oltre 130 mila confezioni
sequestrate. Numeri inquietanti, che rappresenterebbero però solo la punta
di un iceberg. Sempre secondo gli uffici di Bruxelles la contraffazione
farmaceutica provocherebbe in media la perdita di 17 mila posti di lavoro
(compreso l'indotto) e un danno economico pari a oltre 2 miliardi di euro.
Somme che il crimine organizzato che pratica la pirateria, farmaceutica e
non, reinveste nel traffico di droga e di armi o per finanziare il
terrorismo.
Un danno economico per le aziende del settore che non è però nemmeno
paragonabile a quello arrecato a migliaia di pazienti. Nei casi scoperti
dall'OMS, infatti, il 51% dei medicinali non conteneva alcun principio
attivo. Acqua fresca, insomma. Ma non per questo innocua. Perché l'assenza
del principio attivo significa anche assenza di efficacia terapeutica, con
tutto quel che ne consegue sul piano della progressione della malattia. Per
non parlare di altri effetti dannosi. Come le decine di gravidanze
indesiderate provocate da compresse placebo, rivendute in Brasile come
contraccettivi. O i casi ben più gravi della Cambogia, dove decine di
persone sono morte per avere assunto antimalarici falsi, o del Niger, dove
secondo l'OMS i morti a seguito delle distribuzione di falsi vaccini contro
la meningite sarebbero stati addirittura migliaia. In Bangladesh 300 bambini
hanno perso la vita perché uno sciroppo anziché contenere acqua distillata
aveva addirittura tracce di kerosene.
Il 17% dei falsi medicinali conterrebbe invece un principio attivo diverso
dall'originale. E in questo caso il rischio è l'insorgere di intossicazioni,
dovute a intolleranze individuali o a interazioni negative con altre terapie
concomitanti.
Sempre secondo l'OMS l'11% dei casi riguarda il sottodosaggio del principio
attivo. Non di rado, rivelano gli uffici di Bruxelles, sono stati
sequestrati farmaci che contenevano a malapena l'1% del principio attivo
necessario. Un sottodosaggio che azzera comunque gli effetti terapeutici e
che, nel caso degli antibiotici contraffatti, provoca anche una maggiore
diffusione di ceppi microbici resistenti agli antibiotici.

Ma non meno gravi, segnala l'organizzazione mondiale della sanità, sono
anche i pericoli legati alla tossicità degli eccipienti a volte usati dai
contraffattori o alla cattiva conservazione e fabbricazione dei prodotti.
Per non parlare dei casi, rilevati anche in Italia, di farmaci scaduti ai
quali vengono apposte nuove etichette con nuove date di scadenza.
Anche in quel modesto 4% di plagi, ossia di medicinali apparentemente in
tutto e per tutto identici agli originali, le insidie per la nostra salute
non mancano. Secondo l'Istituto Superiore di Sanità Italiano, "anche quando
sono di qualità adeguata e contengono la corretta quantità di principio
attivo, la loro produzione non avviene secondo le norme di "Good
Manufacturing Practice", imposte al prodotto autentico dall'industria
farmaceutica. Buone pratiche di produzione per le quali le imprese italiane
investono miliardi e che i contraffattori infrangono, deteriorando i
prodotti. In alcuni casi in modo grave. I difetti di fabbricazione delle
fiale per preparazioni iniettabili, ad esempio, possono provocare a causa
dei cattivi sistemi di prerottura la caduta di frammenti di vetro nella
soluzioni. Per non parlare dei farmaci "obbligatoriamente sterili", che per
la modalità di somministrazione per via iniettiva, implicano requisiti di
alta qualità di fabbricazione, che hanno a loro volta costi altissimi. Che i
contraffattori non si sognano nemmeno lontanamente di sostenere. Basti
pensare che la Chiesi, azienda farmaceutica italiana leader nella ricerca,
ha investito ben 21 milioni di euro per una sola linea di produzione di
fiale sterili, che anticipa le nuove norme di sicurezza europee che
entreranno in vigore nel 2005.

In Europa e in Italia non si sono verificate fortunatamente tragedie delle
dimensioni. rilevate in Asia e nei Paesi in via di sviluppo in genere. Ma
400 mila dosi di antimalarici falsi, causa di tante morti in Africa, sono
stati sequestrati nella civilissima Francia, dove transitavano dalla Cina,
diretti verso il Continente nero. Comunque sia la Commissione Europea che l'
OMS ricordano che in Europa, Italia compresa, sono in corso inchieste
giudiziarie che vedono anche i Paesi dell'Unione coinvolti non solo nell'
importazione da Paesi extracomunitari, ma anche nella produzione di pillole
contraffatte.
Negli ultimi anni, inoltre, lo sviluppo dell' e-commerce ha creato con
Internet un nuovo canale di commercializzazione dei farmaci contraffatti.

In cima alla hit dei prodotti copia in Italia come in Europa troviamo la
"pillola blu", prodotta nella versione originale dall'americana Pfizer.
"Centinaia di migliaia di confezioni di "Viagra",  informano gli Uffici dei
servizi doganali dell'UE, sono state sequestrate lo scorso anno. Tutti falsi
provenienti soprattutto dalla Cina. Imitazioni che almeno in qualche caso
avrebbero "funzionato" comunque. Merito dell'effetto placebo, riconoscono
gli esperti in sperimentazione clinica dei medicinali. Ossia di quella legge
che fa sentire meglio anche dopo una semplice pastiglia di zucchero solo
perché la nostra mente l'immagina piena di sostanze farmaceutiche
miracolose.
Ma se sul Viagra ci si può scherzare sopra (un po' meno si diverte la
Pfizer) c'è molto meno da ridere quando i falsi riguardano antibiotici e
vaccini, le due categorie terapeutiche nelle quali si starebbero
specializzando i professionisti della contraffazione farmaceutica. Con danni
per la salute che in questo caso colpiscono soprattutto i bambini.
Una piaga sociale che ha spinto la Commissione Europea ad approvare l'
adozione da parte del Consiglio dei ministri del nuovo regolamento per la
lotta alla contraffazione e alla pirateria. Un provvedimento che entrerà in
vigore in tutta Europa il 1° luglio del 2004 e che consentirà alle autorità
doganiere di agire con maggiore efficacia e celerità anche al solo sospetto
che le merci in transito possano essere "plagi" o contraffazioni in piena
regola.