[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
intervento da Cancun
- Subject: intervento da Cancun
- From: "Francesco Martone \(by way of MN PA\)" <pxp at interfree.it>
- Date: Tue, 16 Sep 2003 16:46:44 +0200
-----Messaggio Originale----- Da: <f.martone at senato.it> Data invio: martedì 16 settembre 2003 15.21 Vi invio sperando di fare cosa gradita un intervento su Cancun pubblicato dal quotidiano "Il Secolo XIX" oggi 16 settembre. Cordiali saluti Francesco Martone www.francescomartone.it ________________________________________________________________________ Intervento da Cancun Certo le aspettative riguardo l'esito finale della Conferenza di Cancun erano gia' segnate dall'ipotesi di un nulla di fatto, troppe erano rimaste le contraddizioni irrisolte alla vigilia. Tuttavia nessuno poteva immaginare il tracollo cosi' rapido, un collasso della trattativa che ha lasciato piu' di un navigato negoziate esterrefatto. La bozza di compromesso presentata il 13 settembre si sperava potesse contribuire a riallacciare il dialogo tenendo in vita i canali di comunicazione tra le parti. Sicuramente molti erano i punti da sciogliere, a partire dal dossier agricoltura, dai dazi doganali e i sussidi alla produzione ed all'export, e che secondo molti era troppo appiattito sugli interessi americani, con l'Europa che soffriva i limiti imposti dalla recente riforma della politica agraria comune. Poi l'insistenza, di procedere con i cosiddetti "Singapore issues" primo fra tutti quello degli investimenti, e la scarsa considerazoine data ad una questione che per molti era diventata scottante, al punto da metterla sullo stesso livello della spinosa tematica delle eccezioni ai brevetti per i farmaci salvavita, ovvero il cotone. Su questo punto i paesi africani produttori erano pronti al braccio di ferro. Mai si era visto nel corso della trattativa uno stop cosi' repentino, con i negoziatori ancora a scaldare i motori all'interno delle riunioni ristrette, le cosiddette Green room. Il WTO ha dimostrato di non saper comprendere le sfumature poitiche del dibattito, l'urgenza di venire incontro alle richieste legittime della nuova alleanza dei G-plus, e l'ostinatezza di voler forzare la discussione su temi quali gli investimenti sui quali almeno 90 paesi avevano da tempo dichiarato la loro opposizione. Il fallimento di Cancun e' quello di una organizzazione tecnocratica che non sa ascoltare quello che accade, non sa recepire gli umori e le legitttime preoccupazioni del mondo esterno. Se il multilateralismo tradizionale delle Nazioni Unite e' oggi in crisi, certamente lo e' anche quello dell'OMC, alla merce' degli interessi specifici delle piu' potenti coalizioni di stati membri. Di fronte alle sue contraddizioni interne, il segretariato ha ripiegato su vecchie formule di negoziato dietro le quinte, di incontri informali, delle famigerate "Green room" che escludono i paesi in via di sviluppo. Gia' a Seattle questa pratica antidemocratica aveva provocato la rivolta di questi ultimi. Al di la' del merito, cioe' la tematica commerciale, le contraddizioni e le dinamiche che si innestano in questi appuntamenti sono infatti essenzialmente politiche. E laddove manca la politica, manca necessariamente la base di un ipotetico accordo. Oggi da Cancun escono vincitori i g23, rinvigoriti dall'adesione di Nigeria ed Indonesia. C'e' il Brasile, che forte di un patto economico e politico siglato qualche mese fa con India e Sudafrica cerca di ritagliarsi un ruolo di leadership non solo a livello continentale ma anche globale. A livello regionale Lula potra'ora mantenere una posizione negoziale forte nel negoziato per l'Area di Libero Scambio delle Americhe, fortemente volta da Washington, e rafforzare l'asse con l'Argentina, ed il patto commerciale del Mercosur. Questo fronte oggi ha avuto la capacita' di rompere il duopolio USA-UE nel settore agricolo, e si propone come un attore di primo piano nel panorama multilaterale. Da Cancun si aprono gli spazi per un nuovo modello di multilateralismo nel quale gruppi di paesi con interessi o vocazioni affini possano confrontarsi in maniera piu' democratica. Insomma un multilateralismo multipolare? Staremo a vedere. Secondo molti, chi ha vinto veramente qui sono stati gli Stati Uniti, o meglio la destra piu' unilateralista che vede con il fumo negli occhi ogni foro multilaterale. Del resto gli USA restano comunque in grado di continuare a concludere accordi bilaterali, dove possono flettere a volonta' i loro muscoli , lontano dai riflettori dei media globali, e dall'occhio attento dei movimenti e delle ONG. La partita che si apre ora non e' certamente facile: sulla scheletro del multilateralismo si dovra' ricostruire un luogo nel quale discutere democraticamente di commercio, e delle modalita' con le quali i mercati globali devono essere orientati verso le priorita' di sviluppo socialmente giusto ed ecologicamente sostenibile. Il WTO dovra' essere sottoposto ad una cura dimagrante, restituendo alla competenza delle agenzie ONU temi quali l'agricoltura, i diritti dei lavoratori, dell'ambiente, i servizi e gli investimenti. Le occasioni non mancheranno, dalla assemblea annuale della FAO, a quella dell'UNCTAD, alle varie sessioni della Commissione ONU sui diritti umani che ha gia' elaborato strumenti importanti sul diritto al cibo e sulle regole per le imprese. Il blocco del negoziato da' tempo per aprire un dialogo piu' costruttivo e fecondo con i movimenti, le parti sociali ed i parlamenti, al fine di elaborare strumenti nuovi di "governance" improntati sulla solidarieta' e sull'equita'. Si sperava che queste fossero anche le parole d'ordine dell'Europa, ed invece da una parte l'ostinatezza del Commissario Lamy, dall'altra la debolezza politica dell'Unione ne hanno gravemente pregiudicato la credibilita' Bruxelles era piu' concentrata sulla necessita' di riaprire il dialogo transatlantico piuttosto che rafforzare le relazioni con quei paesi, i G23 e piu' che oggi, insieme alle ONG, possono cantare vittoria. Domani, passata l'euforia, ci si trovera' di fronte all'urgenza di contrastare l'offensiva USA sul campo bilaterale. Oggi, a Cancun, il cacciatorpediniere che vigilava sul centro dei Congressi prende il largo, i delegati partono con il loro carico di entusiasmo o di frustrazione, gli alberghi di Cancun chiudono un'alta stagione che il WTO ha inopinatamente prolungato di un paio di settimane. Yahoo! Gruppi - Sponsor Per annullare l'iscrizione a questo gruppo, manda una mail all'indirizzo: listadistribuzione-entilocali-unsubscribe at yahoogroups.com http://www.tavoloiraq.org/petizione.asp http://www.unponteper.it/it/letteracommissioni.htm L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle Condizioni di Utilizzo del Servizio Yahoo!
- Prev by Date: Milano: Corso sul dopo Cancun
- Next by Date: lettera alla rete GLAM 15 settembre 2003: CANCUN
- Previous by thread: Milano: Corso sul dopo Cancun
- Next by thread: lettera alla rete GLAM 15 settembre 2003: CANCUN
- Indice: