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Fw: il futuro dell' hi-tech
- Subject: Fw: il futuro dell' hi-tech
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 4 Jul 2003 06:56:49 +0200
----- Original Message ----- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it> To: "ECONOMIA" <economia at peacelink.it> Sent: Friday, July 04, 2003 6:50 AM Subject: il futuro dell' hi-tech > dal corriere. it > > lunedi 16 giugno 2003 > > > Il futuro dell'hi-tech > > > Il mercato ripartirà solo da tecnologie utili > > Maurizio Dècina: «In arrivo una nuova rivoluzione radio, il Wi-Fi è solo l' > inizio». Elserino Piol: «Ma senza applicazioni facili non si andrà lontano» > > > La nuova frontiera? Le tecnologie per trasferire dati ad alta velocità > tramite onde radio, come il Wi-Fi: il sistema che permette la connessione a > Internet senza fili di computer portatili in aree pubbliche come aeroporti o > alberghi. Appena sbarcato in Italia, il Wi-Fi può rappresentare la saldatura > tra le reti di comunicazione fissa e quelle mobili ma già suscita polemiche > feroci ed entusiasmi misti. Così, mentre c'è chi spera in ripercussioni > positive per i mercati finanziari, altri avvertono che è bene pensare prima > a modelli di business in grado di produrre reddito. Anche perché è ancora > aperta la scommessa lanciata da H3G (3) sul successo dei videotelefonini. In > 70 giorni, al 31 maggio, 3 ha superato i 100 mila abbonati e dichiara che, a > valore, i suoi clienti pesano per il 40% dei nuovi contratti stipulati nel > periodo. Nel frattempo, comunque, i business nati sotto l'ombrello di > Internet e sopravvissuti allo sboom in forza di valenze reali di mercato si > stanno consolidando e affidano la crescita futura alla diffusione della > banda larga (Adsl, fibra ottica e Wi-Fi appunto). «Dopo Internet, siamo alle > soglie di una nuova ondata di crescita rivoluzionaria basata sulla > tecnologia delle comunicazioni via radio che si protrarrà per tutto il > decennio - assicura Maurizio Dècina, docente al Politecnico di Milano -. > Oltre al Wi-Fi, che diventerà una tecnologia pervasiva, c'è l'Ultra wide > band (Uwb), che permette la trasmissione dati su tutto lo spettro radio, > senza disturbare le emissioni radio esistenti. Per il 2003 la > sperimentazione è consentita alle agenzie federali Usa, ma ci sono oltre > cento vendor che stanno testando chip per questa tecnologia e Intel ha > annunciato una velocità di trasferimento di 400 Mbit/s a una distanza di 10 > metri. Siamo agli albori, ma già il prossimo anno l'Uwb arriverà in Europa». > La terza tecnologia su cui puntare è la Radio frequency identification > (Rfid), che sostituirà i codici a barre. «Si tratta di etichette > intelligenti, ossia micro-computer che costano qualche centesimo di euro - > spiega Dècina -. Si applicano ai prodotti e si può leggere e scrivere nella > loro memoria a distanza di decine di metri e senza bisogno di batterie. E' > una tecnologia avanzatissima e nel 2002 sono stati venduti 900 milioni di > pezzi. La rivoluzione è iniziata, ma pochi se ne sono accorti». > Meno entusiasta è Elserino Piol, pioniere del venture capital nell'hi-tech. > «Il futuro non lo si vende più con la facilità di un tempo - dice -. Con > Internet si è detto: partiamo e poi troveremo il modo di guadagnare, ora > siamo tutti più cauti e prima vogliamo capire i modelli di business. Vale > anche per il Wi-Fi, in cui credo». Per Piol, i prossimi anni non saranno > caratterizzati da aspetti tecnologici in senso stretto ma dal problema > applicativo. «La tecnologia ha superato le capacità del pubblico a > utilizzarla. Per questo vedo la ripresa vicina e con pochi rischi nei > prodotti e applicazioni per le aziende ma temo che nell'area consumer, oggi > in grosso fermento, ci saranno morti e feriti. Il rischio è che la > complessità dei nuovi oggetti tecnologici limiti il loro uso ai pionieri e > non li faccia sfondare sul mercato di massa». Quanto al Wi-Fi, secondo Piol > renderà possibile l'estensione della banda larga ad aree in cui l' > investimento iniziale per la cablatura non sarebbe giustificato. «E' una > soluzione ponte: poi, quando la base clienti lo giustificherà, si potrà > cablare». > Di parere diverso è Emanuele Angelidis, amministratore delegato di e.Biscom > e Fastweb, che usa la fibra ottica e l'Adsl per portare Internet veloce e tv > interattiva nelle case di sette città. «Il Wi-Fi lo forniamo ai clienti > residenziali o per creare punti di accesso alla clientela di strutture da > noi collegate con fibra, come un albergo o un aeroporto, ma ho riserve circa > il uso allargato - sostiene -. Per fornire davvero bene Internet veloce e tv > interattiva ci vuole la fibra o l'Adsl, che però noi vediamo come una > soluzione ponte». Pur con una base clienti limitata a 213.000, nell'ultimo > anno Fastweb ha visto raddoppiare la domanda di servizi video. Dice > Angelidis: «E' il mercato del futuro quello da cui ci aspettiamo di più». > Da parte sua Vincenzo Novari, amministratore di H3G, annega la soddisfazione > per come sta andando la sfida dell'Umts, con la rabbia per il modo in cui è > partito il Wi-Fi. «Abbiamo fatto ricorso all'Autorità per abuso di posizione > dominante da parte di Telecom, che ha lanciato il Wi-Fi gratuito per i suoi > abbonati Adsl - annuncia -. Ma Megabeam, la società per il Wi-Fi di Telecom > Italia, non doveva essere separata e indipendente? Il Wi-Fi doveva essere la > libera e perfetta concorrenza: ci hanno preso in giro, perché è sviluppato > in modo che Telecom Italia estenda il suo monopolio». Per H3G, che ha > chiesto la concessione per attivare i cosiddetti «hot spot» a Roma e Milano, > il Wi-Fi è complementare all'offerta dell'Umts. «Ma - avverte Novari - il > modello di business è ancora da definire, e il Wi-Fi ha ancora problemi > tecnici e di sicurezza». > Quanto all'ipotesi che il Wi-Fi sia l'applicazione «killer», a raffreddare > le aspettative è Bruno Murari, di STMicroelectronics. «Non credo che nel > breve ci sarà alcuna killer application, non ci sono i sintomi. Il punto è > che la rivoluzione digitale ha portato a prodotti potenti ma troppo > complessi, ora bisogna pensare alle esigenze del mercato. Cio che serve è > sviluppare interfaccia semplici: solo allora il mercato si amplierà. Sempre > tenendo a mente che la richiesta deve venire dal mercato e non da chi dice: > ho una tecnologia, ora la vendo». > > Giovanni Paci > >
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