[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
tecnologia wi - fi per internet
- Subject: tecnologia wi - fi per internet
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 27 Jun 2003 06:55:57 +0200
il manifesto - 08 Giugno 2003 E' una tecnologia dal basso, di comunità Il WiFi predispone alla condivisione del collegamento; ma questo non piacerà affatto ai provider F. C. Un bell'equivoco si aggira attorno alle connessioni senza fili, il Wi-Fi. Esso consiste in questo: che questa tecnologia di trasmissione dati in celle di territorio delimitate (poche decine o centinaia di metri), sia in alternativa alle comunicazioni altrettanto senza fili e altrettano cellulari della telefonia mobile, specialmente di quella di terza generazione. Le cose non stanno così, non ancora almeno. Certamente c'è una fascia di sovrapposizione, ma questa riguarda soprattutto i manager mobili, anzi nomadi, e i luoghi dove eventualmente si fermino, volendo o dovendo ancora lavorare, essenzialmente alberghi, stazioni, e aeroporti. Qui la sosta può durare un certo tempo e la possibilità di aprire il computer portatile, trovandosi subito in Rete può essere attraente. Per gli alberghi, poi, una rete locale Wi-Fi fa risparmiare molti costi di cablatura della stanze (ma impedisce anche ai gestori degli hotel di lucrare sul tempo di connessione telefonica). Non sembra adatta invece questa tecnologia a gestire delle connessioni intense di persone in movimento rapido, per esempio in macchina o in treno; il problema è quello del passaggio da una cella all'altra, da un'antenna all'altra. In questo campo gli operatori cellulari continueranno ad avere il predominio, perché le chiamate sono più brevi e le loro reti già ben collaudate nel passaggio di testimone da un'antenna a quella più prossima. In compenso possono offrire una banda trasmissiva ben più limitata, già oggi messa alla prova dai collegamenti in modalità Gprs-Wap, insopportabilmente lente anche quando si tratti di trasmettere poche migliaia di caratteri. Le cose potranno cambiare quando debutteranno i telefoni cellulari di quarta generazione (4G), capaci di gestire sia collegamenti Wi-Fi che connessioni telefoniche, in ogni posto misurando e valutando (automaticamente) quale sia la migliore connettività lì disponibile. Ma i tempi non sono vicini. Le cose più interessanti del Wi-Fi attuale sono altre: l'assenza di cavi permette di risparmiare molto nella realizzazione di reti locali all'interno di un palazzo (per esempio di uffici), senza stendere cavi e installare canalette e permettendo ai computer connessi di muoversi da una stanza all'altra, sempre restando in rete. La cosa potrebbe avere significative conseguenze sia sulla struttura fisica degli uffici che sulla struttura sociale, resa meno rigida. Lo stesso vale per le abitazioni: i precursori certo hanno già steso cavi più o meno volanti da una stanza all'altra, per collegare televisioni, schermi «teatrali», registratori digitali e naturalmente computer, ma chi arrivi adesso può fare lo stesso senza fili, assicurando a ogni apparato di casa la possibilità di essere spostato a piacimento, senza cascare fuori dalla rete. Ma soprattutto le piccole reti Wi-Fi ben si prestano a connettere dal basso delle comunità locali di amici o vicini che in questo modo socializzano la banda passante: uno la affitta, tutti la usano. Non c'è dubbio che questa pratica, ormai diffusa più o meno clandestinamente anche da noi, ma largamente e pubblicamente praticata negli Stati Uniti come in Canada, non sia gradita ai provider e alle compagnie telefoniche, le quali ovviamente preferirebbero che ogni cliente abbia il suo abbonamento, senza possibilità di passare i bit anche ad altri. Di nuovo si sta assistendo a una sorta di trasgressione diffusa, analoga a quella (ben più vistosa) della condivisione dei file musicali. C'è da aspettarsi dunque che prima o poi i detentori dei canali trasmissivi corrano ai ripari, chiedendo ai governi e alle Authority di regolamentare l'uso e di sanzionare quelli che essi ritengono abusi. La pratica della banda condivisa tra più nuclei familiari è del resto analoga alla tecnica da tempo assai diffusa in diversi paesi in via di sviluppo, di attivare un'unica antenna per la televisione e poi distribuire il segnale a più abitazioni, via cavo coassiale. E del resto la televisione via cavo nacque in America proprio così, distribuendo a comunità locali sparpagliate i programmi dei grandi network nazionali, captati da un'unica antenna. Turbo senza fili, dalla `b' alla `g' F.C. La situazione delle connessioni senza fili secondo lo standard Ieee 802.11 (che è il nome tecnico del cosiddetto Wi-Fi) è ormai in continuo movimento. Due i problemi emersi, entrambi in via di soluzione. Il primo riguarda la larghezza della banda: lo standard 802.11b, finora prevalente offre sulla carta 11 megabit al secondo, ma tali prestazioni si dimezzano appena ci si allontani di pochi metri dal punto di accesso. In ogni caso è una banda che viene ripartita tra le utenze e quindi già appare scarsa, specialmente quando il Wi-Fi venga usato per delle reti locali aziendali, dove c'è molto traffico di bit. Ecco allora, ormai già maturo e pronto, lo standard 802.11g, che offre 54 megabit al secondo. Dal punto di vista tecnico l'ultima novità arriva da una nota azienda di apparati, la U.S Robotics, che ha appena annunciato per l'estate un suo sistema chiamato 802.11g Wireless Turbo, dove il nome dice tutto: contiene infatti un «Acceleratore» che, promettono, dovrebbe spingere un numero ancora maggiore di bit lungo il canale senza fili. Si passerebbe dunque a 100 megabit al secondo. Il secondo problema è quello della sicurezza: gran parte delle reti locali Wi-Fi oggi installate risultano «aperte», nel senso che chiunque passi lì vicino, dotato di un computer con relativa scheda di connessione, può non solo navigare nell'Internet passando per quella porta, ma anche entrare nei computer di quella rete locale; esistono ovviamente dei software che chiedono la password, ma la protezione non è ancora sicurissima. Anche su questo terreno i tecnologi vanno proponendo degli standard adeguati e unificati.
- Prev by Date: ECONOMIA E WELFARE STATE
- Next by Date: 03/06 Bologna: CITTADINI PER UNA NUOVA MUNICIPALITÀ
- Previous by thread: Re: ECONOMIA E WELFARE STATE
- Next by thread: 03/06 Bologna: CITTADINI PER UNA NUOVA MUNICIPALITÀ
- Indice: