i soldi per l'alta velocita'



dal sole Mercoledì 30 Aprile 2003

Il mondo Sole 24 ORE

Da riassegnare 6,6 miliardi Tav

  ROMA - Parte la corsa ai 6.595 milioni di euro di fondi stanziati per
l'Alta velocità ferroviaria e non ancora spesi alla data del 31 dicembre
2002, che ora - dopo il varo del nuovo piano finanziario Tav che sposta la
responsabilità del finanziamento su Infrastrutture Spa - dovranno essere
riassegnati dal Cipe. Degli 11.697 milioni di euro messi a disposizione del
vecchio piano Tav dallo Stato, infatti, ne erano stati erogati, alla fine
dello scorso anno, soltanto 5.128. Da qui il "tesoro" di quasi 6,6 miliardi
di euro. Tutti da definire i criteri e le modalità con cui saranno
redistribuiti i fondi statali non ancora erogati: intanto, il Ministero
delle Infrastrutture chiederà al prossimo Cipe, che venerdì 9 maggio
dovrebbe pronunciarsi sulla revisione del contratto di programma relativo
agli investimenti di Rfi (Rete ferroviaria italiana), una misura tampone per
affidare i primi 1.652 milioni: 1.119 milioni alle necessità più urgenti di
manutenzione ordinaria, 144 milioni agli "interessi intercalari" della Tav e
altri 389 milioni alla progettazione della Milano-Genova. Se il Cipe dovesse
dare il "via libera" alle richieste del Ministero delle Infrastrutture,
resterebbero comunque da assegnare successivamente 4.917 milioni di euro.
Questa seconda tranche sarebbe probabilmente definita a giugno quando si
dovrà anche approvare il nuovo piano di priorità degli investimenti di Rfi.
L'allocazione delle risorse sarà comunque una decisione di carattere
politico, visto che le opzioni aperte sono numerose e a tutto campo: il
Ministero delle Infrastrutture propone alcune soluzioni tecniche, come il
finanziamento di investimenti aggiuntivi, prevalentemente nel Mezzogiorno,
oppure la copertura degli interessi intercalari generati dal finanziamento
del sistema Alta velocità. Non viene neanche presa esplicitamente in
considerazione dal Ministero delle Infrastrutture l'ipotesi che queste cifre
vadano agli obiettivi di finanza pubblica di riduzione del disavanzo o a
compensare minori fondi per gli investimenti delle Ferrovie, ma è evidente
che l'ultima parola spetterà al Ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e
al suo vice, Mario Baldassarre. Nell'ambito della revisione del contratto di
programma, il Cipe dovrebbe anche procedere alla ripartizione dei 3.942
milioni di euro previsti dalla tabella D della Finanziaria 2003 in forma di
aumento di capitale alle Fs per il triennio 2003-2005. I progetti che
"incassano" maggiori risorse dallo schema di ripartizione proposto dal
Ministero delle Infrastrutture sono il completamento del raddoppio della
Genova-Ventimiglia (cui andrebbero 564 milioni di euro), il nodo di Palermo
(234,6 milioni di euro), il raddoppio della Bari-Taranto (153,5 milioni), il
potenziamento infrastrutturale della Pontremolese (150,1 milioni), il
quadruplicamento Porta Susa-Stura (150 milioni), il raddoppio della
Bologna-Verona (139,3 milioni di euro), la Caserta-Foggia (90 milioni). Ci
sono anche i fondi per lo studio della Torino-Lione, con 75,8 milioni di
euro. Con la tabella D vengono anche finanziati alcuni programmi di
intervento tecnologico o diffuso sul territorio come la manutenzione
straordinaria di linee e impianti (542,3 milioni), il programma di
risanamento acustico e ambientale (206,6 milioni), gli attrezzaggi
tecnologici per linee e impianti (150 milioni), la seconda fase del sistema
di controllo di marcia del treno (232,4 milioni). Va ricordato che a
disposizione degli investimenti di Rfi e delle Fs ci sono nella Finanziaria
2003, in tabella F, anche 3.994,3 milioni di euro per ulteriori aumenti di
capitale. Anche queste somme saranno distribuiti a giugno dal Cipe, con
l'approvazione di un terzo addendum al contratto di programma di Rfi. La
revisione del contratto di programma all'esame del Cipe il 9 maggio (ma la
convocazione ufficiale non c'è ancora e la riunione potrebbe anche slittare
al 16 maggio) individua inoltre sette progetti prioritari per il Mezzogiorno
da accelerare con una somma ad hoc di 200 milioni di euro. Si tratta del
raddoppio della Pescara-Bari (tratta Termoli-Chieti), del raddoppio della
Bari-Taranto (tratte Bari San'Andrea-Bitetto e Castellaneta-Palagianello),
del potenziamento della Lamezia Terme-Catanzaro Lido, del raddoppio della
Palermo-Messina (tratta Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono), del raddoppio della
Decimomannu-San Gavino, del raddoppio della Reggio Calabria-Melito Porto
Salvo, del nodo di Palermo e del collegamento con l'aeroporto di Punta Raisi
(tratta Orleans-Belgio). GIORGIO SANTILLI