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"La terra a rischio"
- Subject: "La terra a rischio"
- From: Edizione Diabasis <riveroad at diabasis.it>
- Date: Fri, 28 Mar 2003 20:21:31 +0100
Diabasis ha appena pubblicato la «Carta della terra», un documento fondamentale sulla sua difesa e salvaguardia, autorevolmente commentato da Elisabeth M. Ferrero e Joe Holland, con prefazione di Tom Berry e introduzione di Roberto Tagliaferri. Inviamo il notiziario eRoads, 2003.2 interamente dedicato alla «Carta della terra», con un'anticipazione del testo di Roberto Tagliaferri. Vi preghiamo di far girare la nostra comunicazione. Ufficio stampa Diabasis ----------------------------------------- Ave Ghirelli Ufficio stampa Edizioni Diabasis via Emilia S. Stefano, 54 42100 Reggio Emilia Tel. 0522/432727 Fax. 0522/434047 e-mail riveroad at diabasis.it ----------------------------------------- eRoads Notiziario informatico delle Edizioni Diabasis 2003.2 Agli amici lettori Mentre violenza, guerra, e livelli di irragionevole bulimìa della civiltà divorano la terra, con il rischio di "globalizzare" lo spreco e il dominio, Diabasis pubblica in anteprima mondiale la "Carta della terra", un documento fondamentale autorevolmente commentato. Ce la ricorderemo questa terra Leonardo Sciascia Ufficio stampa Diabasis P. S. In maggio uscirà la nuova edizione di: Riccardo Petrella, Il bene comune. Elogio della solidarietà. Sono in libreria: Paolo Bagnoli, Il metodo della libertà. Piero Gobetti tra eresia e rivoluzione; Michael Walzer, Il Filo della politica. Democrazia, critica sociale, governo del mondo VETRINA Carta della terra. Manuale di riflessione per l'azione Commento di Elisabeth M. Ferrero e Joe Holland Prefazione di Thomas Berry Introduzione all'edizione italiana di Roberto Tagliaferri Formato 13x21, pp.160, euro 13,30 collana Hevel Fondata sul rispetto e cura delle comunità dei viventi, sull'integrità ecologica, sulla giustizia sociale ed economica e sulla democrazia, la non-violenza e la pace, la Carta della Terra riconosce nella Terra non più un deposito di risorse, bensì una presenza spirituale che prorompe nelle diverse forme di vita. Una chiamata concreta a una diversa consapevolezza, individuale e collettiva. Un libro per la vita. Una visione nuova, olistica, che implica una rottura culturale ed epistemologica con l'antropocentrismo dominante e "divoratore". Elisabeth M. Ferrero, docente presso l'Università Saint Thomas di Miami, Florida (USA), è impegnata sin dal 1988 nella stesura della Carta della Terra (Earth Charter), del cui Comitato Direttivo è membro, oltre che responsabile del coordinamento italiano. Ha fondato il Programma di Studi di Ecologia dell'Università Saint Thomas, ad Assisi e in Ecuador. Joe Holland, docente all'Università Saint Thomas, è Presidente della Federazione statunitense di Pax Romana (Movimento Cattolico per gli Affari Intellettuali e Culturali), membro del Gruppo Internazionale di Lavoro sull'Ecologia e Senior Fellow del Consorzio Internazionale per la Religione e l'Ecologia. Ha pubblicato diversi studi, tra i quali, in collaborazione con Peter Henriot, Social Analysis, tradotto in sei lingue e giunto alla quindicesima edizione. Thomas Berry, studioso della Cina e dell'India, monaco, filosofo, storico della cultura e scrittura, è una delle "voci" più autorevoli sul rapporto tra uomo e natura. Newsweek lo ha definito "la figura più provocatoria tra la nuova corrente degli ecoteologi". E' professore emerito alla Fordham University di New York. Roberto Tagliaferri, docente all'Istituto di Liturgia pastorale Santa Giustina di Padova, si occupa di studi di epistemologia, estetica e di questioni legate al rito. Ha pubblicato, fra gli altri, La violazione del mondo (Roma, 1996). Ai lettori di eRoads offriamo in lettura l'introduzione alla "Carta della terra" di Roberto Tagliaferri, direttore della collana che la contiene: Hevel, una collana come un soffio. Vedere in postscriptum a eRoads FRESCHI DI STAMPA Paolo Bagnoli, Il metodo della libertà. Piero Gobetti tra eresia e rivoluzione Il libro presenta un'organica raccolta di studi sulla riflessione politica di Piero Gobetti, sul rapporto tra l'idea della libertà e il problema storico italiano affronta, inoltre, il problema dell'interpretazione gobettiana e delle critiche che gli sono state rivolte negandone il profilo liberale e contestandone la natura del messaggio politico: messaggio che, a parere dei critici, è all'origine dell'equivoca filiera politico-culturale che ha avuto la sua espressione più significativa nel fenomeno azionista. All'opposto dunque delle convinzioni che l'autore esprime. Formato 13x21, pp.168, euro 12,00 (Biblioteca di Cultura Civile) Federico Garcìa Lorca, Il retablillo di Don Cristobal (a cura di Elena Carpi e Francesco Guazzelli) Viene proposto per la prima volta al lettore italiano in volume il Retablillo, il testo di Garcìa Lorca per il teatro di burattini, nella traduzione e cura di Elena Carpi, con introduzione di Francesco Guazzelli. Una traduzione che prende il via da uno specifico adattamento del testo: quello che il poeta portò in scena a Buenos Aires nel 1943 e che coincise con il saluto e il ringraziamento di Lorca agli amici argentini. La traduzione ha voluto privilegiare il ritmo e la musicalità del testo per esaltarne al massimo le invenzioni farsesche, quelle incarnate dal personaggio di Don Cristobal, macchietta della tradizione andalusa. Formato 13x21, pp. 64, euro 11,50 (Il castello di Atlante) Anna Czajka, Tracce dell'umano. Il pensiero narrante di Ernst Bloch Il primo studio in Italia a tentare una ricostruzione interpretativa dell'opera letteraria del filosofo Ernst Bloch, attuato in riferimento a Spuren (Tracce), il suo libro più narrativo e poetico, dove generi diversi si mescolano e congiungono. Nel libro viene ricostruita la poetica della narrazione che sottende Tracce e indicato il suo parallelismo con la musica, oltre ad essre identificato come il tentativo più profondo e integrale di narrazione del "bene" come orizzonte di una realtà in divenire. In un tempo in cui speranza, felicità e verità sembrano dimenticate, merita di essere ripreso come lascito e come stimolo per il terzo millennio. Formato 16x23, pp. 238, euro 18,00 (Montefalcone Studium) PROSSIMAMENTE o Eugenio Turri, Viaggio a Samarcanda o Ezra Pound e la sorgente dei sette laghi (a cura di Maria C. Luca Ferrero) o Vanni Blengino, Il vallo della Patagonia. I nuovi conquistatori: militari, scienziati, sacerdoti, scrittori o La saggezza del vivere (a cura di Alberto Sinigaglia) o Un Po d'acque (a cura di Ireneo Ferrari, Lucio Gambi, Gilmo Vianello) o Davar 2003.1 "Solitudini" (a cura di Anna Giannatiempo Quinzio) o Apocalisse di Giovanni, con un saggio sulla musica della fine del mondo Super Apocalypsim musica (a cura di Gianni Garrera), o Manlio Cancogni, Gli scervellati o Riccardo Petrella, Il bene comune o Stefano Scansani, Orapronobis o Camilla Cattarulla, Di proprio pugno. Autobiografie di emigranti italiani in Argentina o Alessandro Clericuzio, Grottesco americano. I racconti di Flannery O'Connor o Roberto Amato, Le cucine celesti ULTIME USCITE (in eRoads n. 2003.1 si parla) o Silvio D'Arzo, Casa d'altri. Il libro, a cura di Paolo e Andrea Briganti o Raffaele Comparoni (Silvio D'Arzo), Luci e penombre, a cura di Gabriele Pedullà o Paolo Zermani. Architetture 1983-2003 o Giovanni Michelucci, Catalogo dei disegni, Vol. I o Elisabetta M. Agostini, Giuseppe Poggi. La costruzione del paesaggio o Rossella Ardenti, Giovanni B. La Sala, La maternità possibile. I vissuti delle coppie sterili, la fede e la procreazione assistita o AA.VV., SD&S. SocietàDonne&Storia 1/2002 o Maurizio Garuti, Vito e le donne. Storie d'amore e di cucina o Andrea Briganti, Ramblas e altri racconti iberici o Foscolo Focardi, L'anglista sentimentale. Dizionario portatile di cultura, lingua e civiltà inglese o Alejo Carpentier e Paolo Gasparini, La città delle colonne/La casa está en la calle o Massimo Quaini, La mongolfiera di Humboldt o Paesaggio: pratiche, linguaggi, mondi (a cura di Angelo Turco) o Michael Walzer, Il filo della politica. Democrazia, critica sociale, governo del mondo o Gian Ruggero Manzoni, Il morbo o Mario Molinari, Buvette Mimosa. Narrazioni, saggi, divagazioni o Nicola Baldoni, Nudo Rosso o Alberto Bertoni, Il sosia di Providence e altri incontri fra l'Emilia e l'America o Giulio Iacoli, Atlante delle derive. Geografie da un'Emilia postmoderna: Gianni Celati e Pier Vittorio Tondelli INFORMAZIONI UTILI -- Se desidera ricevere il notiziario a stampa Riveroads, è pregato di inviare una mail con l'indirizzo "fisico" a cui recapitarlo. - E' possibile con una mail richiedere eRoads 2003.1 - Dei volumi trattati possono essere richieste le schede editoriali cartacee. - La casa editrice avrà cura del suo indirizzo, a norma della legga 675/96 sull'osservanza della privacy. - Se non desidera ricevere eRoads è pregato di inviare una mail a: riveroad at diabasis.it con la scritta: unsubscribe - Ufficio stampa: Ave Ghirelli - Ufficio commerciale: Simonetta Bocedi LETTURE Roberto Tagliaferri, Introduzione alla Carta della terra "La nuova collana Hevel esordisce con un commentario alla Carta della Terra, che si annuncia come il primo a livello editoriale nel mondo e come autorevole testo esegetico compilato da due studiosi della St. Thomas University di Miami impegnati nell'elaborazione del documento. La Carta della Terra nasce dalla collaborazione del Consiglio della Terra, costituito in seguito al Vertice di Rio de Janeiro (1992), con la Croce Verde Internazionale, organismo attento alle tematiche ecologiche, guidato dall'ex presidente dell'URSS Mikhail Gorbachev. La Commissione per la Carta della Terra del 1997 riuniva i rappresentanti dei cinque continenti con cinque co-Presidenti: per l'Africa e il Medio Oriente, per l'Asia ed il Pacifico, per l'Europa, per l'America Latina e i Caraibi, per l'America del Nord. Il Segretariato per la Carta della Terra, con il Consiglio per la Terra, trovò sede in Costa Rica a San José. Nell'intenzione dei responsabili la Carta della Terra avrebbe dovuto essere un "patto tra i popoli", che raccoglieva le osservazioni dei Comitati nazionali (attualmente ne esistono 53). Il 24 marzo 2000 la Commissione ha pubblicato la redazione finale del documento, che qui è riproposto e che solo per i reconditi misteri della politica non ha avuto l'avallo al Vertice di Johannesburg del 2002. La rilevanza del testo va ben oltre l'immeritato smacco subito in Sud Africa: è opinione comune che quella qui indicata è la direzione obbligatoria e che l'approvazione degli Stati membri dell'ONU è solo rinviata. La Carta della Terra rappresenta, infatti, una svolta epocale nell'autocomprensione dell'uomo del XXI secolo, integrando la Dichiarazione dei diritti dell'uomo del 1948 in una prospettiva ecocompatibile di conservazione ambientale e di sviluppo sostenibile. Il nuovo documento ricalca il genere letterario dei testi costituzionali e programmatici: al preambolo, che annuncia "una svolta critica nella storia del Pianeta", seguono i principi regolativi. Oramai è tempo di invertire la rotta dello sviluppo tecnologico e dei consumi, perché il rapporto tra benefici e costi registra un saldo negativo. La responsabilità verso l'avvenire del Pianeta e verso le nuove generazioni impone un'urgente presa di coscienza collettiva per una prassi diversa. All'immagine della centralità dell'uomo vitruviano di Leonardo deve seguire una prospettiva ecologica, in cui l'uomo è parte integrante dell'ecosistema. La fine dell'antropocentrismo è evidente non solo per l'Occidente, che si è sviluppato in un quadro dell'uomo "misura di tutte le cose", ma per tutte le culture che, a seguito della globalizzazione, hanno perduto l'equilibrio tradizionale con l'ambiente. Le ripercussioni della Carta della Terra sono radicali e sconvolgenti a tutti i livelli: nelle abitudini e nella ridefinizione della qualità della vita, nell'economia e nello sviluppo tecnologico, nell'architettura degli edifici con materiali eco-compatibili, nella visione del mondo e nell'azione politica, nella pedagogia e nella programmazione curriculare degli studi. Se la modernità ha avuto nell'annuncio della morte di Dio uno dei momenti più spettacolari, oggi pare più pertinente affermare che "l'uomo è morto", perché è finito il mito umanista delle contrapposizioni uomo/animale, individuo/ambiente, cultura/natura. Se la crisi del modello tecnico-consumista conquista ogni giorno nuovi adepti, per l'esperienza del rovesciamento tra costi e benefici a vantaggio di un nuovo modello di sviluppo, molto più problematico e doloroso si preannuncia il passaggio da una concezione antropocentrica a un paradigma complesso e policentrico, dove interagiscono poli complementari e antagonisti come il sistema genetico, l'ecosistema, il cervello e la cultura-società. Il policentrismo produce un pensiero complesso, detto anche paradigma olistico. In esso coesistono ordine e disordine, legge e caos, come afferma Edgar Morin, uno dei maggiori pensatori del policentrismo epistemologico. La scienza, un metodo conoscitivo che tenta di mettere certezza nell'incerto, è costretta a rivedere i propri presupposti epistemologici. Senza rinunciare al tentativo di trovare gli elementi nomotetici del reale, per un sapere comunicativo che permetta all'altro di interloquire, essa deve ammettere la complessità degli elementi idiografici e non quantitativi, come la coscienza. Bisogna superare lo storico steccato tra scienze della natura e scienze dello spirito; ma questo significa ridisegnare la mappa dei nostri modelli culturali. Per questa ragione la Carta della Terra potrebbe essere all'origine non di una delle tante rivoluzioni scientifiche, ma di un nuovo inizio, che esige "un cambio interiore, un cambio della mente e del cuore". Senza voler sottovalutare la novità del paradigma olistico, secondo Lee Smolin pari alla scoperta darwiniana dell'evoluzione, bisogna sottolineare il carattere etico di solidarietà con ogni forma di vita. Come Darwin scoprì l'evoluzione biologica, per cui la specie è correlata diacronicamente all'intero sistema, così l'ecologia ci avverte come essa sia connessa sincronicamente con tutte le altre e con l'intero sistema Terra, in cui si produce un anello di azioni e retroazioni, di squilibri e di riequilibri. L'ecologia della Carta della Terra è una nuova coscienza dell'intima connessione dell'uomo con il creato in un quadro organico interconnesso. Per questo, sorprendentemente, il documento richiama l'ispirazione spirituale dell'ecologia, "riconoscendo che tutti gli esseri viventi sono interdipendenti e che ogni forma di vita ha un valore intrinseco, indipendentemente dalla sua utilità per gli esseri umani". Il carattere epocale di questa svolta nella vicenda umana rende pressante l'impegno pedagogico e culturale verso un'ecologia della mente, giustificando l'impegno della nuova collana Hevel con questo primo volume a commento della Carta della Terra. Hevel è lemma impiegato da Qoélet nella Bibbia per esprimere la cosmica inconcludenza in cui l'uomo, lungi dall'avere in mano il bandolo della matassa del destino del mondo, si scopre esposto a un gioco più grande di sé. "Non esiste superiorità dell'uomo rispetto alle bestie, perché tutto è vanità. Tutti sono diretti verso la medesima dimora: tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere. Chi sa se il soffio vitale dell'uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra?" (Qo. 3,19b-21). Il presente commento alla Carta della Terra è un documento programmatico per favorire un dibattito e preparare il passaggio dalla cultura antropocentrica al modello ecologico della complessità e della cosmica inconcludenza."
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