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biodisel: noccioline ne
- Subject: biodisel: noccioline ne
 - From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
 - Date: Wed, 26 Mar 2003 06:56:21 +0100
 
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 da lanuovaecologia.it 
  Venerdì 14 Marzo 2003  
 
BIODIESEL|Una proposta di mobilità alternativa al petrolio Noccioline... nel motore Biodiesel Rinnovabile, pulito e con emissioni 
praticamente pari a zero. Nonostante la serie di indubbi vantaggi, però, il 
combustibile "verde" non decolla. Il freno principale è il prezzo, non ancora 
competitivo  
di Marco Giovenco Rinnovabile, pulito e con emissioni praticamente 
pari a zero. È il biodiesel, alternativa ecologicamente valida al tradizionale 
gasolio da trazione, da riscaldamento e ai consumi petroliferi in generale. 
Viene ottenuto da materie prime rigenerabili come semi di colza, arachidi, soia, 
girasole e olii alimentari esausti   
Biodiesel dai quali, dopo una reazione chimica chiamata transesterificazione, scaturisce il combustibile "verde". Un ettaro di terreno coltivato rende circa 400 chili di biodiesel e in Italia è prodotto principalmente da Novaol, Fox-Petroli, Martini, Italbioil e Comlube. Ma sarà vero che inquina meno del gasolio 
tradizionale? «Il biodiesel - fanno notare all'Ente nazionale energia e ambiente 
- non contiene zolfo, principale causa delle piogge acide, e consente di 
rallentare il surriscaldamento progressivo del pianeta, meglio noto come effetto 
serra. L'anidride carbonica emessa, infatti, è di origine vegetale e viene 
risintetizzata dalle piante». In poche parole «un'anidride carbonica 
rinnovabile», in perfetta linea con gli obiettivi stabiliti dal Protocollo di 
Kyoto. 
Studi di impatto ambientale rilevano che per ogni 
tonnellata di gasolio tradizionale sostituito con biodiesel si risparmiano circa 
2 tonnellate di anidride carbonica, inoltre le emissioni prodotte 
presenterebbero minori concentrazioni di particolato e di sostanze cancerogene. 
L'impiego di biodiesel allo stato puro nei motori già predisposti garantisce 
notevoli risultati sul fronte dell'abbattimento di sostanze inquinanti, mentre 
per altri tipi di motore può essere miscelato in percentuali comprese fra il 5 
e   
Biodiesel il 30% senza obbligo di alcuna modifica tecnica. Le prestazioni dei veicoli rimangono pressoché 
invariate e negli ultimi anni, sulla base dei risultati incoraggianti, molte 
città italiane hanno avviato la massiccia sperimentazione del combustibile 
"verde" con i mezzi di servizio municipali e per il trasporto pubblico. E sono 
già tantissimi i privati che hanno deciso di utilizzarlo anche su mezzi 
aziendali.  
Nonostante la serie di indubbi vantaggi, però, il 
biodiesel non decolla. Perché? Freno principale è il prezzo, non ancora 
competitivo. La produzione su vasta scala è strettamente connessa allo sviluppo 
di una filiera che, in maniera conveniente, deve far convergere settori 
istituzionali, della ricerca, dell'agricoltura, dell'industria e parti sociali. 
Fino ad ora lo Stato ha defiscalizzato la produzione di biodiesel entro le 
300.000 tonnellate, limite che, si stima, dovrebbe consentire di soddisfare il 
consumo dei mezzi di servizio in quelle città che presentano situazioni 
ambientali più critiche. Inoltre sussistono ancora oggettive difficoltà per la 
distribuzione in rete. Ma qualcosa sta cambiando e l'Europa è tra i maggiori 
produttori di biodiesel. Una chiara politica strategica e ambientale che porterà 
al tramonto dell'oro nero? 
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