messina il ponte sul nulla



da lanuovaecologia.it

     
 
Mercoledì 19 Febbraio 2003   
Il Ponte sul nulla 
 

Simulazione fotografica del ponte Scricchiolano ancor prima di essere
costruite le fondamenta del Ponte sullo Stretto. 100 milioni di euro per lo
studio preliminare, stime di traffico gonfiate, nessun collegamento con la
ferrovia calabrese, pessima la valutazione dell'impatto ambiantale 
 
 
La documentazione presentata da Stretto di Messina Spa è una scatola vuota,
è per questo che la procedura di Valutazione di impatto ambientale sul
Ponte va sospesa e va presentato uno studio serio e credibile. Lo hanno
chiesto le maggiori associazioni ambientaliste italiane ai ministeri
dell'Ambiente e dei Beni culturali e lo hanno ribadito alla Ponte sullo
Stretto Spa, la sociatà delegata alla realizzazione dell'opera presieduta
da Luigi Zamberletti. 

Desideria Pasolini dell'Onda, presidente di Italia Nostra, Ermete Realacci
presidente di Legambiente e Fulco Pratesi, presidente del Wwf Italia, allo
scadere dei trenta giorni previsti per legge, presentano i contenuti delle
250 pagine di osservazioni (elaborate da un gruppo di lavoro di 30 esperti
nelle varie discipline) allo Studio di impatto a ambientale (Sia)
depositato il 21 gennaio scorso da Stretto di Messina Spa. 

«Le lacune e le sottovalutazioni pervadono tutto lo studio nei suoi aspetti
ambientali, economici e trasportistici e sembrano il risultato di indagini
del tutto superficiali e di materiale assemblato in fretta e male»
osservano gli ambientalisti. che aggiungono: «Alcune omissioni abnormi ci
hanno sinceramente stupito, sopratturro se si pensa che stiamo parlando di
un'opera senza paragoni storici e tecnici al mondo». 

IL DENARO PUBBLICO
Nel mirino degli ambientalisti i 100 milioni di euro prelevati dalle casse
dello stato e spesi dalla la Stretto di Messina Spa per produrre uno studio
e un progetto «che contengono numeri e conclusioni incompatibili con quelli
presentate dagli Advisor nel gennaio 2001».

IL TRAFFICO
Non sono credibili le stime sul traffico: si presume un notevole incremento
dei passaggi tra il 2000 e il 2032 (tra il 100% dello "scenario moderato" e
il 200% dello "scenario sostenuto") «mentre l'Advisor prospettava, sulla
base del calo dei passaggi negli ultimi 10 anni, stime inferiori anche del
40%».

IL RISCHIO SISMICO
Nella zona a maggior rischio sismico del Mediterraneo viene tenuto in
considerazione come terremoto di riferimento quello di Messina del 1908,
con magnitudo 7,1 della Scala Richter, quando i terremoti più recenti in
varie parti del mondo hanno raggiunto anche una magnitudo di 8,9; si prende
in considerazione una durata delle scosse sino a 30 secondi, quando si sono
avute sequenze anche in Italia della durata di 80 secondi, come nel
terremoto dell'Irpinia. 

LE AREE PROTETTE
Mancano l’individuazione e una descrizione puntuale degli effetti prodotti,
sia in fase di cantiere (cave, discariche e depositi) che di esercizio,
sulle zone di pregio tutelate dalle normative europee e da quelle
regionali: in particolare con 11 Siti di interesse comunitario (Capo
Peloro-Laghi di Ganzirri; Dorsale Curcuraci-Antennammare, Collina di
Pentimele, Saline Ioniche, Sant'Andrea, Costa Viola e Monte Sant’Elia,
Torrente San Giuseppe, Fondali di punta pezzo e Capo dell'Armi, Fondali di
Scilla, Monte Scrisi e Spiaggia di Catona), istituite ai sensi della
direttiva Habitat e con 2 Zone di Protezione Speciale, istituite ai sensi
della Direttiva Uccelli e addirittura la Riserva naturale regionale di Capo
Peloro-Ganzirri. 

IL TRENO DEI DESIDERI
Non viene considerata nello studio e nel calcolo economico un'opera che è
parte integrante del progetto, vale a dire il collegamento tra il ponte e
la linea ferroviaria nazionale (in altre parole, la bretella tra il Ponte
sullo Stretto e la Linea Tirrenica della rete ferroviaria nazionale, sul
lato calabrese) senza il quale non sarà di fatto possibile il passaggio dei
treni sul Ponte fino alla realizzazione, da parte della Rete Ferroviaria
Italiana, del collegamento attraverso una linea ad Alta Capacità da Reggio
Calabria fino a Salerno (che però non rientra affatto nei programmi di Rfi
e che avrebbe comunque un costo stimato in 15 miliardi di euro). Col
risultato che l'opera costerà meno ma i treni continueranno a viaggiare su
traghetto.

Ma le Osservazioni elaborate dal gruppo di tecnici rilevano oltre 100
carenze e distorsioni considerate dagli ambientalisti «abnormi e
ingiustificate» nel comparto programmatico, in quello progettuale e in
quello ambientale.