manfredonia enichem sotto processo



da la nuovaecologia.it

     
 
Lunedì 27 Gennaio 2003  
 
 
PETROLCHIMICO|Anche Legambiente si è costituita parte civile 
 
Manfredonia, Enichem sotto processo 
 

Logo Enichem Sui dodici imputati pendono accuse gravissime: dall'omicidio
colposo plurimo al disastro ambientale. Il fatto risale al 26 settembre
1976, quando l'esplosione di una colonna di lavaggio dell'ammoniaca provocò
la fuoriuscita di 10 tonnellate di anidride arseniosa. Ma l'impianto,
pesantemente contaminato, non venne fermato 
 
 
Manfredonia. Ancora un petrolchimico, ancora l'Enichem. Entra oggi nel vivo
il processo contro dieci dirigenti dell'azienda e due esperti di Medicina
del lavoro dell'Università di Bari, Luigi Ambrosi e Vito Foà, rinviati a
giudizio lo scorso marzo. A condurre le indagini, dal 1996, il pubblico
ministero Lidia Giorgio.

Il fatto risale al 1976, l'anno di Seveso: il 26 settembre un centinaio di
operai rimasero intossicati dall'esplosione di una colonna di lavaggio
dell'ammoniaca, che provocò la fuoriuscita di 10 tonnellate di anidride
arseniosa. L'impianto, pesantemente contaminato dall'arsenico e da altri
veleni, non venne mai fermato del tutto. Neanche quando l'azienda – secondo
gli inquirenti - si era resa conto che la situazione era molto più grave di
quanto volesse ammettere pubblicamente. E infatti continuò a non dire nulla
agli operai, violando l'obbligo di informarli del rischio a cui andavano
incontro.

Sul capo dei dodici imputati pendono accuse gravissime: omicidio colposo
plurimo, lesioni colpose plurime, disastro ambientale, «perché tutti, in
cooperazione colposa tra loro e comunque con le proprie autonome e
indipendenti condotte, cagionavano un disastro colposo, consistito
nell'esposizione prolungata (sei anni) di un notevole numero di lavoratori
(più di 1.800 tra diretti ed esterni) ai composti arsenicali dei sali
utilizzati nella colonna di lavaggio dell'ammoniaca, dispersisi all'interno
dello stabilimento e fuori».

Le conseguenze avranno un periodo di incubazione lungo, circa 15 anni, e
saranno mortali per 17 operai e gravemente lesive per altri 5 lavoratori.
Le vittime sarebbero state molte di più, ma per la magistratura solo una
parte di queste sono direttamente collegabili «alla prolungata esposizione»
dei lavoratori alle sostanze tossiche.

La strategia dei difensori dei dodici imputati punta sulla prescrizione dei
reati e, in seconda battuta, sull'assenza di rapporto scientificamente
provato tra esposizione all'arsenico e insorgenza di tumori, una tesi di
cui invece si è avvalsa il pm Lidia Giorgio nelle indagini preliminari,
suffragata dai tecnici dell'Istituto superiore di sanità.

Sono una trentina i soggetti riconosciuti dal tribunale come parti civili
contro l'Enichem. Accanto ad associazioni come Medicina Democratica,
Legambiente e Wwf, ci sono la Regione Puglia, la Provincia di Foggia, il
Comune di Manfredonia e anche il ministero dell'Ambiente. Lo stesso
accusato dalle associazioni ambientaliste di «gravi responsabilità» nella
lentezza con cui avviene la bonifica di Manfredonia. Cominciata due anni fa
e non ancora conclusa.