partecipazione: la carta del nuovo municipio



da carta.org  20 , 1 - 2003    
 La Carta d'intenti della Rete del Nuovo Municipio 
 
  Il documento è stato elaborato nell'incontro del Coordinamento a Firenze, 
il giorno 17 Gennaio 2003 

Presenti 
Salvatore Amura [Assessore Comune di Pieve Emanuele]
Paolo Cacciari [Assessore Comune di Venezia]
Massimiliano Smeriglio [Presidente Municipio Roma]
Francesco Manna [Assessorato Servizi Sociali Napoli]
Mario Marroncini [Vice Sindaco Sartiano]
Vittorio Pozzati [Sindaco Comune di Mezzago]
Massimo Rossi [Sindaco Comune di Grottammare]
Paola Sani [Assessore Comune di Empoli]
Anna Marson [Docente IVAV Venezia] 
Alberto Tarozzi [Docente UNIBO Bologna]
Alberto Magnaghi [Docente Università Firenze]
Giancarlo Paba [Docente Università di Firenze]
Giorgio Ferraresi [Docente Politecnico di Milano]
Alberto Ziparo [Docente IVAV Firenze] 
Camilla Perrone [Dupt Firenze]
Angelo Cirasino [Università di Firenze]
Andrea Calori [Docente Politecnico di Milano]

Dalla Carta del Nuovo Municipio alle politiche e alle realizzazioni concrete 
1. La Carta del Nuovo Municipio ha avviato dal WSF di Porto Alegre, del
2002 un processo di riconoscimento da parte di molti comuni italiani che è
possibile una strada innovativa e alternativa della democrazia e della
valorizzazione e affermazione delle società locali. La Carta ha avuto la
funzione importante di fissare alcuni principi generali e di segnalare
l'intenzione di cambiamento - o di rafforzamento delle iniziative
intraprese - di molti sindaci e amministratori locali. Nel processo
costitutivo che ne è seguito si è deciso di fare un passo avanti e di
operare uno spostamento di attenzione: dall'adesione ai progetti, dalla
condivisione di orientamenti alla loro traduzione in politiche territoriali
e sociali, dalle intenzioni alle realizzazioni concrete. Questo passo in
avanti non può essere il compito di un gruppo di intellettuali o di un
singolo raggruppamento politico, ma deve essere il risultato di una
discussione collettiva profonda e di un impegno organizzativo che deve
coinvolgere i comuni stessi, i tecnici, gli operatori, gli intellettuali,
le associazioni, i politici, i militanti impegnati in questo progetto. In
questa direzione si richiamano alcuni dei principi che sono stati messi al
centro del confronto della rete. Questi principi hanno l'obiettivo di
precisare le condizioni necessarie per uno sviluppo delle azioni e delle
politiche locali. 
2. Il Nuovo Municipio è una diversa e più avanzata forma della democrazia,
un diverso sistema di relazioni tra governo locale, territorio e società.
Esso è in particolare: 
-Promozione di un rapporto tra democrazia diretta e rappresentanza,
attraverso l'attivazione di istituti intermedi di partecipazione alle
decisioni strategiche e alle politiche e alle azioni concrete dei governi
locali; 
-Una alternativa al governo gerarchico del territorio e al centralismo
autoritario, come sviluppo di autogoverno locale in rete [municipalismo
federato e solidale] 
-Mobilitazioni di energie sociali escluse o non valorizzate dallo stato e
dal mercato, dando spazio e rappresentanza agli attori sociali più deboli
negli istituti partecipativi. 
Il Nuovo Municipio, oltre che una diversa forma della democrazia, è anche
democrazia sostanziale, includente, attiva, scritta nelle azioni buone e
positive effettivamente condotte, nelle iniziative efficaci e socialmente
condivise di trasformazione della società locale. Ciò comporta che gli enti
locali aderenti [comuni, circoscrizioni di grandi comuni, reti o unioni di
comuni, circondari, comunità montane, province] si impegnino ad attivare
costituenti di processi partecipativi strutturati, inserendo gli obiettivi
e le modalità del processo nei propri statuti. I comuni e le reti sono
inoltre impegnati nella apertura di ogni possibile spazio pubblico e di
ascolto, supporto e confronto con le esperienze di autorganizzazione dei
soggetti sociali nel territorio, considerando i conflitti come possibili
generatori di partecipazione e di democrazia. Il Nuovo Municipio ripudia la
guerra e ogni altra forma di violenza esercitata nei confronti di Stati,
popoli, gruppi etnici e singoli individui; promuove e persegue la cultura
della pace, della cooperazione e della solidarietà tra i popoli e assume la
diversità di sesso, cultura, convinzioni ideali e religiose come valori e
risorse sulle quali costruire la propria attività. 
3. L'orizzonte ed il contenuto di governo del nuovo municipio indicano
un'altra prospettiva di "sviluppo" inteso come valorizzazione dei caratteri
distintivi del territorio e attivazione delle energie endogene dei soggetti
locali auto-organizzati. I progetti di trasformazione locale
autosostenibili si oppongono alla subordinazione e alla unificazione nel
mercato unico mondiale del neoliberismo. Il Nuovo Municipio è difesa delle
diverse vie di sviluppo, e valorizzazione delle differenze biologiche,
ambientali, socioeconomiche e culturali. I comuni e le reti di comuni si
impegnano quindi a porre al centro della discussione nei processi
partecipativi strutturati questioni sostanziali scenari di futuro condiviso
fondati sull'autovalorizzazione delle risorse locali, ed elementi di
alternative nelle direzioni indicate. 
4. Qualora il contesto Politico-Istituzionale del governo locale non attivi
e non favorisca le pratiche e i principi del Nuovo Municipio, diviene
diretto referente della rete quel tessuto di iniziative dal basso, di
cantieri sociali di trasformazione esistente in molti territori. In questi
casi è quindi una sorta di Contro Municipio organizzato dal basso che viene
messo all'opera da parte di associazioni, soggetti sociali, comitati,
comunità di base. Faranno dunque parte della rete dei nuovi municipi anche
i "nuovi contro municipi organizzati dal basso" per i casi nei quali la
rete di iniziative e di progettualità sociale sia profonda ed estesa. 

Principi procedurali e organizzativi del Nuovo Municipio 
1. I nuovi municipi si costituiscono come "attori mondiali di un
municipalismo federato e solidale", protagonisti della globalizzazione dal
basso di modelli di sviluppo alternativi, attivando reti sociali, non
gerarchiche e non competitive. Essi divengono soggetti promotori di una
diplomazia della pace, di cooperazione decentrata, e del sostegno attivo ai
territori poveri del mondo. 
2. Gli statuti comunali esplicitano l'orientamento e le procedure per
attuare una gestione partecipata e socialmente condivisa del territorio. La
partecipazione deve coinvolgere il maggior numero di abitanti, di attori
sociali, culturali, economici; fra questi ultimi, privilegia le imprese a
finalità etica [ambientale, sociale], le forme di finanza etica, di consumo
critico e di commercio equo e solidale. La costituente partecipativa deve
riguardare innanzitutto la costruzione di scenari di futuro finalizzati
alla produzione sociale di un piano di sviluppo locale integrato
[socioeconomico e territoriale] come riferimento strategico condiviso di
progetti e azioni specifiche.
3. Il nuovo municipio assume forme di Bilancio partecipativo come
riferimento non ad un modello dato ma come sperimentazione che tengono
conto delle peculiarità locali, sociali, ambientali di tradizione civica e
di esperienze partecipative appartenenti a ciascun contesto. Assume come
elementi fondamentali: statuizione della partecipazione, reiterazione
sistematica e stabile del processo partecipativo in forme decisionali,
impegno al passaggio necessario delle politiche attraverso la produzione
sociale delle stesse nei nuovi istituti partecipativi, in ogni caso il
processo partecipativo alla redistribuzione di risorse pubbliche
disponibili ma deve riguardare le scelte che producono nuova ricchezza per
renderla socialmente disponibile 

Azioni territoriali e sociali 
1. Il nuovo municipio coinvolge gli abitanti e la molteplicità degli attori
sociali nel riconoscimento e nella valorizzazione del patrimonio
territoriale e sociale [risorse ambientali, del paesaggio, del territorio
storico, della cultura locale] facendone la leva per la produzione di nuova
ricchezza durevole e per l'attivazione di scenari di sviluppo autocentrati,
fondati sulla messa in valore delle peculiarità produttive, culturali,
ambientali di ogni singolo luogo. Attivando energie economiche e sociali
locali che consentano maggiore autogoverno il municipio contrasta il
neocentralismo statale e regionale e la conseguente sottrazione crescente
di ruoli e risorse. 
2. Il nuovo municipio attiva cantieri sociali di trasformazione urbana nei
quartieri e nelle periferie con lo scopo di: 
-contrastare la condizione di perifericità e emarginazione, ricostruendo lo
spazio pubblico attraverso la "gestione creativa dei conflitti" negli spazi
contesi della città [spazi sociali, strade e piazze, ecc.], attivando
attraverso la partecipazione luoghi di costruzione di un nuovo rapporto tra
istituzioni, movimenti e società, realizzando un rapporto positivo con le
forme di resistenza, dissenso e conflitto sociale; 
-attivare strategie positive nei confronti dei processi di riappropriazione
della città [autorecupero, autocostruzione, consolidamento dei luoghi
alternativi di socialità e autorganizzazione e occupazioni]; 
-attivare politiche urbane di valorizzazione della città delle differenze
[età, genere, cultura, provenienza geografica, linguaggio, stile di vita,
preferenze sessuali, ecc]. 
3. Il nuovo municipio si oppone alla distruzione del ruolo pubblico nella
produzione e gestione dei servizi e dei beni fondamentali della
riproduzione della vita [acqua, energia, beni ambientali, sanità,
istruzione] contrastandone la privatizzazione in atto operando per
invertire tale processo, individua forme di controllo e di gestione
sociale, riattivando saperi e tecniche locali, per superare il gigantismo
dei grandi apparati aziendali [pubblici e privati] sovradimensionati e
senza legami con il territorio, in favore di reti produttive a carattere
sociale e etico. 
4. Il nuovo municipio collabora con le iniziative autopromosse dagli
abitanti, con il mondo associativo, il terzo settore, le imprese sociali, i
nuovi agricoltori che valorizzano l'ambiente e la qualità
dell'alimentazione, per la produzione di beni e servizi di pubblica utilità
[salvaguardia idrogeologica, qualità ambientale e del paesaggio,
manutenzione e riqualificazione urbana, servizi sociali e assistenziali,
attività sociali ecc.], attivando a questo scopo finanziamenti pubblici e
privati. Tale collaborazione si muove in una logica di non sostituibilità,
di integrazione ed implementazione dei beni e dei servizi pubblici
fondamentali. 
5. Il Nuovo Municipio assume come orientamento generale una politica di
redistribuzione del reddito a favore delle fasce meno abbienti attraverso
sia una forte progressività delle imposte e dei tributi, sia lo sviluppo
del sistema dei servizi sociali.
6. Il nuovo municipio si impegna a condurre una battaglia contro il sistema
corrente di mobilità delle persone e delle merci fondato sull'automobile e
sul traffico privato motorizzato, attraverso la sperimentazione su larga
scala di forme ambientalmente sostenibili di trasporto collettivo e lo
sforzo teso a ridurre, attraverso il rafforzamento di reti di insediamenti
tendenzialmente autocentrati, gli spostamenti pendolari di massa. 
7. Il nuovo municipio è impegnato in un programma contro la povertà e
l'esclusione sociale in particolare sui problemi della casa,
dell'immigrazione, attraverso progetti sperimentali integrati e una
mobilitazione intensa e continua di risorse finanziarie ed umane. Il Nuovo
municipio si impegna in una politica di accoglienza, di riconoscimento
delle diversità culturali e nella promozione di forme di cittadinanza
inclusive. 
8. Il nuovo municipio è fortemente preoccupato delle conseguenze economiche
e sociali dei processi di flessibilizzazione e precarizzazione del lavoro.
Esso si attiva a ricercare le forme di superamento di strumenti di questa
natura nella gestione delle proprie attività. Si impegna a definire
modalità di appalto dei lavori pubblici che tutelino i diritti dei
lavoratori delle ditte operanti, promuove una politica del lavoro nei
propri territori tesa a favorire la piena occupazione, la stabilità del
posto di lavoro, il rispetto delle norme contrattuali e di sicurezza del
lavoro.