il lavoro nero non emerge



dal sole24ore   

    
 
                                  
 
Sabato 18 Gennaio 2003 
 
 
 Il lavoro nero non emerge
  
   ROMA - In oltre un anno, le agevolazioni sull'emersione dal lavoro
sommerso hanno spinto soltanto 1.794 aziende a uscire allo scoperto. A
tanto ammonta il numero complessivo delle dichiarazioni "automatiche"
presentate all'agenzia delle Entrate entro il termine del 30 novembre
scorso. Ed è da questo numero che è partita la fase due dell'operazione di
emersione, quella definita "progressiva", il cui termine per la
presentazione delle domande scadrà a metà maggio. Una seconda fase che
dovrà farsi carico - grazie soprattutto all'attività svolta sul territorio
dai Comitati provinciali (i Cles) - del successo o del definitivo
insuccesso dell'iniziativa avviata per la prima volta nell'ottobre 2001 con
la legge dei cento giorni (383/01) più volte modificata e prorogata.
L'emersione "automatica". Dei 1.794 datori di lavoro che hanno presentato
la dichiarazione di emersione "automatica", in 1.090 casi si tratta di
aziende già note all'Istituto - che quindi hanno regolarizzato la posizione
di singoli lavoratori (in media, due per azienda) - e 704 da altre che si
sono invece iscritte per la prima volta, e che quindi in precedenza
operavano totalmente in nero. In generale, il record delle emersioni spetta
alla Lombardia (297), seguita da Lazio (280), Calabria (211), Piemonte
(148), Puglia (140) e Campania (139). Fanalino di coda la Valle d'Aosta,
con una sola dichiarazione automatica presentata, immediatamente preceduta
dal Trentino-Alto Adige (10), dal Molise (12) e dall'Abruzzo (13). Nel
dettaglio delle aziende emerse completamente dal nero, poi, il record
spetta al Lazio (115), seguito dalla Lombardia (97), dal Piemonte (77) e
dalla Campania (70). Nessuna azienda in nero è invece emersa né in Valle
d'Aosta né in Trentino-Alto Adige. L'emersione "progressiva". La seconda
fase dell'emersione vede al debutto l'attività dei Cles, veri e propri
arbitri dell'operazione. Oltre a diffondere sul territorio la cultura della
regolarità (attraverso i tutor e i comitati per l'emersione), a questi
nuovi organismi è affidato il compito di ricevere dai datori di lavoro
interessati alla procedura "progressiva" i «Piani di emersione individuale»
entro il 28 febbraio 2003, che poi dovranno essere valutati ed
eventualmente approvati entro 60 giorni. Ebbene, dei 92 Cles previsti ne
sono stati costituiti 91. All'appello - in base ai dati del ministero del
Lavoro aggiornati a ieri - ne manca soltanto uno, sebbene illustre: quello
di Milano. I Comitati insediati finora sono 77, mentre i piani di emersione
"progressiva" già presentati dai datori di lavoro sono 27. Tra tutti
spicca, in questo contesto, il dato di Rieti, dove sono stati presentati
cinque piani di emersione, e poi quello di Viterbo (4), nonché di Bari,
Catanzaro e Salerno (3). MARCO PERUZZI