consumatori e carte di credito



dal corriere.it

 
  
 
  
 Mercoledì 15 Gennaio 2003 
 
 
  
 
 
Carte di credito, cento euro l’anno con due prelievi

Sull’acquisto a rate gli interessi arrivano anche al 20%. Viaggio nella
giungla delle clausole


MILANO - Tenerla e usarla poco? Può costare anche 78 euro l’anno. E se si
fanno due prelievi in Italia da 250 euro l’uno, si può arrivare a una spesa
che sfiora i 100 euro. Se poi si usa una carta di credito per un acquisto
con finanziamento a rate, magari per un bel viaggio, al ritorno la sorpresa
sarà un tasso effettivo di rimborso di poco inferiore al 20%. Altro che
andare in rosso in banca. LA DIFFUSIONE - La comodità di una carta di
credito costa quindi. Tanto più che il loro utilizzo con l'arrivo dell’euro
è esploso. Se il numero delle carte in circolazione, dice Kpmg su dati
Banca d’Italia, è stato infatti nel 2001 di 20 milioni di unità
(raddoppiato in tre anni), nell’economicamente difficile primo trimestre
dell’anno scorso, post Twin Towers, le transazioni con questo strumento di
pagamento sono cresciute del 15,35%. E sono destinate a crescere ancora:
per il 2005 si prevedono 38 milioni di smart card in circolazione, quelle
col microchip al posto della banda magnetica. 
Il 2002 è stato l’anno della carta di credito a doppio marchio (Carta Ikea,
per esempio), di quella con rimborso a rate (lanciata persino
dall’aristocratica American Express), di quella inviata per posta dopo
avere acquistato l’auto (Renault). Il 2003 promette di continuare sulla
stessa linea. Un vantaggio per il consumatore? Difficile dirlo. 

I COSTI - A guardare la voce spese, gennaio 2003 su gennaio 2002, sui dati
elaborati dall’Adiconsum, non c’è stata l’impennata temuta (tranne il caso
di Carta Blu di American Express, il cui canone è passato da 20,66 a 30
euro). Anzi: CartaSi Base ha ridotto il tasso annuo nominale sui rimborsi
rateali dal 21% al 18%. Ed è vero che proprio per CartaSi alcuni istituti
di credito, come la Banca Popolare di Bergamo, non fanno pagare la mora per
ritardato pagamento. Ma anche usando al minimo una carta si fa presto ad
arrivare ai 78 euro citati. Raggiunti così: 30,99 euro di canone (e Diners
ne fa pagare 80), più 12,36 di invio dell’estratto conto (1,03 euro al
mese), più 15,48 per il bollo dell’estratto conto (1,29 euro al mese), più
19,2 euro di righe di scrittura (1,6 euro al mese). 
LE RATE - Attenzione poi ai rimborsi un po’ per volta. «Hanno costi
altissimi - dice Marco Dell’Acqua della Nielsen -. Nettamente superiori a
qualsiasi conto corrente che va in rosso». Non parliamo del ritiro di
denaro con carta di credito: la commissione più applicata è il 4%. E se
prelevate fuori Ue il minimo s’impenna, 5,16 euro invece di 0,52. «E’
denaro anticipato, non un normale prelievo Bancomat - si difende CartaSi -.
E la commissione non è cambiata negli ultimi anni». 
LA BENZINA - Già. E neanche il balzello per la benzina: 0,77 euro in più
costava ieri e 0,77 euro in più costa oggi fare rifornimento con la carta.
«Uno scandalo, una tangente - dice Elio Lannutti dell’Adusbef -. Non si
paga nulla ai distributori spagnoli o tedeschi». Proprio l’Adusbef, due
anni fa, dopo "centinaia di proteste", aveva denunciato all’Antitrust
CartaSi, MasterCard e American Express, accusandole di essersi accordate
sui costi. L’Antitrust ha girato alla Banca d’Italia la pronuncia
sull’eventuale posizione dominante del consorzio CartaSi, che raduna più di
800 banche. Bankitalia avrebbe dovuto esprimere il proprio parere entro la
fine di questo mese, ma la settimana prossima annuncerà la proroga:
sentenza a quest’estate, insomma. Un rinvio che viene letto come un segnale
positivo, perché legato a un supplemento d’indagine. Potrebbero esserci gli
estremi di quel cartello denunciato dai consumatori. E scattare le multe. 
 
Alessandra Puato