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studio e lavoro insieme
- Subject: studio e lavoro insieme
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Wed, 25 Sep 2002 06:27:46 +0200
dal corriere.it del 23 settembre 2002 Esperienze di lavoro precoci, per combattere la dispersione scolastica Nella secondaria superiore, poi, gli studenti non valutati perché ritirati, sono stati il 2,8% degli iscritti, a cui si aggiunge l'1,8% riferito a studenti non valutati per altri motivi (salute, o assenze). L'8,1% degli studenti delle medie superiori, si apprende inoltre, viene bocciato almeno una volta mentre il 5,2% non supera, al primo tentativo, l'esame di maturità. Fin qui nulla di nuovo: dati di sintesi che le ricerche - in questo caso, oltre che del ministero anche di Uil scuola ed Eurispes - ripetono ad ogni inizio anno scolastico. Prevedibile anche la distribuzione del fenomeno: i valori più bassi di dispersione si registrano al nord, quelli più elevati nelle isole e al sud. La situazione più pesante è negli istituti professionali e soprattutto nel primo anno di corso. La novità sta nella proposta avanzata dall'Eurispes: l'istituto di ricerca suggerisce, per limitare l'emorragia di studenti, di introdurre già durante il percorso scolastico la possibilità di effettuare esperienze lavorative. Un'iniziativa che, secondo gli esperti, potrebbe rafforzare le motivazioni allo studio. In una ricerca che ha coinvolto 800 studenti dalla prima media fino alla seconda superiore, è risultata evidente una crescita costante, con il progredire del percorso scolastico, della percentuale degli studenti che considerano la scuola come una tappa formativa finalizzata all'ingresso nel mondo del lavoro. Se tra gli studenti della prima media solo il 21,8% ha questa concezione utilitaristica della scuola, contro un 67,9% che considera la scuola come un luogo dove maturare e istruirsi, tra gli studenti della seconda superiore il rapporto è in assoluto equilibrio: il 38,5% considera la scuola un investimento per il futuro, e un'identica percentuale continua a vedere la scuola come fonte di sapere puro e fine a se stesso. Il 29% del campione si dice d'accordo con la possibilità di effettuare esperienze lavorative già durante la frequenza scolastica. E visto che il 13% degli studenti interpellati ha dichiarato che preferirebbe smettere di studiare e cominciare a lavorare, secondo l'Eurispes accentuare la valenza occupazionale della scuola potrebbe produrre "un rafforzamento della motivazione allo studio e un argine al fenomeno della dispersione scolastica". Tra le cause della dispersione, infatti, l'istituto di ricerca non mette ai primi posti una scontata interferenza dei genitori, che "boicotterebbero" le naturali predisposizioni dei figli, anche perché il 38,9% de campione ha detto di seguire le proprie inclinazioni e passioni per la scelta degli studi secondari, e un altro 42% ha dichiarato di pianificare gli studi secondari in base alle prospettive occupazionali o ai futuri studi universitari. A. D. G.
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