(Fwd) [noomc-it] MEGACHIP: "LE DUE CILIEGIE CIRAMI E GASPARRI"

["Davide Bertok" <davide at bertok.it>]

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To:             	"NoOMC Italia" <noomc-it at yahoogroups.com>
From:           	"kowalski" <kowalski at informationguerrilla.org>
Date sent:      	Sun, 15 Sep 2002 02:25:50 +0200
Subject:        	[noomc-it] MEGACHIP: "LE DUE CILIEGIE 
CIRAMI E GASPARRI"

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LE DUE CILIEGIE CIRAMI E GASPARRI

Il progetto di  legge sulla cosiddetta riforma televisiva, firmato da
Gasparri è una ciliegina sulla torta. Conferma che, nel regime del
Cavaliere, televisione e giustizia devono camminare sullo stesso
binario, verso un'unica stazione: impunità per il Capo e per i suoi
diretti collaboratori.

Si gioca contro il tempo, a colpi bassi. Cioè violando tutte le regole
e, prima di tutto, quella suprema: la Costituzione. In attesa di
abolirla.

Nel caso take-away di Gasparri si cerca di anticipare la pronuncia
della Consulta e di sottoporre al tempo stesso  la Corte
Costituzionale a pressioni inaudite e improprie. Un primo risultato è
già stato acquisito dal Cavaliere con molte macchie e paure: proprio
lo stesso giorno in cui il Governo approvava in tutta fretta
l'ennesimo provvedimento su misura del Potente Supremo, l'udienza
della Consulta sul "caso Retequattro", in un primo tempo fissata per
il 24 settembre, veniva rinviata all'8 ottobre.

"Motivi tecnici". E se questi richiedono supplementi di indagine per i
giudici costituzionali, figuriamocene come se ne può districare il
pubblico dei tele-elettori che è - parola del Cavaliere - come se
avesse 11 anni. Così li si manipola a piacimento: sulle TV come sulla
legge Cirami. In realtà non sarebbe difficile da capire.

ATTO PRIMO
La Corte Costituzionale deliberò nel 1994 (sentenza 420),
inequivocabilmente, che nessun soggetto privato può detenere più di
due reti TV e chiese al potere legislativo una legge organica in
materia. Si aboliva la Legge Mammì del 1990 perché in contrasto con i
principi del pluralismo previsti dall'Art. 21 della Costituzione.

ATTO SECONDO
Il Centro-Sinistra Suicida  (CSS) che ben conosciamo fa passare nel
1997 la Legge Maccanico che prevedeva sì il trasferimento di Rete
Quattro sul satellite (in cambio dell'abolizione della  pubblicità su
RAI 3), ma con due articoletti assassini (sulla cui legittimità la
Corte Costituzionale deve appunto pronunciarsi) che consentivano il
rinvio sine die di ogni decisione.

Così il Potente Supremo si è tenuto tutto il maltolto per altri cinque
anni, con l'avallo del CSS (Centro-Sinistra Suicida).

A cosa serve ora la legge Gasparri? A mettere le manette alla Corte
Costituzionale, mettendola di fronte al dilemma: o alzare bandiera
bianca o aprire un conflitto grave tra Esecutivo e Giudiziario.

Domanda: ma ReteQuattro è così importante per il Cavaliere? Risposta:
lo è, al di là del maggiordomo che pulisce le scarpe al padrone, e al
di là del modesto valore commerciale. Prima di tutto perché è parte
integrante di una sinergia che consente a Mediaset di raccogliere 6000
miliardi di vecchie lire di pubblicità. Ma anche per il suo valore
strategico. ReteQuattro occupa un fascio di frequenze (già assegnate
ad altri) e tiene occupata una quota di mercato, impedendo l'accesso
di altri concorrenti.

Alla faccia del libero mercato.

Si aggiungano a tutto questo due ulteriori "dettagli", ben messi in
evidenza da Curzio Maltese su Repubblica (del 7 settembre):

1)      Non c'è più divieto di sommare proprietà di quotidiani e Tv.
Col che il Cavaliere potrà finalmente intestare a se stesso Il
Giornale e Il Foglio, senza più scomodare il Fratello (Piccolo) e la
Signora (che infatti non è più nemmeno portata in gita di piacere in
Spagna, ai matrimoni). 2)      Allarga le reti nazionali
concessionarie dello Stato dalle 11 attuali a 15, consentendo così a
Mediaset di rientrare sotto il tetto del 20% (15 diviso 3 uguale 5).

Siamo alla comica. Non a quella finale, perché questi ce ne
riserberanno altre. L'attuale Presidente della Repubblica ha inviato
un mese fa un messaggio alle Camere per ricordare che l'Articolo 21
della Costituzione ancora esiste. Ma questo Parlamento non sembra in
grado nemmeno di capire la gravità di quanto accade. Noi pensiamo
dunque che spetti al paese, alla gente, cominciare a difendersi da
questo attacco generalizzato e sistematico alla democrazia e alla
Costituzione. Il fatto che si presenti ammantato di legalità non lo fa
diventare legale.

Difendiamoci organizzando la lotta per la democrazia nella
comunicazione e nell'informazione in ogni città, in tutte le forme che
la Costituzione garantisce, nessuna esclusa.

IL COORDINAMENTO NAZIONALE DI MEGACHIP

HTTP://WWW.MEGACHIP.INFO

PS.  Per intanto chiediamo ai consiglieri di minoranza del CdA RAI:
che ci state a fare là dentro? Non vi è chiaro che state semplicemente
legittimando le decisioni antidemocratiche che vi si prendono?
(Inclusa l'emarginazione di Biagi e Santoro) Perché non vi dimettete
subito? Anche se il CSS non ve lo chiede?



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