Petizione Internazionale alla FAO.



Importante ed impellente. Fate girare il più possibile.
Buona vita da maribù


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Dal 10 al 13 giugno 2002 vertice mondiale della Fao
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PETIZIONE INTERNAZIONALE ALLA FAO
ORGANIZZATA DALLA GLOBAL HUNGER ALLIANCE
http://www.globalhunger.net/

SINTESI DELLA PETIZIONE: (il testo intero è sotto il la richiesta della
firma)
La fame è un'emergenza globale. I problemi della malnutrizione saranno
risolti solo da un uso più efficiente ed equo delle risorse mondiali di cibo
e da un maggiore sostegno internazionale agli sforzi delle Nazioni a basso
reddito affinchè sviluppino, di nuovo, un tipo di agricoltura sostenibile.
In queste Nazioni, non sarà possibile eliminare la fame con l'espansione dei
processi di agricoltura industriale finalizzati allo sviluppo della
zootecnia.

INSOMMA:
a) - Uno sviluppo sostenibile può realizzarsi soltanto con una produzione
agricola rispettosa dell'ambiente, biologica e finalizzata al nutrimento
diretto delle popolazioni umane locali.
b) - E' indispensabile ridurre drasticamente l'uso della carne e dei
derivati animali.

PUOI FIRMARE ANCHE TU: http://www.progettogaia.it

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IL TESTO DELLA PETIZIONE

Il Vertice Mondiale per l'Alimentazione (WFS) deve rispondere alle esigenze
delle persone e alla tutela dell'ambiente, non ai desideri delle grandi
aziende multinazionali.

Alla FAO (Food and Agriculture Organization) delle Nazioni Unite

Chiediamo che nel prossimo Vertice mondiale per l'alimentazione (World Food
Summit), che si tiene sotto l'egida della Food and Agriculture Organization
(FAO), si risponda alle esigenze delle persone e non ai desideri delle
corporazioni private.

Ci appelliamo ai partecipanti perché vadano oltre gli interessi nazionali e
superino la logica del profitto per concordarsi su un insieme di soluzioni
vere in grado di nutrire il mondo e preservare il pianeta.

Ci rivolgiamo al Direttore Generale della FAO perché faccia in modo che il
World Food Summit risulti in una riunione democratica che favorisce tali
soluzioni.

Domandiamo ai partecipanti al World Food Summit di tenere in considerazione
i seguenti punti:

La fame, emergenza globale, potra' essere sconfitta solo da un uso più equo
ed efficiente delle risorse mondiali e da un maggiore sostegno
internazionale agli sforzi condotti dai paesi a basso reddito con deficit
alimentare per riattivare modelli e pratiche agricole autosufficienti e
sostenibili. Simili obiettivi non saranno assolutamente raggiunti con l'
espansione degli allevamenti intensivi. spesso appartenenti ad imprese
estere nei paesi a basso reddito che si trovano in deficit alimentare.

Nonostante la FAO sia gia' organismo promotore di un'agricoltura sostenibile
e di coltivazioni rispondenti alle caratteristiche del territorio, risulta
pericoloso e contro-produttivo il suo sostegno ai programmi delle aziende
multinazionali che si accingono a trasferire le operazioni di zootecnia
industriale nelle nazioni a basso reddito e ad elevato tasso di
malnutrizione.

Le azioni intraprese per affrontare il problema della fame devono essere a
basso costo, così da poter assicurare il nutrimento al maggior numero
possibile di persone. Ma le produzioni animali di stampo industriale
richiedono, per unita' proteica prodotta, un elevato impiego di suolo,
risorse vegetali, acqua, combustibile, in quantita' ben maggiori rispetto
alle colture per il consumo umano diretto. Dunque, l'espansione delle
produzioni animali nei paesi a basso reddito con deficit alimentare
peggiorerebbe anziché alleviare la tragedia della fame. Al contrario, la
coltivazione sostenibile di vegetali per il consumo umano diretto e' un modo
economico di produrre alimenti sani per le popolazioni ora sottoalimentate.

Gli alimenti prodotti come risultato degli sforzi per sradicare la fame
devono essere sicuri, salutari, e non in contrasto con i modelli alimentari
tradizionali. I piani contro la malnutrizione che aumentano il consumo di
alimenti di origine animale, sono spesso culturalmente inappropriati e
suscettibili di accrescere l'incidenza di svariate patologie collegate a
livelli elevati di consumo di alimenti animali. I paesi a basso reddito si
troverebbero quindi di fronte a insostenibili costi sanitari e alla
riduzione dei livelli di produttivita' associata alle suddette patologie.

Inquinamento ed esaurimento delle risorse naturali sono una minaccia per la
sopravvivenza umana. In particolare, preoccupa l'incombente crisi idrica
planetaria. Il consumo e l'inquinamento di risorse idriche gia'
scarseggianti da parte della zootecnia industriale intensiva peggiorerebbero
la situazione a livello locale e globale. D'altra parte, il sovrappascolo
accentuerebbe il degrado e la desertificazione delle terre peggiorando l'
impatto dei cicli di alluvioni e siccita', un'ulteriore minaccia alla
sicurezza idrica globale.

Lo sradicamento della poverta' deve essere perseguito nel contesto dell'
autodeterminazione. Il controllo da parte di imprese estere sulla zootecnia
in paesi a basso reddito con deficit agro-alimentare preleverebbe profitti a
danno di quelle nazioni e indebolirebbe i loro sforzi di autodeterminazione
nel settore agro-alimentare.

L'autosufficienza e' una componente importante della sicurezza alimentare.
La zootecnia industriale dipende molto dal capitale e dalla tecnologia;
richiede quantita' elevate di input importati, energia e acqua. Perciò, la
diffusione di tali produzioni nelle nazioni a basso reddito in deficit
alimentare ne peggiorerebbe, anziché ridurre, l'insicurezza alimentare.

L'agricoltura ha il più fondamentale degli obiettivi: nutrire il mondo. Le
nazioni a basso reddito non devono essere spinte a convertire settori
agricoli in componenti gestite da compagnie estere a scopo di profitto, o a
porre la domanda da parte dei mercati internazionali al di sopra dei bisogni
del proprio popolo. La conversione delle risorse agricole ora finalizzate al
consumo alimentare locale e regionale in risorse agricole destinate alla
produzione di alimenti per i mercati esteri aumenterebbe la vulnerabilita'
di quei paesi e popoli agli shock dei mercati, e quindi l'insicurezza
alimentare.

L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione
(FAO) deve agire nell'interesse dei paesi a basso reddito in deficit
alimentare e deve anche riconoscere l'interesse generale degli abitanti del
pianeta alla tutela dell'ambiente. La FAO non deve cedere agli interessi
delle corporazioni private per la promozione di pratiche colturali che alla
fine impoverirebbero ulteriormente quelle nazioni e danneggerebbero l'
ambiente da cui tutti dipendiamo.

Poiché dal Vertice mondiale dell'alimentazione (WFS) emergeranno risoluzioni
e programmi che influiranno sulla sicurezza alimentare per i prossimi
decenni, i partecipanti alla riunione hanno l'obbligo morale di assicurare
soluzioni vere in grado di nutrire il mondo e preservare il pianeta.