01-02/06 Roma: Dall'operaismo ai movimenti globali



SABATO 1 E DOMENICA 2 GIUGNO

CONVEGNO/SEMINARIO AL RIALTO OCCUPATO DI ROMA

Le esperienze politiche sono irriproponibili, in quanto legate a contesti
particolari, a percorsi che non si ripetono, a soggetti unici. Chi viene
dopo spesso finisce per farne l'apologia o cantarne le lodi, per sfuggire
al presente nel ricordo di un passato più o meno mitico. Oppure può
dedicarsi ad una ricostruzione storica o cronologica di fatti ed eventi,
lasciandoli immutati ed immutabili nella staticità propria di ciò che è
trascorso. Ma il passato può essere visto come qualcosa di diverso, che non
esiste nella sua oggettività, ma viene continuamente reinterpretato da chi
ne è stato protagonista. In questo senso, il passato può diventare un
presente virtuale, non da ricordare bensì da utilizzare nel presente reale.
Così abbiamo cercato di fare con i percorsi dell'operaismo italiano,
attraverso una sessantina di interviste ai suoi principali protagonisti,
raccolte nel volume Futuro Anteriore (DeriveApprodi, 2002), che partono d!
all'analisi critica delle ricchezze e dei limiti di quelle esperienze
politicamente straordinarie, ancorché trascorse, per arrivare a ragionare
sui nodi aperti nell'oggi. Così inteso, l'operaismo (cominciato negli anni
'60 attorno alle riviste Quaderni Rossi e Classe Operaia, continuato nel
decennio successivo con Potere Operaio e le diverse Autonomie) ci lascia in
eredità intuizioni teoriche e pratiche politiche gravide di anticipazione,
feconde rotture con le ipostasi e i dogmi della tradizione marxista e
socialcomunista, ma anche pesanti errori da non ripetere. Ci lascia in
eredità anche una peculiare attitudine alla ricerca, o per meglio dire alla
conricerca di nuove strade di trasformazione. Perché la ricerca è
innanzitutto da farsi quando non si hanno certezze, quando vecchi modelli
sono stati superati, quando si è deciso di lasciare dietro le spalle
ipotesi e analisi che non funzionano o comunque non funzionano più.

Per questo motivo i dibattiti sul libro che da marzo in avanti si stanno
costruendo in giro per l'Italia (da Bari a Palermo, da Napoli a Cosenza, da
Pisa a Salerno, da Torino a Bologna, da Firenze a Padova, da Milano a
Genova) suscitano non solo curiosità storiografica per un'esperienza
trascorsa, ma sono importanti occasioni di confronto con collettivi, gruppi
di ricerca e inchiesta, realtà di base e singoli che sono attivi sul
territorio, nella molteplicità e diversità dei punti di vista e dei
percorsi. L'emersione dei nuovi movimenti, del resto, ha in parte rotto
quel quadro di apparente normalizzazione che ha fatto seguito alla
sconfitta, ambivalente, dei cicli di lotte degli anni '60 e '70. In questo
contesto diventa ancor più importante aprire un dibattito ampio e plurale
su prospettive che vadano oltre le importanti mobilitazioni contro i
vertici globali e le manovre dei poteri istituzionali. Per queste ragioni
si present! a denso di significati il convegno/seminario che si terrà nello
spazio del Rialto Occupato di Roma sabato 1 e domenica 2 giugno.
Innanzitutto perché, alla giornata di sabato, parteciperanno buona parte
dei principali protagonisti dell'operaismo italiano: dopo i difficili
decenni '80 e '90, quando biografie prima collettive sono diventate
individuali e talvolta molto diverse, questa sarà una delle prime occasioni
di confronto. Ma non si tratterà di una cerimonia all'insegna
dell'amarcord: come già hanno fatto nelle interviste della conricerca e
come stanno facendo nei dibattiti di questi mesi, i diversi soggetti si
confronteranno sui tanti nodi politici aperti che la realtà oggi squaderna
davanti ai nostri occhi. Si discuterà di globalizzazione e impero, di
moltitudine e classe, di soggettività sociale e politica, di formazione e
sapere, di riproduzione e biopolitica, di cooperazione e organizzazione, di
politica e contropote! re, di movimenti e progetto. Si ragionerà su quanto
alcune categorie e felici intuizioni dei percorsi operaisti possano essere
rielaborate criticamente, e su quello che invece dobbiamo lasciarci
definitivamente alle spalle. Si dibatterà di possibili filoni di ricerca da
approfondire. In questa direzione, la seconda giornata può diventare
un'importante occasione di confronto tra le tante forme di ricerca,
inchiesta e intervento, i tanti collettivi, gruppi e singoli soggetti che
in giro per l'Italia e non solo quotidianamente operano sognando e
praticando una trasformazione dell'esistente. Si ragionerà dunque della
possibilità di costruire una rete ampia e plurale che metta in relazione le
diverse realtà, che faciliti lo scambio di materiali e comunicazione, che
costruisca le basi per un'elaborazione collettiva di teoria e pratica
politica e sociale: la vera conricerca, quindi, inizia proprio adesso.

Invitiamo tutti i collettivi, i gruppi di ricerca e inchiesta, le realtà di
movimento, le radio e le strutture che fanno informazione indipendente,
tutti coloro che sognano "un altro mondo possibile" non solo ad
intervenire, ma a partecipare attivamente alla costruzione e alla
realizzazione dell'appuntamento, per gettare insieme le basi di una rete di
percorsi molteplice e comune.

Per le due giornate hanno già dato la loro disponibilità Mario Tronti, Toni
Negri, Romano Alquati, Giairo Daghini, Paolo Virno, Franco Bifo Berardi,
Franco Piperno, Christian Marazzi, Alisa Del Re, Bruno Cartosio, Alberto
Magnaghi, Claudio Greppi, Lapo Berti, Mauro Gobbini, Mariarosa Dalla Costa,
Andrea Colombo, Benedetto Vecchi, Valerio Evangelisti, Carlo Formenti, Enzo
Modugno, Vittorio Rieser, Andrea Fumagalli e tanti altri.



Le sbobinature fino a qui fatte dei dibattiti possono essere lette e
scaricate sul sito di DeriveApprodi.

Per informazioni, contatti e adesioni:

conricerca at hotmail.com

derive.approdi at libero.it

http://www.deriveapprodi.org/