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legambiente l'aria malata di gela
- Subject: legambiente l'aria malata di gela
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 19 Mar 2002 17:40:54 +0100
dal manifesto 17 Marzo 2002 L'aria malata di Gela ENZO BONTEMPO * Tutela dell'ambiente, lavoro per la gente! Era lo slogan scandito dai soci di Legambiente che partecipavano, gioiosi e numerosi, alla manifestazione nazionale del 1 maggio 1996 a Catania. Non solo uno slogan perché gli ambientalisti, e non solo loro per fortuna, lavorano da tempo perché nel nostro paese si concretizzi un progetto strategico basato sulla tutela dell'ambiente, sullo sviluppo eco-compatibile, sulla riconversione ecologica delle attività produttive. Sei anni trascorsi inutilmente se dovessimo giudicare i risultati delle nostre battaglie dalle dichiarazioni del segretario della Cgil siciliana Aldo Amoretti che, all'indomani del decreto salva pet coke del governo Berlusconi, definisce quelli di Legambiente degli integralisti che accusano gli operai di Gela di avere scelto lavoro e malattia, integralisti a tal punto di opporsi alle centrali eoliche dell'Enel. Da cosa abbia tratto queste convinzioni non lo sappiamo ma certamente non dalle dichiarazioni scritte o da documenti della nostra associazione. Forse è l'aria di Gela che gli ha fatto male, aria insalubre come sostengono gli ambientalisti integralisti. Amoretti ha anche qualche decennale lacuna informativa da colmare, e qualche pregiudizio di troppo da curare, se non sa che in Sicilia Legambiente rappresenta non solo le istanze dell'ambientalismo scientifico ma anche quelle dei sostenitori della legalità innanzitutto (in questo davvero integralisti). A sua scusante Amoretti può comunque portate il fatto che sconosce la storia delle lotte per l'ambiente, per il lavoro e contro la mafia che i siciliani fanno ed hanno fatto. Ecco perché farebbe bene a rileggersi almeno le cronache delle battaglie contro gli scempi edilizi, il rischio industriale, le morti bianche, gli inquinamenti e via dicendo che questa associazione fa ed ha fatto. Farebbe anche bene a leggersi il documento firmato alcune ore fra Ermete Realacci, presidente nazionale di Legambiente e Sergio Cofferati, segretario generale della Cgil, dove vengono riaffermate le ragioni e la validità di un protocollo d'intesa siglato nel 1996. Qui si dichiara di condividere idee ed aspirazioni comuni, mondo ambientalista e sindacale alleati nella convinzione "che non vi sia vero progresso senza un miglioramento della qualità sociale e della qualità ambientale" e si impegnano le due associazioni alla manifestazione del 23 marzo. Quel protocollo del 1996 era figlio dell'iniziativa di Legambiente Sicilia che lo aveva proposto e sottoscritto con i segretari della Cgil, Cisl e Uil. Lo stesso protocollo che Amoretti ha stracciato non appena Legambiente ha denunciato lo scandalo dei forestali. Alcuni giorni fa la Cgil Sicilia, settori produttivi, ci ha chiesto un incontro sul caso Gela "per trovare punti di convergenza per una politica comune". Evidentemente Amoretti ritiene scomoda questa compagnia, preferisce accodarsi a quanti invocano il ponte sullo stretto di Messina, a tutti quelli che a parole predicano "ambiente ed industria possono convivere" e poi nei fatti operano in modo opposto. Vedi per esempio, la vicenda del decreto salva-pet coke, dove le norme vengono stravolte per consentire all'Eni di mantenere un inaccettabile privilegio, sul piano economico e sul piano sociale, a scapito dell'ambiente e della salute delle persone. Noi abbiamo detto che "siamo per un superamento dell'uso delle fonti fossili (carbone, petrolio, metano) per produrre energia e critichiamo fortemente gli effetti ambientali e sociali che derivano dal loro sfruttamento. Ciò non vuol dire che affrontiamo la questione del pet coke in modo massimalista; il prodotto deve rimanere classificato come rifiuto (non alla deregulation o ad una legge truffa) e se utilizzato quale combustibile devono adottarsi sul piano tecnico tutti gli accorgimenti necessari per eliminare dalle emissioni zolfo e soprattutto metalli pesanti". La scorciatoia della legge truffa non garantisce né l'ambiente né la sopravvivenza di un patrimonio industriale che è costato lacrime e sangue ai siciliani. Se Amoretti, insieme ai governi Cuffaro e Berlusconi, si sentono di cantare vittoria vuol dire che l'aria di Gela gli ha fatto davvero male. * Presidente regionale Legambiente Sicilia
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