il crac di enron e' l'11 settembre dei mercati



da repubblica

VENERDÌ, 15 FEBBRAIO 2002 
  
Il presidente Consob: non è un caso singolo. Fazio ai banchieri: conti 2001
buoni malgrado la crisi  
  
Spaventa: "Il crac di Enron è l´11 settembre dei mercati"  
  
il caso  
  
  
  
  
 

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ROMA - «Il caso Enron è stato l´11 settembre dei mercati, è destinato a
cambiare la vita della corporate America ed è probabile che non rimanga un
fatto isolato né negli Usa, né altrove». Lo ha detto ieri nel corso di
un´audizione alla commissione Finanze della Camera, il presidente della
Consob, Luigi Spaventa, secondo il quale, comunque, l´esposizione delle
banche italiane quotate nei confronti del colosso Usa «è inferiore a 1
miliardo di euro» (2.000 miliardi di lire). Sempre ieri, infatti, il
governatore della Banca d´Italia, Antonio Fazio, durante l´incontro
periodico con i vertici dei maggiori gruppi creditizi, ha assicurato che i
bilanci e la qualità del credito delle banche italiane hanno risentito in
misura limitata della debolezza dell´economia nel 2001 e delle recenti
turbolenze finanziarie internazionali, come la crisi Argentina e, appunto,
il fallimento della Enron. Un´assicurazione arrivata a poche ore dalla
decisione della Bnl di azzerare il valore dell´investimento in Argentina
con un impatto sul conto economico di 527 milioni di euro (1.020 miliardi
di lire) e di distribuire il dividendo solo agli azionisti di risparmio. 
Secondo Spaventa, il crac del colosso Usa è «una manifestazione di
degenerazione patologica nel funzionamento dei mercati ed è un fallimento
dell´attuale sistema di regole che non riesce a tenere il passo
dell´innovazione finanziaria», per cui è necessario controllare al meglio
la qualità delle società di revisione dei bilanci. E a proposito di
controlli, Spaventa ha detto anche che l´ipotesi che in Italia si possa
arrivare ad un regolatore unico della vigilanza, come indicato nella
proposta di riforma delle Authority presentata nelle scorse settimane in
Parlamento da Bruno Tabacci (Ccd-Cdu), «non è convincente», pur chiedendo
un maggior coordinamento tra Bankitalia, che tutela la stabilità del
sistema bancario e la Consob, che tutela l´investitore. 
Una presa di posizione che avrà fatto piacere a Fazio, il quale ieri,
nell´incontro con i principali banchieri, ha analizzato l´andamento
economico generale, sottolineando che in Giappone la situazione resta
complessa, mentre mostrano una ripresa gli Usa e l´Italia. In particolare,
il nostro paese cresce soprattutto al Nord e nel settore dell´edilizia. Ma,
per un rilancio definitivo dell´economia è necessario avviare al più presto
la realizzazione di opere pubbliche per migliorare le infrastrutture in
special modo al Sud, che presenta una crescita non uniforme. 
(f.m.s.)