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bush scaccia kyoto
- Subject: bush scaccia kyoto
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Sun, 17 Feb 2002 08:51:16 +0100
dal manifesto 15 Febbraio 2002 Clima, Bush scaccia Kyoto Il presidente Usa presenta il suo piano per la riduzione di gas nocivi nell'aria: incentivi alle industrie che accetteranno di inquinare i meno. In Italia via libera del governo al disegno di legge per la ratifica del Trattato del 1997 C. L. Si chiama "Progetto sui cambiamenti climatici" e secondo il presidente americano George W. Bush che ieri lo ha presentato al mondo, è "la via americana alla difesa dell'ambiente". Meno pomposamente ma forse con maggiore realismo il piano rappresenta la risposta preparata dagli Usa al trattato di Kyoto, l'accordo raggiunto nel 1997 alla conferenza mondiale sul clima per impegnare i paesi industrializzati in una battaglia contro i gas responsabili dell'effetto serra. Un trattato accettato all'epoca dall'allora presidente Bill Clinton, ma immediatamente sconfessato un anno fa da Bush all'indomani della sua elezione, tanto da ostacolarlo fin da subito in tutti i modi. Fino alla presentazione di un vero e proprio piano anti-Kyoto come quello, fortemente liberista e basato sul volontariato, illustrato ieri e che ha immediatamente suscitato le critiche degli ambientalisti. Per pura combinazione, la ricetta elaborata da Bush per il clima del pianeta arriva da noi proprio mentre il governo dà il via libera al disegno di legge per la ratifica da parte dell'Italia del Protocollo di Kyoto tanto inviso oltreoceano. Il piano Bush. La casa Bianca dice di esserne convinta: il piano sul clima sarà in grado di garantire un rallentamento della crescita delle emissioni di gas nocivi senza compromettere lo sviluppo. Particolare non di poco conto per il presidente Usa, che ha sempre giudicato il protocollo di Kyoto come un ostacolo alla crescita e una macchina per produrre disoccupazione. Il pacchetto messo a punto prevede invece un collegamento diretto tra la riduzione dei gas e la produzione economica. Secondo il progetto, entro il 2012 le emissioni dovrebbero essere portate da 183 a 151 tonnellate metriche per ogni milione di dollari di prodotto nazionale lordo. In termini percentuali le emissioni dovrebbero scendere di almeno il 18 per cento. Inoltre, per incoraggiare le industrie, Bush ha preparato una serie di incentivi fiscali per 4,6 miliardi di dollari da destinare a chi sceglierà fonti alternative, mentre è previsto l'inserimento nella prossima finanziaria di ulteriori 4,5 miliardi di dollari da destinare a un programma di difesa dell'ambiente. Ovviamente tutto è basato sulla libera scelta da parte delle industrie di abbracciare una politica ambientalista oppure no, affidandosi di fatto al solo volontariato nella speranza che gli incentivi promessi facciano breccia in qualche multinazionale. "E' un approccio nuovo, dettato dal buon senso", ha spiegato Bush. "La crescita economica è un fattore chiave per la difesa dell'ambiente, solo la crescita può finanziare gli investimenti necessari allo sviluppo di tecnologie pulite". Le reazioni. Il "Progetto sui cambiamenti climatici" rischia di non piacere quasi a nessuno visto che sono numerosi coloro che si sono detti scontenti del piano. E non si parla, è ovvio, solo degli ambientalisti. La commissione ambiente del Senato ad esempio, che gode di noevole influenza, avrebbe preferito misure più rigide, mentre gli operatori delle centrali non nucleari volevano un piano ancora più flessibile. Cauto apprezzamento, invece, nei giorni scorsi era stato espresso dall'Unione europea sulla base delle indiscrezioni circolate, ma Bruxelles aveva ribadito la sua fedeltà al Protocollo di Kyoto. E di certo non è un caso se ieri sera un anonimo funzionario dell'amministrazione Usa ha definito il piano Bush come "un'alternativa per i paesi che rifiutano il trattato di Kyoto". Dure, infine, le reazioni degli ambientalisti. "Bush ha solo fatto un regalo di San Valentino ai grandi inquinatori" ha detto Jennifer Morgan, la responsabile dei problemi climatici del Wwf, mentre un portavoce di Greenpeace ha parlato di proposte "deludenti". La ratifica dell'Italia. Ieri sera Palazzo Chigi ha licenziato il disegno di legge per la ratifica del trattato di Kyoto. Il provvedimento stabilisce anche le prime misure nazionali e internazionali per arginare il riscaldamento globale e prevede i relativi finaziamenti. "L'Italia rispetta così quanto era stato stabilito in sede europea", ha detto il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli. "I paesi membri infatti si sono impegnati a ratificare il protocollo entro il 30 giungo 2002 per permettere la sua entrata in vigore per il vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile in programma per agosto a Johannesburg".
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