(Fwd) [Attac-ts] sulla Enron - ricapitolando



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Subject:        	[Attac-ts] sulla Enron - ricapitolando
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Date sent:      	Tue, 5 Feb 2002 15:15:52 +0100 (CET)

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leggete, che vale la pena.....

gabriella

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Dario Fo & Franca Rame News
Il C@C@O della domenica

3 febbraio 2002


Il gigante senza scrupoli.
Leggete, ha dell'incredibile

Ci sono storie talmente assurde che uno si sente in
imbarazzo a raccontarle.
Tutti gli Stati Uniti sono in questo momento sconvolti
da uno scandalo assolutamente fantascientifico.
La Enron, colosso dell'energia, settima industria Usa
per fatturato, un giro d'affari superiore a quello di
molti stati africani messi assieme, e' fallita
licenziando migliaia di dipendenti. Ma questo
fallimento e' stato particolarmente disastroso perche'
i dirigenti della Enron avevano avuto un'idea geniale:
vendere azioni dell'azienda ai dipendenti
costringendoli pero' a un accordo che li vincolava a
non rivendere le azioni. Cosi' quando il valore della
Enron e' crollato in borsa da 86 dollari a 26
centesimi, bruciando quasi 60 miliardi di dollari nel
giro tre mesi, i dipendenti che avevano investito
tutti i loro risparmi in quei titoli hanno guardato
crollare le quotazioni in borsa, senza poter fare
nulla. 
Questo disastro da 60 miliardi di dollari ha colpito
banche, assicurazioni, e milioni di risparmiatori. 
Le azioni Enron erano considerate solidissime e negli
anni '90 il loro valore era cresciuto di 10 volte. La
stampa Usa magnificava la Enron: nel 1996 la rivista
Fortune la indicava come l'azienda piu' innovativa del
pianeta e il Financial Times nel 2000 l'aveva
proclamata "Azienda energetica dell'anno". Tutti
compravano Enron, il suo amministratore delegato,
Kenneth Lay, era amico intimo dei presidenti Bush, e
tutti nell'alta societa' parlavano bene di lui e
facevano a pugni per essergli amico.
E Bush si e' mostrato veramente rattristato davanti
alle disgrazie che hanno colpito il suo amico.
Ora potete immaginare lo stupore di milioni di
risparmiatori americani quando si scopre che i
dirigenti della Enron non hanno perso una lira nel
crollo in borsa. Anzi, pare ci abbiano guadagnato.
Si', perche' loro non avevano firmato nessun impegno a
non vendere le azioni  della Enron in loro possesso.
La gente ha iniziato a sentire puzza di bruciato e si
e' chiesta: ma come e' possibile che un colosso come
la Enron fallisca cosi' improvvisamente? Dove sono
finiti tutti i soldi? La Enron era arrivata a
fatturare 130 miliardi di dollari all'anno. 
Cosi' sono state fatte ricerche, aperte inchieste, ed
e' stato come spalancare il coperchio dell'inferno. 
Innanzi tutto si e' scoperto che quelli della Enron
avevano trovato un metodo efficacissimo per essere
simpatici: pagavano l'amicizia a peso d'oro. Due
milioni di dollari a George W. Bush dal 1993 a oggi, e
piu' di 400 mila dollari al partito repubblicano negli
ultimi 3 anni. 97.350 dollari a Phil Gramm, senatore
repubblicano del Texas. Ma a volte i favori non
vengono pagati in denaro ma con sistemi piu'
raffinati.  Hanno ingenti pacchetti azionari il vice
presidente Dick Cheney, Karl Rove, capo di gabinetto
(250 mila dollari) Donald Rumsfeld segretario della
difesa, il suo vice William Winkenwerder, il ministro
della giustizia John Ashcroft, il vicesegretario al
tesoro Mark Weinberger, il sottosegretario
all'economia Kathleen Cooper, il sottosegretario
all'educazione Eugene Hickock e gli ambasciatori in
Russia, Irlanda e Emirati Arabi. Alcuni dirigenti (e
azionisti) della Enron sono poi entrati direttamente
nel governo del paese: Larry Lindsay e' oggi
consigliere economico del presidente, e Robert
Zoellick  e' diventato rappresentante Usa per il
commercio. Facevano di tutto per dare l'idea che se
gli affari andavano bene per Enron andavano bene per
tutti. E non erano  tanto schifiltosi: il 70% delle
loro donazioni andava ai repubblicani, il 30% ai
democratici. Tanto che Clinton minaccio' di
interrompere gli aiuti al Mozambico se non fosse stato
concesso alla Enron il diritto di costruire i suoi
oleodotti.
E gia' che c'erano finanziavano anche i politici
inglesi. Perfino il partito di Tony Blair ha ricevuto
almeno 50 mila dollari da questa organizzazione
benefica e John Wakenam, ex ministro dell'energia nel
governo di Margaret Tatcher e supervisore allora della
privatizzazione dell'industria elettrica britannica,
siede nel consiglio di amministrazione della Enron.
 Ma nessuno e' in grado di dire quanti politici e
funzionari pubblici la Enron abbia foraggiato in tutto
il mondo, si parla di decine e decine di milioni di
dollari e di opere faraoniche realizzate per
compiacere i politici. 
Il 7 aprile 2000 la famiglia Bush siede al completo,
in tribuna d'onore, per l'inaugurazione dello stadio
di Houston, che la Enron ha pagato circa100 milioni di
dollari. L'appalto della costruzione e' stato affidato
alla Brown & Root, azienda che fa parte di un gruppo
il cui amministratore delegato e' Dick Cheney, oggi
vicepresidente degli Stati Uniti.
In cambio dello stadio e della sua gentilezza, la
Enron ha ottenuto, negli anni una serie notevole di
ammorbidimenti legislativi sull'energia e
l'inquinamento. 
E ha anche firmato un contratto da 200 milioni di
dollari per la fornitura di energia elettrica alla
citta'. 
Tra gli altri risultati di questa politica
lungimirante il fatto che oggi Houston, capitale del
Texas, sia una delle citta' piu' inquinate degli Usa. 


Ma perche' Kenneth Lay voleva avere tanti amici?
Perche' aveva un progetto ambizioso che comprendeva
una specie di monopolio dell'energia in buona parte
del mondo, oleodotti che attraversano mezzo pianeta
(Kosovo e Afghanistan compresi), leggi di sgravio
fiscale per le aziende energetiche e addirittura una
borsa on-line mondiale dell'energia e delle materie
prime, controllata interamente dalla Enron e che, nata
nel 1999, e' arrivata a registrare 6000 transazioni al
giorno per circa 2,5 miliardi di dollari.
La Enron chiedeva aiuti, spallate a regolamenti
comunali, deroghe ai controlli antitrust, robetta.
Ma via via che oggi le inchieste procedono viene fuori
ben altro.
Innanzi tutto i procedimenti penali in corso mettono
alle strette, insieme a molti dirigenti, l'ex
vicepresidente della Enron, Clifford Baxter. Alle
richieste sempre piu' insistenti di fornire
documentazioni contabili la Enron oppone un fermo
rifiuto, vengono pubblicate dalla stampa fotografie di
dipendenti Enron che portano via casse e casse di
documenti dalla sede della compagnia. Ma l'inchiesta
va avanti e un mattino Clifford Baxter viene trovato
morto in un'auto, all'interno di un parcheggio di
Houston. Ha una pistola in mano e la polizia dice che
si e' suicidato sparandosi alla testa.
Ma la situazione diventa ancora piu' grave quando si
scopre che i dirigenti della Enron avevano costituito
una rete di societa' che prendevano commesse di lavoro
dalla Enron fatturando cifre vertiginose che finivano
in compiacenti paradisi fiscali. E non si tratta delle
misere 64 societa' fantasma del povero Berlusconi. Le
societa'  sussidiarie della Enron sono 881,
domiciliate in alcuni tra i piu' affidabili paradisi
fiscali del pianeta: 692 alle Cayman, 119 alle Turks e
Caicos, 43 alle Mauritius, 8 alle Bermuda. Questo
meccanismo raffinatissimo e' servito per stornare
guadagni prima e per nascondere le perdite. La Enron
nella sua fase discendente e' riuscita a
contabilizzare 600 milioni di profitti inesistenti.
Tra l'altro, grazie a questo sistema la Enron e'
riuscita a non pagare una lira di tasse in 4 degli
ultimi 5 anni. Anzi, nel 2000 un'imposta di 112
milioni di dollari si era trasformata alla fine in un
credito di 278 milioni di dollari. Sostanzialmente si
svuotavano le casse dell'azienda e si faceva a meta'
con i politici e con le istituzioni addette al
controllo della regolarita' dei bilanci.
Si', perche' la Enron era sottoposta, in teoria, a
fior di controlli. E oggi, a fianco dei dirigenti
Enron, sul banco degli imputati siede anche David
Duncan, dirigente della societa' di certificazione,
Arthur Andersen, accusato di aver distrutto documenti
rilevanti riguardanti la Enron. Duncan, appellandosi
al Quinto emendamento costituzionale, ha dichiarato di
non voler testimoniare contro se stesso, a meno che
non gli venga garantita l'immunita'. Ma il deputato
James Greenwood, presidente della sottocommissione
della Camera davanti alla quale Duncan e' comparso, e'
andato giu' pesante. Si e' rivolto a Duncan dicendo:
"La Enron svaligiava la banca, la Arthur Andersen
forniva l'auto per scappare e lei era al volante".
Ma questa e' una storia piena di colpi di scena. 
E in effetti la rapina in banca e' stata la piu'
grande della storia del mondo. E i metodi usati
lasciano a bocca aperta.
Come sapete Los Angeles e' la citta' che in 15 anni ha
sconfitto l'inquinamento. Pochi sanno pero' che questo
e' avvenuto nonostante una serie impressionante di
cause intentate contro l'amministrazione della citta'
e lo stato della California, accusati dai produttori
di auto di limitare la liberta' di commercio con leggi
che impediscono la circolazione delle auto piu'
inquinanti. Ma la strada legale deve essere sembrata
troppo incerta alla lobby del petrolio e allora la
Enron ha organizzato un dispetto di proporzioni
bibliche. E' riuscita a diventare fornitrice di
energia elettrica anche in California e ora e'
accusata da molti di aver scientemente organizzato il
grande, disastroso black aut dell'anno scorso al solo
scopo di mettere in difficolta' la politica
antinquinamento della citta' e ottenere maggiore
liberta' nella produzione di energia elettrica. 
E c'e' infine chi ricorda che la Enron, la prima
finanziatrice della campagna presidenziale di Bush,
sia l'azienda che ha tratto i maggiori guadagni dalla
guerra in Kuwait e in Kosovo e, se non fosse fallita,
avrebbe ricavato guadagni enormi anche dalla guerra in
Afghanistan... 
E c'e' infine chi ricorda un film nel quale un
presidente inventa una guerra finta per distogliere
l'attenzione dell'opinione pubblica dallo scandalo che
sta per travolgerlo. Ma nei film e' tutto finto. Nella
realta' le guerre si combattano davvero con vere bombe
e veri morti.

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