crescita economica la cina insidia l'italia



dal corriere della sera

 
  
 
    
  
 Mercoledì 2 Gennaio 2002 
 
 
Secondo stime «Bloomberg» sul prodotto interno lordo il Paese avrebbe
scavalcato la Penisola e si avvicina alla Francia

Crescita economica, ora la Cina insidia l’Italia


MILANO - Con una crescita del 7,3% nel 2001 la Cina avrebbe superato
l’Italia diventando la sesta maggiore economia del mondo, dietro a Stati
Uniti, Giappone, Germania, Gran Bretagna e Francia. Ad annunciare il
sorpasso è stata ieri l’agenzia d’informazione finanziaria internazionale
Bloomberg, secondo la quale il prodotto interno lordo cinese ha raggiunto a
fine anno gli 1,16 trilioni di dollari, circa 2 milioni e 350 mila miliardi
di lire, mentre gli scambi commerciali del Paese hanno toccato i 500
miliardi di dollari, oltre un milione e 100 mila miliardi di lire. Sono
passati quasi dieci anni da quando l’allora premier Bettino Craxi aveva
annunciato che l’Italia aveva conquistato la quinta posizione mondiale,
scavalcando anche la Gran Bretagna. E ora, dopo aver perso il quinto posto
(mentre nel frattempo il Regno Unito ha superato la Francia) ci
ritroveremmo al settimo. Ma non si tratta di una débâcle italiana. Anzi.
Mentre tutto il mondo industrializzato sta attraversando la recessione più
grave dall’inizio degli ’80, la Cina continua a correre. Secondo i calcoli
di Bloomberg potrebbe scavalcare la Francia già per la fine di quest’anno,
e la Gran Bretagna fra il 2006 e il 2007. Ma sulla lunga marcia cinese pesa
un interrogativo: per quanto rimarrà sostenibile un tasso di crescita del
7,5% come registrato per tutto l’ultimo decennio? Secondo gli esperti, già
negli ultimi tre mesi del 2001 l’economia cinese è scesa abbondantemente al
di sotto della soglia del 7% annuo di incremento. E sarà molto difficile
che riesca a rispettare gli obiettivi di sviluppo (sempre del 7%)
annunciati dal presidente Jiang Zemin e dal premier Zhu Rhonji da qui al
2005. 
 
G. R.