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il lavoro atipico fa aumentare la poverta'
- Subject: il lavoro atipico fa aumentare la poverta'
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 27 Dec 2001 08:19:29 +0100
dal nuovo.it Lunedi, 24 Dicembre 2001 13:18 Il lavoro atipico fa aumentare la povertà Uno studio della Banca d'Italia rivela che il lavoro atipico comporta redditi contenuti e di conseguenza accresce il numero di coloro che vivono in condizioni economiche ristrette ROMA - Il lavoro atipico comporta redditi contenuti e, di conseguenza aumenta il numero di coloro che vivono in condizioni economiche ristrette. E' la conclusione alla quale si arriva leggendo i dati elaborati in uno studio pubblicato dalla Banca d'Italia che, analizzando i legami tra dispersione salariale, lavoratori a bassa retribuzione e povertà, rileva come il forte aumento della quota di lavoratori a bassa retribuzione registratosi negli anni '93-'98 ''è interamente dovuto alla diffusione dei lavori a tempo parziale''. ''L'uscita dalla grave recessione del 1993 e l'aumento dell'occupazione che si è avviato nel 1995 - si legge nello studio - hanno coinciso con un considerevole sviluppo delle cosiddette formecontrattuali “atipiche”, e con grandi trasformazioni nella struttura per età, sesso e livello di scolarità degli occupati''. Dai dati di Bankitalia emerge che diseguaglianza delle retribuzioni e percentuale dei lavoratori a bassa retribuzione (cioè con un salario inferiore ai due terzi delle retribuzioni medie a tempo pieno) vanno di pari passo: con l'aumento dell'una, aumenta l'altra. La quota dei lavoratori pagati poco, ''scesa dal 17% del 1977 all'8% del 1989 - si legge nello studio - è infatti tornata a salire al 16% nel 1993 e, dopo una calo al 14% nel '95, ha raggiunto un picco del 18% nel 1998''. Secondo quanto rileva Bankitalia, ''l'aumento tra il 1993 e il 1998 - sottolinea l'analisi - è interamente dovuto alla diffusione dei lavori a tempo parziale, tenuto conto che l'incidenza dei lavoratori a bassi salari tra quelli a tempo pieno è rimasta costante al 12%''. Nel dettaglio, dalle tabelle emerge che i lavoratori pagati poco sono più donne (il 25,9% nel 1998) che uomini (13%); hanno per lo più meno di trent'anni (il 34% ); vivono al Sud (27,6%) e hanno un'istruzione solo primaria o secondaria (26,6% e 23,3%). Ma sorprenderà sapere che negli ultimi vent'anni tra di essi è aumentata fortemente la percentuale dei laureati, che nel 1998 rappresentavano il 7,3%.
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