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il sindacato nella globalizzazione
- Subject: il sindacato nella globalizzazione
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Fri, 14 Dec 2001 21:00:10 +0100
dal manifesto 11 Dicembre 2001 Il sindacato nella globalizzazione Il congresso della Camera del lavoro bresciana discute a tutto campo. La lunga relazione di Dino Greco CARLA CASALINI - BRESCIA La Camera del lavoro dedica tre giorni al proprio congresso, iniziato ieri, a conclusione di oltre 1600 assemblee: "uno straordinario fatto democratico", sottolinea il segretario Dino Greco, "ma - aggiunge - lo stesso confronto congressuale, dai documenti iniziali a oggi, è mutato per via di ciò che è successo nel frattempo nella politica italiana, per non dire degli eventi drammatici del terrorismo e della guerra". Perciò la lunga relazione di Greco fa perno sull'attacco frontale all'intero edificio sociale che unisce Governo e Confindustria: "Quanto sta accadendo è molto prossimo a un cambio di regime", un attacco al cuore della Costituzione che segna il passaggio "dalla Repubblica democratica e anti-fascista fondata sul lavoro alla repubblica autoritaria fondata sulla proprietà privata e sull'impresa". Perciò "non si può non reagire". La battaglia unitaria del sindacato contro l'art. 18 è stata solo l'iniziativa delle due ore di sciopero. "Troppo poco, e troppo parziale". Giacché, nota Greco, "è grottesco che si faccia passare l'attacco allo Statuto dei lavoratori come la mela bacata in un cesto di frutti sani". Il bersaglio è tutto il diritto del lavoro e l'edificio sociale e i diritti universali, e allora "bisogna fermarli". E' "giusto sondare ogni spazio unitario per allargare la lotta, ma in caso contrario toccherà alla Cgil assumere in proprio l'iniziativa e porsi alla guida del movimento e della lotta dei lavoratori italiani: non soccombere è la condizione infatti per riprendere domani un cammino unitario che il cedimento di oggi ci precluderebbe". E a Cisl e Uil Greco ha detto direttamente che sembrano ignorare la portata dell'"attacco letale" e che "rischiano di prestarsi a un'operazione di rottura dell'unità sindacale, nella quale non si illudano di poter lucrare una rendita di posizione. Si ricordino - insiste - dell'esperienza delle rotture passate: prima o poi la campana suona per tutti". Ma le spie della "barbarie" di questo centro-destra si vedono anche nella produzione di leggi di "coazione" degli immigrati, o nell'intento di riaprire i manicomi. In gioco è la libertà di tutti: il primo segnale è arrivato subito "con la mattanza riservata alle centinaia di migliaia di manifestanti convenuti a Genova". La compagine di destra al Governo non soffre di "qualche tentazione illiberale", bensì è attraversata da "profonde nervature fasciste e razziste" e fermamente intenzionata a cambiare la società italiana, a stravolgerne l'assetto istituzionale - ultimo esempio l'affondo contro i magistrati - e a smantellarne i principi costituzionali. E non fa certo da sponda purtroppo a questa minaccia la "tiepida", quando c'è, reazione democratica del centro-sinistra. Mentre per la difesa delle libertà e della democrazia è significativo l'incontro con il movimento contro la globalizzazione. Greco dedica circa un quarto della sua relazione a questo contesto che ci sta facendo vivere la guerra in casa, con la sospensione dei diritti costituzionali in nome della sicurezza. Da un lato abbiamo avuto la strage di New York, "atto di nichilismo assoluto" di un terrorismo che non si cura certo delle sofferenze dei diseredati del mondo, ma che se ne serve per ben altri scopi di potere. Dall'altro, la risposta è quella della guerra "contro il male": "o con noi o contro di noi, o terroristi o marines", sono stati i discorsi del potere americano. Non solo dunque questa guerra infinita non è strumento adatto per la lotta al terrorismo, ma ne moltiplicherà anzi lutti e ritorsioni, mentre già copre il terrorismo di stato di Sharon contro i palestinesi. "Non sottoscriviamo la delega in bianco che gli Usa intendono riscuotere dall'Occidente e dagli alleati occasionali di oggi per imporre la propria legge sul mondo intero". Greco ripercorre le vie per "un altro mondo possibile" contro le ragioni delle armi e le leggi feroci di questa globalizzazione "governata dal Wto". Per tutto questo, la prima giornata di congresso della Camera del lavoro di Brescia si conclude con una tavola rotonda, coordinata da Riccardo Barenghi, con Vittorio Agnoletto, Ali Rashid (primo segretario della delegazione palestinese in Italia) Piccardo Hamza (segretario dell'Unione delle Comunità Islamiche in Italia), Don Ruggero Zani e Zazi Sadou, del Movimento delle donne algerine. P
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