[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
le mani sulle banche
- Subject: le mani sulle banche
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 06 Dec 2001 18:17:35 +0100
dal manifesto 05 Dicembre 2001 IL COMMENTO Le mani sulle banche GALAPAGOS Le Fondazioni bancarie? "Mostri giuridici", per molti commentatori. In effetti non è stata mai chiarita la natura delle Fondazioni, che oscillano tra l'essere enti di diritto pubblico o privato, enti non profit o holding. Nell'ultimo decennio le Fondazioni hanno preso parecchie "mazzate" e il processo di riordino andava ultimato. Tremonti ci manda a dire che sarà lui a completare l'itinerario iniziato da Amato e Ciampi. L'improvviso decisionismo del ministro dell'economia è però sospetto, ambiguo: riporta le Fondazioni nelle mani del sistema politico, in forme probabilmente più subdole di quelle antecedenti la riforma del '90. Prima della riforma Amato, infatti, c'era una strana commistione: decine di banche (in particolare le Casse di risparmio) molte delle quali tra le principali del paese (basti pensare alla milanese Cariplo) erano di proprietà di istituzioni senza scopo di lucro. In queste banche presidenti e amministratori erano di nomina politica, con la Dc e il Psi a fare la parte del leone. Quello di Amato nel '90 fu quasi un blitz: riuscì a imporre la separazione tra proprietà degli istituti e gestione delle banche. La proprietà passò alle Fondazioni, mentre le banche diventarono Spa. Ciampi nel '95 accentuò la separazione, imponendo la cessione di almeno il 51% del capitale degli istituti bancari controllati. Antonio Fazio, nell'ultima assemblea di Bankitalia, ha lodato le Fondazioni sostenendo che "hanno svolto un importante ruolo nelle privatizzazioni; partecipano ai nuclei stabili che hanno contribuito a formare con le dismissioni". Poi ha spiegato che le Fondazioni "non debbono intervenire nella gestione delle aziende e i loro esponenti non possono assumere cariche negli enti bancari partecipati". Insomma, il governatore sembrava soddisfatto. Ora, invece, ci fanno sapere che Fazio appoggia la "riforma" di Tremonti. Perché? E perché il Polo fa quadrato attorno a Tremonti? Che effetti produrrà l'emendamento alla finanziaria? Il primo sarà l'azzeramento degli attuali vertici delle Fondazioni. I nuovi saranno a maggioranza espressione degli enti locali dove il Polo stravince. Saranno gli uomini del Polo a decidere come le Fondazioni spenderanno le "erogazioni" che cadranno a pioggia unicamente sulle regioni più ricche, visto che la maggioranza delle 89 Fondazioni (soprattutto le più ricche) è localizzata al Centro-Nord. Soldi che saranno finalizzati surrogando la spesa pubblica (e quindi generando risparmi sul bilancio dello stato, come esplicitamente ammesso dall'emendamento di Tremonti). Secondo punto: le Fondazioni dovranno cedere o ridimensionarie sostanziosamente le loro partecipazioni bancarie. Chi comprerà, chi assumerà il controllo delle banche? e a che prezzi? I soldi dello "scudo fiscale" che rientreranno dall'estero serviranno per questo scopo? Terzo: le partecipazioni delle Fondazioni nelle banche saranno gestite da chi non vende da Sgr, società di gestione del risparmio, i cui vertici saranno nominati dallo stesso Tremonti. Ultimo punto: le Fondazioni e le banche da loro controllate hanno un ruolo non indifferente nei delicati assetti dell'intero sistema bancario. C'è chi appoggia Mediobanca, chi le fa la guerra. Forse non è un bel gioco, ma sarà truccato se Tremonti e Berlusconi faranno delle Fondazioni tanti soldatini al servizio unicamente della corona.
- Prev by Date: vogliamo lo sciopero generale
- Next by Date: l'altruismo del pinguino
- Previous by thread: vogliamo lo sciopero generale
- Next by thread: l'altruismo del pinguino
- Indice: