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dieci anni di parchi bilancio attivo
- Subject: dieci anni di parchi bilancio attivo
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Thu, 06 Dec 2001 06:37:14 +0100
dal sole24ore Martedì 04 Dicembre 2001 ore 07:02 Ambiente - Grazie alle legge 394/91, ora il territorio sotto tutela è arrivato al 10% e le aree protette sono 669 Dieci anni di parchi: bilancio attivo Giulio Ielardi La legge quadro sui parchi, la 394/91, compie dieci anni. Il 6 dicembre 1991, relatore il deputato Gianluigi Ceruti - e al governo il settimo gabinetto Andreotti, con una coalizione Dc-Psi-Psdi-Pli - il Parlamento approvava definitivamente una norma attesa da tempo. L'occasione del decennale è stata colta per un bilancio complessivo della politica delle aree protette, in particolare dalla Federazione italiana parchi che venerdì scorso vi ha dedicato un convegno nazionale a Roma. Intanto ambientalisti, amministratori di aree protette, ministero, Regioni e Federparchi, per una volta sono tutti d'accordo. Nonostante ritardi e inadempienze, la 394 è tra le migliori leggi ambientali della Repubblica. Da fanalino di coda d'Europa quanto a protezione della natura, l'Italia è passata in un tempo relativamente breve nelle posizioni di testa. Oggi è sotto tutela circa il 10% del territorio e l'ultimo elenco ufficiale delle aree protette è ormai un documento che prende ben 48 pagine della «Gazzetta Ufficiale», dove sono iscritte 669 aree per un'estensione complessiva di 3.013.944 ettari, pari a Piemonte e Liguria messe insieme. Ma è un elenco già vecchio visto che nuove aree sono sorte nel corso del 2001, a cominciare dal parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano (23.100 ettari) istituito solo un mese fa. Assieme al numero di aree sono cresciuti anche i finanziamenti, passati da circa mezzo milione di (un miliardo di lire) agli attuali 54 milioni di cioè 105 miliardi di lire (la finanziaria 2002, però, opererà un taglio del 10%). Più difficile la situazione dei parchi regionali, almeno se tarda a chiudersi la partita degli accordi di programma con lo Stato (l'ultimo, stipulato pochi giorni fa, è con la Toscana e prevede 7,5 milioni di ). Per il resto, a dieci anni di distanza, quasi tutte le Regioni hanno varato una legge di adeguamento alla 394. Del consenso sociale maturato nel Paese sono pure un segnale evidente le richieste di numerosi Comuni di entrare nei parchi, dall'Uccellina all'Aspromonte, dall'Asinara al Gargano. A fronte del bilancio positivo della 394 (in seguito "ritoccata" in particolare con le leggi 344/97 e 426/98) il convegno di Federparchi ha offerto l'occasione per evidenziare alcuni punti della legge rimasti inapplicati. E in particolare la Carta della Natura e il reale decollo delle riserve marine, continuamente annunciato ma senza apprezzabili risultati. Anche il collegato verde alla Finanziaria (Ddl n.1798), attualmente al vaglio delle Camere, affronta l'argomento ma solo per definire meglio gli aspetti del personale delle riserve. Dove il Ddl è più incisivo è invece sulla questione cruciale della comunicazione ambientale. L'assenza di una decisa strategia nazionale di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, infatti, è probabilmente tra le cause della incompleta attuazione della legge. Adesso il ministero guidato da Matteoli vuole correre ai ripari, proponendo un ambizioso "programma strategico" che prevede iniziative di educazione ambientale e campagne pubblicitarie oltre a «l'eventuale istituzione di centri specializzati, di sportelli ambientali e di siti Internet». Spesa prevista 4,7 milioni. di per il solo 2002 e 4,2 milioni di a decorrere dal 2003. Altri due provvedimenti, infine, agitano il mondo dei parchi. Il primo è il commissariamento del più famoso parco d'Italia, quello d'Abruzzo, dato per imminente da un'allarmata nota del ministero in risposta a un'interrogazione parlamentare lo scorso 20 novembre alla Camera. Il provvedimento seguirebbe i commissariamenti dei parchi del Cilento (poi annullato dal Tar) e del Pollino, ma riguarda stavolta gravi rilievi di natura contabile e amministrativa contestati da anni all'ente. L'altra novità è contenuta nel disegno di legge delega al Governo per l'emanazione dei testi unici sul l'ambiente, e in particolare sulla gestione delle aree protette, attualmente in discussione in Parlamento. A predisporre i testi unici sarebbe una commissione di 24 esperti nominati dall'Ambiente. Dieci anni dopo, potrebbe essere quella la sede per modifiche anche di un certo peso alla 394, più volte annunciate dallo stesso sottosegretario Roberto Tortoli. Lunedí 03 Dicembre 2001
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