dieci anni di parchi bilancio attivo



dal sole24ore
 Martedì 04 Dicembre 2001  ore 07:02  
 
 
 Ambiente - Grazie alle legge 394/91, ora il territorio sotto tutela è
arrivato al 10% e le aree protette sono 669

Dieci anni di parchi: bilancio attivo
 Giulio Ielardi 
La legge quadro sui parchi, la 394/91, compie dieci anni. Il 6 dicembre
1991, relatore il deputato Gianluigi Ceruti - e al governo il settimo
gabinetto Andreotti, con una coalizione Dc-Psi-Psdi-Pli - il Parlamento
approvava definitivamente una norma attesa da tempo. L'occasione del
decennale è stata colta per un bilancio complessivo della politica delle
aree protette, in particolare dalla Federazione italiana parchi che venerdì
scorso vi ha dedicato un convegno nazionale a Roma. Intanto ambientalisti,
amministratori di aree protette, ministero, Regioni e Federparchi, per una
volta sono tutti d'accordo. Nonostante ritardi e inadempienze, la 394 è tra
le migliori leggi ambientali della Repubblica. Da fanalino di coda d'Europa
quanto a protezione della natura, l'Italia è passata in un tempo
relativamente breve nelle posizioni di testa. Oggi è sotto tutela circa il
10% del territorio e l'ultimo elenco ufficiale delle aree protette è ormai
un documento che prende ben 48 pagine della «Gazzetta Ufficiale», dove sono
iscritte 669 aree per un'estensione complessiva di 3.013.944 ettari, pari a
Piemonte e Liguria messe insieme. Ma è un elenco già vecchio visto che
nuove aree sono sorte nel corso del 2001, a cominciare dal parco nazionale
dell'Appennino tosco-emiliano (23.100 ettari) istituito solo un mese fa.
Assieme al numero di aree sono cresciuti anche i finanziamenti, passati da
circa mezzo milione di (un miliardo di lire) agli attuali 54 milioni di
cioè 105 miliardi di lire (la finanziaria 2002, però, opererà un taglio del
10%). Più difficile la situazione dei parchi regionali, almeno se tarda a
chiudersi la partita degli accordi di programma con lo Stato (l'ultimo,
stipulato pochi giorni fa, è con la Toscana e prevede 7,5 milioni di ). Per
il resto, a dieci anni di distanza, quasi tutte le Regioni hanno varato una
legge di adeguamento alla 394. Del consenso sociale maturato nel Paese sono
pure un segnale evidente le richieste di numerosi Comuni di entrare nei
parchi, dall'Uccellina all'Aspromonte, dall'Asinara al Gargano. A fronte
del bilancio positivo della 394 (in seguito "ritoccata" in particolare con
le leggi 344/97 e 426/98) il convegno di Federparchi ha offerto l'occasione
per evidenziare alcuni punti della legge rimasti inapplicati. E in
particolare la Carta della Natura e il reale decollo delle riserve marine,
continuamente annunciato ma senza apprezzabili risultati. Anche il
collegato verde alla Finanziaria (Ddl n.1798), attualmente al vaglio delle
Camere, affronta l'argomento ma solo per definire meglio gli aspetti del
personale delle riserve. Dove il Ddl è più incisivo è invece sulla
questione cruciale della comunicazione ambientale. L'assenza di una decisa
strategia nazionale di informazione e sensibilizzazione dei cittadini,
infatti, è probabilmente tra le cause della incompleta attuazione della
legge. Adesso il ministero guidato da Matteoli vuole correre ai ripari,
proponendo un ambizioso "programma strategico" che prevede iniziative di
educazione ambientale e campagne pubblicitarie oltre a «l'eventuale
istituzione di centri specializzati, di sportelli ambientali e di siti
Internet». Spesa prevista 4,7 milioni. di per il solo 2002 e 4,2 milioni di
a decorrere dal 2003. Altri due provvedimenti, infine, agitano il mondo dei
parchi. Il primo è il commissariamento del più famoso parco d'Italia,
quello d'Abruzzo, dato per imminente da un'allarmata nota del ministero in
risposta a un'interrogazione parlamentare lo scorso 20 novembre alla
Camera. Il provvedimento seguirebbe i commissariamenti dei parchi del
Cilento (poi annullato dal Tar) e del Pollino, ma riguarda stavolta gravi
rilievi di natura contabile e amministrativa contestati da anni all'ente.
L'altra novità è contenuta nel disegno di legge delega al Governo per
l'emanazione dei testi unici sul l'ambiente, e in particolare sulla
gestione delle aree protette, attualmente in discussione in Parlamento. A
predisporre i testi unici sarebbe una commissione di 24 esperti nominati
dall'Ambiente. Dieci anni dopo, potrebbe essere quella la sede per
modifiche anche di un certo peso alla 394, più volte annunciate dallo
stesso sottosegretario Roberto Tortoli. 

Lunedí 03 Dicembre 2001