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a ottobre i salari si asllineano all'inflazione
- Subject: a ottobre i salari si asllineano all'inflazione
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Mon, 03 Dec 2001 06:51:18 +0100
dal sole24ore A ottobre i salari (2,5%) si allineano all'inflazione Elio Pagnotta (NOSTRO SERVIZIO) ROMA - Le retribuzioni hanno quasi annullato il distacco dall'inflazione. In ottobre infatti le buste paga hanno fatto registrare un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, spingendo al 2,5% la crescita su base annua, una variazione quasi identica a quella del costo della vita (+2,6% misurato attraverso l'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati). L'aumento congiunturale rilevato in ottobre - ha aggiuto l'Istat nel diffondere ieri i dati - deriva esclusivamente dall'entrata in vigore di due contratti dell'industria (industria elettrica) e della pubblica amministrazione (sanità). Gli aumenti previsti per i dipendenti del settore del cemento e di quello della carta, recepiti in ottobre, partirano invece da novembre. 25L'indice delle retribuzioni orarie contrattuali, secondo l'Istat, in ottobre è salito a 117,2 (base dicembre 1995=100), lo 0,3% in più rispetto a settembre. La crescita delle buste paga su base annua sale quindi al 2,5%, mentre nei primi dieci mesi del 2001 l'aumento di salari e stipendi rispetto allo stesso periodo dell'anno passato ha toccato il 2,4 per cento. Una variazione che molto probabilmente rappresenta il punto d'arrivo del 2001: l'aumento "acquisito" dalle retribuzioni orarie contrattuali, in base all'applicazione dei contratti in vigore a fine ottobre e al netto di eventuali rinnovi, è infatti del 2,4 per cento. E questo significa che le buste paga continueranno ad inseguire la dinamica inflazionistica, che quasi sicuramente a fine anno dovrebbe attestarsi sul 2,8 per cento. Un lieve ritocco al rialzo potrebbe derivare dai nuovi contratti, che però dovrebbero arrotondare in misura del tutto marginale il tasso di crescita. Alla fine di ottobre, infatti, dovevano ancora essere rinnovati 16 accordi collettivi nazionali, che coinvolgono complessivamente circa 1,2 milioni di lavoratori dipendenti e hanno un peso del 10,1% sul monte retributivo contrattuale. Ma la correzione che questi rinnovi potrebbero apportare all'andamento delle retribuzioni non dovrebbe riscaldare più di tanto il costo del lavoro. In ottobre, ancora una volta, è stata la pubblica amministrazione a guidare la classifica degli aumenti retributivi con un incremento del 4,8 per cento. Staccati tutti gli altri settori, con miglioramenti che vanno da un massimo del 2% nell'industria ad un minimo dell'1,1% nel commercio. Agricoltura e e servizi privati spuntano un +1,7%, i trasporti un +1,6 e credito e assicurazioni non vanno oltre l'1,2 per cento. Nell'industria manifatturiera la crescita tocca il 2,1%, con aumenti che oscillano tra il 3% della metalmeccanica e lo 0,7% della lavorazione dei minerali non metalliferi. Nell'edilizia l'aumento è dello 0,9 per cento. Tornano a calare invece gli scioperi. Nei primi dieci mesi del 2001 le ore lavorative perdute a causa di conflitti di lavoro sono state circa 4,6 milioni, con una diminuzione del 5% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. Al solito, la conflittualità si concentra nei comparti della metallurgia e della meccanica (circa tre milioni di ore, il 67,7% del totale). Sabato 01 Dicembre 2001
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