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I nuovi stati UE devono ridurre l'impatto dell'agricoltura sull'ambiente
- Subject: I nuovi stati UE devono ridurre l'impatto dell'agricoltura sull'ambiente
- From: "F A B I O C C H I::" <eco_fabiocchi@tin.it>
- Date: Wed, 28 Apr 2004 13:44:12 +0200
COMUNICATO STAMPA http://org.eea.eu.int/documents/newsreleases/agri-it
Copenaghen, 28 aprile 2004
I nuovi Stati dell'UE hanno bisogno di prendere delle misure opportune per limitare l'impatto dell'agricoltura sull'ambiente
L'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) ha affermato oggi che i paesi che il 1° maggio entreranno a far parte dell'Unione europea (UE) dovranno attribuire la massima importanza all'attuazione di misure specifiche di sviluppo rurale, allo scopo di minimizzare il probabile aumento delle pressioni ambientali che verranno generate dalle attività agricole dopo l'adesione.
L'agricoltura è un fattore importante per la qualità dell'ambiente nei 10 paesi in via di adesione e nei tre paesi candidati. In confronto all'UE, gli attuali sistemi di produzione agricola di questi paesi sono caratterizzati da scarsa immissione di input (fertilizzanti e fitofarmaci), bassa produttività e grande varietà di specie vegetali e animali. Molti paesi hanno estese superfici coltivate di elevato valore naturale.
Si prevede però che, dopo l'adesione all'UE, si accentueranno due tendenze dannose per l'ambiente.
La prima è una moderata intensificazione dell'agricoltura nelle zone produttive, il che comporta un maggiore uso di fertilizzanti, pesticidi e macchinari per aumentare i raccolti. La seconda è l'abbandono dell'attività agricola nelle zone marginali, meno produttive, spesso habitat di abbondanti specie selvatiche.
Secondo la relazione dell'AEA Agricoltura e ambiente nei paesi in via di adesione all'UE, per minimizzare queste pressioni, i paesi in via di adesione devono usare una giusta combinazione degli strumenti ambientali disponibili nell'ambito della politica agricola comune (PAC).
Con la riforma della PAC, i pagamenti non incoraggiano più gli agricoltori ad intensificare i sistemi di produzione. Inoltre, alcuni incentivi finanziari possono essere adeguatamente utilizzati per ridurre l'abbandono delle terre.
Nella relazione si afferma che sarà particolarmente importante fare uso delle misure che si trovano nella parte della PAC dedicata allo sviluppo rurale. Tra queste misure figurano i cosiddetti schemi agro-ambientali, gli aiuti alle aree meno favorite, i servizi di consulenza per le aziende agricole e gli aiuti per le piccole aziende agricole a livello di semi-sussistenza.
Per attuare queste misure in modo efficace sono però necessarie sostanziali risorse amministrative.
In merito all'abbandono delle terre, il problema principale riguarda soprattutto i pascoli ad elevato valore naturale che, par mantenere la loro ricchezza, richiedono che vi venga limitato il pascolo di ovini e bovini. I pagamenti PAC servono a dare un certo appoggio al reddito dell'attività agricola in queste aree marginali, però bisognerà anche attuare specifici schemi agro-ambientali per gestire tali aree ricche di specie.
Prof. Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'AEA, ha affermato: "È necessaria una nuova visione strategica per applicare le misure agro-ambientali come strumento centrale per la gestione dell'ambiente e lo sviluppo rurale nei 10 paesi in via di adesione."
Mentre gli agricoltori dei paesi in via di adesione riceveranno inizialmente un sostegno al reddito diretto molto inferiore rispetto a quelli applicati negli attuali Stati membri, il finanziamento per le misure di sviluppo rurale sarà pressappoco allo stesso livello.
La relazione completa si trova al seguente indirizzo: http://reports.eea.eu.int/environmental_issue_report_2004_37
Note per gli editori
I 10 paesi che il 1° maggio entreranno nell'UE sono: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovenia, Slovacchia e Ungheria. I tra paesi candidati sono: Bulgaria, Romania e Turchia.
Informazioni sull'AEA
L'Agenzia europea dell'ambiente è il principale organismo pubblico dell'Europa incaricato di fornire ai decisori politici e al pubblico informazioni corrette e indipendenti sull'ambiente. Istituita dall'Unione europea nel 1990 ed operante a Copenaghen sin dal 1994, l'AEA è il fulcro della rete europea di informazione e osservazione ambientale (Eionet), una rete composta da circa 300 organismi in tutta Europa attraverso i quali essa raccoglie e divulga informazioni e dati in merito all'ambiente. L'Agenzia, che è aperta a tutte le nazioni che ne condividono gli obiettivi, conta attualmente 31 paesi membri, ossia i 15 Stati membri dell'UE, i 13 paesi aderenti e candidati all'UE nonché Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Sono in corso negoziati di adesione con la Svizzera.