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I: rassegna stampa: semine Free OGM



Vi giriamo un breve articolo, sul problema delle semine Free OGM 2004,
apparso sul bimestrale "Sovranità Alimentare per un' AltrAgricoltura"
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Campagna semine mais - soia 2004

Nell'aprile 2003 consapevoli della pressione che le maggiori case sementiere
esercitavano sul mercato dei semi proteici (soia e mais), per introdurre in
modo occulto le coltivazioni modificate geneticamente, abbiamo lanciato una
campagna per le semine Free OGM. Con centinaia di agricoltori abbiamo avuto
la possibilità di sperimentare, su migliaia di ettari, le semine Free OGM
tracciate e garantite in ogni lotto. Con soddisfazione abbiamo visto che si
può resistere efficacemente all'azione di multinazionali come Monsanto e
Pioneer, leader sul mercato del seme transgenico e  "convenzionale", e
contrastarle nella loro azione di inquinamento delle coltivazioni.
Da questa nostra esperienza nasce il convincimento che è necessario, quest'
anno, rafforzare la proposta Free OGM, per estensione e qualità dei
controlli, su tutte le filiere e sull'intero territorio nazionale.
Allo scopo abbiamo provveduto a contattare ditte produttrici di sementi,
nostri partners l'anno scorso in italia,  e abbiamo verificato la
disponibilità di sementi, sia per il mais che per la soia, Free O.G.M..
Con piacere abbiamo avuto conferma che ulteriori migliorie al sistema di
controllo e tracciabilità di prodotto sono state raggiunte da KWS Italia,
nostro
principale fornitore di mais nel 2003, per la produzione del 2004; non solo
il processo di produzione dal campo al confezionamento in dosi è tracciato,
cioè ogni passaggio è identificato e controllato su un doppio binario ma
oltre ai consueti esami di laboratorio (PCR real time quantitativa) sono
state introdotte due nuove metodiche di autocontrollo sui lotti (PCR su
sequenza del marcatore NPT2 -per la resistenza alla kanamicina-, PCR sulla
sequenza terminale T- NOS).
Rammentiamo che se già è importante il controllo che da una parte l'ENSE
(Ente Nazionale Sementi Elette) effettua dall'altra parte è fondamentale il
processo di autocontrollo che la ditta produttrice effettua.
Sulle semine il produttore in genere applica sue procedure di tracciabilità
che prevedono come base:
a)- identificazione delle parentali, consegnate dalle case detentrici dei
brevetti, che debbono avere la certificazione accompagnatoria di Free OGM;
b)- riproduzione delle sementi con semina negli appezzamenti dedicati in
lotti non superiori ai 400 quintali di resa;
c)- raccolto con analisi di laboratorio PCR Real Time;
D)- Confezionamento in dosi da 25.000 semi con esame finale (PCR real time)
sul lotto di provenienza delle singole dosi al fine di attestare l'assenza
di semi OGM. Quest'ultimo certificato di analisi viene consegnato alla ditta
distributrice dei semi (KWS - RENK etc. etc.).
Questa è una procedura generalizzata e quindi tutte le ditte distributici
sono in grado di dare la certificazione accompagnatoria di lotto free ogm.
Ogni sacco/dose può e deve essere accompagnato dal cartellino riportante il
lotto di provenienza, previsto per legge, e dal certificato di analisi PCR
quantitativa attestante il riscontro negativo sulla presenza di OGM.
Nel caso i produttori/distributori non vogliano dare copia del certificato
PCR è perché sono interessati a promuovere la contaminazione OGM e si può
leggittimamente dubitare della bontà dei semi forniti che vanno quindi
rifiutati.
A  conferma delle nostre asserzioni ricordiamo che il raccolto di mais
nazionale nell'anno 2003 è stato gravemente e provatamente inquinato (
migliaia di ettari in tutto il paese) da sementi OGM introdotte nelle dosi
da Pioneer e Monsanto; eppure in specie Pioneer si era proposta a tante
filiere con offerte di mais garantito Free OGM!!! Ritirando l'offerta di
fronte alla richiesta del certificato!

Per questi motivi ribadiamo che le attestazioni generiche Free OGM su carta
intestata della ditta distributrice (ad esempio Pioneer, Monsanto - De Kalb
etc.) non bastano e non hanno rilievo scientifico,  non sono equivalenti a
certificati di analisi di un laboratorio accreditato Sinal riferito alla
tracciabilità del lotto (con numero lotto, data di produzione, produttore,
paese di origine) e debbono essere rifiutate.
Le dichiarazioni delle ditte aderenti ad A.I.S. (Associazione Italiana
Sementieri), costituitesi in vero e proprio "cartello" che di fatto pratica
la non trasparenza e agevola l'introduzione degli OGM in Italia (la sola
Pioneer controlla il 60% del mercato del mais), non devono passare come
certificazione Free OGM e devono essere tassativamente rifiutate assieme al
loro prodotto.
Noi diamo indicazione a tutti gli agricoltori di acquistare solo seme
accompagnato contestualmente al momento dell'acquisto da copia del
certificato di analisi PCR quantitativo che specifichi il riscontro negativo
per l'OGM. Questa semplice cautela e richiesta smaschera le ditte che non
vogliono impegnarsi a riqualificare la nostra agricoltura.
E' necessario costruire con i fornitori di sementi un rapporto di filiera
tracciata e garantita, un rapporto stabile e di fiducia tra produttori di
sementi e contadini in modo che il processo dal seme al cibo sia tutto
tracciato e trasparente, accessibile a tutti gli anelli della filiera di
qualità ed al consumatore finale.  Questo per arrivare un domani ad avere
anche i certificati del free OGM dei  parentali che originano l'ibrido ed
ogni altro certificato a riscontro della qualità del processo.
E' compito di ogni agricoltore insistere nel chiedere alle ditte produttrici
di semi un cambiamento di mentalità, una trasparenza, che oltretutto gli
agricoltori pagano, e  che fino ad ora non c'è stata ed è dovuta. Anche i
produttori di sementi dovranno sentirsi parte della filiera di qualità,
della nuova agricoltura che insieme vogliamo fondare e rilanciare in
alternativa al degrado di quella della cattiva globalizzazione basata sull'
assenza di qualità, di sicurezza alimentare, di specificità territoriale, di
valorizzazione del lavoro contadino.
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