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rassegna stampa: neanche gli agricoltori ed i cosumatori USAvogliono gli OGM
- Subject: rassegna stampa: neanche gli agricoltori ed i cosumatori USAvogliono gli OGM
- From: "Altragricoltura" <altragrico@italytrading.com>
- Date: Thu, 4 Mar 2004 17:54:12 +0100
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Tratto da Green Planet - 03/03/04
CALIFORNIA DREAMING: LA CONTEA DI MENDOCINO E' OGM-FREE
Il 2 marzo è da ricordare come il "super martedì": nonostante il pesante
intervento dei giganti biotech, la contea di Mendocino (California), ha
approvato la prima misura OGM-free degli Stati Uniti. Chiaro il messaggio:
neanche gli agricoltori e i consumatori USA vogliono le meraviglie OGM
Il 2 marzo è da ricordare come il "super martedì": la contea di Mendocino,
nella California settentrionale, ha approvato con il 56% dei voti la prima
misura OGM-free degli Stati Uniti.
Alla fine del 2003 gli attivisti della contea avevano presentato la proposta
(messa poi ai voti come "Proposition H") che proibiva "la diffusione, la
coltivazione e la crescita di OGM nella contea di Mendocino".
Nella contea OGM-free (circa 85.000 abitanti) operano circa 150 aziende
agricole biologiche, in particolare vitivinicole (un terzo di tutte le
cantine della contea), che rappresentano circa un sesto della Sau
complessiva. Tra loro la Fetzer Vineyards, uno dei più noti produttori
statunitensi di vino biologico.
Ovviamente hanno appoggiato la proposta, sostenendo pubblicamente che le
loro produzioni ad alto valore aggiunto, una volta contaminate dal DNA di
piante geneticamente modificate, avrebbero rischiato di perdere la
certificazione e ogni opportunità sui nuovi mercati europeo e giapponese,
dove quella degli OGM è una tra le maggiori preoccupazioni dei consumatori.
Durante la campagna sono stati illustrati i risultati del recente rapporto
della Union of Concerned Scientists ("Gone to Seed"), che conferma la
difficoltà di difendersi dall'impollinazione incrociata nelle aree in cui
siano presenti coltivazioni OGM (alla faccia della patata bollente della
"coesistenza" che l'Unione europea ha gettato tra le mani delle regioni).
Secondo i risultati dei due laboratori indipendenti commissionati dalla
Union of Concerned Scientists, anche i semi di mais, soia e cotone
certificati "puri" commercialmente, presentano tracce di materiale OGM in 5
casi su 6, un risultato che l'industria biotech ammette "inevitabile".
Il rapporto sottolinea che se le norme per la segregazione degli OGM non
verranno ristrette, l'intera catena alimentare statunitense sarà presto
contaminata.
Il comitato promotore ha organizzato dibattiti e ha girato la contea porta a
porta, per smontare la disinformazione diffusa dalla macchina
propagandistica delle imprese biotech, che definivano la "Proposition H"
come "the H-Bomb".
"Siamo la contea più pulita dello Stato. Abbiamo il suolo e l'acqua meno
contaminate, e vogliamo continuare in questo modo: mantenere la contea di
Mendocino naturale, è questa la vera questione", sostenevano i promotori
della campagna.
Se Mendocino è la prima contea OGM-free, nel Vermont, dove l'agricoltura
biologica sta acquisendo un'importanza sempre maggiore la Commissione
giustizia del Senato ha approvato all'unanimità il Farmer Protection Act,
una legge che impone due anni di moratoria sull'utilizzo di piante OGM
nell'intero territorio dello stato, e sta discutendo altre due norme (tra
cui una che impone l'etichettatura dei prodotti OGM).
70 città dello stato hanno già approvato delibere anti-OGM, e molte altre
hanno convocato referendum cittadini (vedi sotto il manifesto).
Nel 2003, le aziende agrochimiche e biotech avevano speso oltre 6 milioni di
dollari per opporsi al referendum convocato in Oregon per chiedere
l'etichettatura dei prodotti OGM. La richiesta, che prima della loro
offensiva "Coalizione contro le leggi sull'etichettatura costose" (!)
contava sull'adesione del 70% degli elettori, alla fine è stata bocciata per
pochi voti. La sola Monsanto, secondo i dati dell'Oregon's Money in Politics
Research
Action Project aveva investito1,5 milioni di dollari.
Anche a Mendocino le imprese del settore non sono rimaste a guardare; un
consorzio comprendente le maggiori, tra cui Monsanto, DuPont e Dow
AgroSciences, ha investito oltre 500.000 dollari in spot radiofonici e
televisivi per contrastare la "Proposition H" (un record assoluto per la
contea), contro i 72.000 dollari che i promotori del referendum sono stati
in grado di raccogliere prevalentemente da piccole donazioni.
Oltre a sostenere che le patate OGM avrebbero potuto vaccinare i consumatori
contro l'epatite B e il colera, e che l'ingegneria genetica avrebbe reso
fragole e pomodori resistenti al gelo (tesi di ridotto impatto nell'assolata
California), i rappresentanti delle industrie biotech hanno sostenuto che
non c'era rischio di contaminazione delle vigne (e quindi neppure di perdite
di mercato) e che dichiararlo equivaleva a fare del terrorismo
ambientalista.
Ma nel corso della campagna è stato rivelato che, proprio sulla vite, in
California sono attualmente in corso almeno 30 sperimentazioni OGM...
La tesi dei promotori del referendum "I cittadini di questa contea possono
decidere in qualsiasi momento di sospendere il bando, una volta che sia
dimostato inconfutabilmente che quese tecnologie sono sicure. Il bando
metterà solo fine a esperimenti incontrollati le cui conseguenze ci sono
ignote" è risultata più convincente.
"Qui è la contea di Mendocino contro centinaia di multinazionali", ha
dichiarato David Drell della Campaign for a GMO-Free Mendocino, ed
esprimendo un sentimento diffuso tra i cittadini ha aggiunto "ma se loro
hanno i soldi, noi abbiamo la gente".
Alla vigilia del voto, i commentatori sostenevano che una vittoria del
movimento anti-OGM avrebbe inviato un chiaro messaggio ai giganti biotech:
non necessariamente il denaro è sufficiente a sconfiggere l'azione locale e
l'informazione corretta.
Ora i vincitori, brindando con shiraz biologico, confidano che il loro
successo possa galvanizzare il movimento di base anti-OGM dal Vermont alle
Hawaii.
Per ora sono già annunciate analoghe proposte di referendum locale in altre
nove contee della California, tra cui Napa, Marin, Humboldt, e Sonoma
(alcuni tra i più importanti centri vitivinicoli Usa).
Anuradha Mittal di Food First (un istituto per la politica alimentare e lo
sviluppo) ha dichiarato: "La vittoria di Mendocino sarà celebrata in tutto
il mondo dalla gente che rifiuta le piante biotech: quel che è cattivo per
Mendocino è cattivo anche per il resto del mondo. Siamo fieri di aver
sostenuto questa battaglia etica della comunità. Le grandi società sono
abili nel comprare consensi a Washington, ma non possono ingannare il
pubblico americano. La misura approvata a Mendocino è il primo passo nel
percorso per portare gli Usa tra le nazioni in via di sviluppo e
industrializzate che hanno adottato normative complete sugli OGM".
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