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Inchiesta nas su carni gonfiate



Altra storica giornata per il settore agroalimentare, e ancora una volta si
punta solamente allo scoop, ancora una volta si vuole coprire con
l'ipocrisia una verità oramai conosciuta da tutti, questi sono i risultati
di una pessima globalizzazione, le industrie agroalimentari hanno
delocalizzato la produzione nei paesi a sud del mondo e reimpostano nella
ricca Europa le carni pregiate a costi molto bassi, la risposta locale è una
produzione  senza nessuna regola, non viene applicata nessuna legge,
l'importante è produrre in poco tempo tanta carne con il tacito consenso di
governanti, associazioni di categoria e le tradizionali organizzazioni
sindacali. Queste sono le regole dettate, d'altra parte dai colossi
transnazionali italiani quali Cirio e Parmalat. I risultati sono ulteriore
crollo dei prezzi per il terrorismo medianico e messa in crisi di altre
realtà agricole. Ricreare un'etica per il cibo, ricostruire il cerchio della
fiducia tra i cittadini consumatori e i cittadini produttori, proporre fino
alla nausea che l'unica via d'uscita è il ciclo corto in agricoltura, qui si
produce quisi consuma,permette il controllo su tutta la filiera, superare la
GDO costruendo ed inventando reti di distribuzione diretta significa
produzione di qualità controllata ad prezzi accessibili ai cittadini
consumatori e a un dignitoso reddito per i produttori. Continuando su questi
binari un augurio a tutti di buon lavoro delegare ai nas o ad altri non
cambierà la situazione presente.
N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura@italytrading.com




I Nas: negli animali residui cancerogeni. Sequestrati in una tipografia 2
mila chili di farmaci fuorilegge


Polli agli antibiotici, 23 arresti

Scoperto traffico di tacchini, conigli e bovini allevati con sostanze proibite


Polli e tacchini gonfiati. Ma anche conigli e bovini. Allevati a dosi
massicce di antibiotici, ormoni e altri prodotti chimico farmaceutici,
somministrati senza controllo veterinario. Animali da reddito, insomma,
molti dei quali, secondo i detective, con residui cancerogeni addosso,
finiti poi sulla tavola dei cittadini. E' il traffico illecito scoperto dai
carabinieri dei Nas (Nucleo antisofisticazioni) di Bologna, in un anno di
indagini, smascherando il business milionario con un blitz denominato
"Tapiro". I militari dell'Arma sono entrati in azione l'altro giorno
all'alba, arrestando 7 persone nella provincia di Milano e 16 in Lombardia.
Sempre a Milano è finito nei guai il titolare della tipografia di via
Sibari, all'interno della quale i carabinieri hanno sequestrato 2.000 chili
di prodotti farmaceutici destinati all'alimentazione animale. Erano in gran
parte antibiotici scaduti o in cattivo stato di conservazione e comunque
importati clandestinamente. In Lombardia gli investigatori hanno inoltre
confiscato a scopo cautelativo sanitario 15 mila conigli considerati
pericolosi per la salute pubblica, essendo stati trattati con
cloramfenicolo, sostanza cancerogena. I reati contestati vanno
dall'associazione per delinquere, all'esercizio abusivo della professione,
fino al commercio e alla somministrazione di medicinali guasti, alla
ricettazione e alla adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari.
In galera sono finiti ex dirigenti di industrie chimiche, impiegati, finti
farmacisti, medici veterinari, allevatori, imprenditori agricoli.
"Un'organizzazione criminosa - spiega un ufficiale dei Nas - che
inizialmente faceva capo a Rimini, ma poi si è sviluppata in tutto il
centro e il nord-Italia". Quaranta le sostanze trattate, in particolare il
17Beta-Boldenone e il Boldione, steroidi anabolizzanti usati per
trattamenti illeciti soprattutto nei bovini, nei cavalli da corsa e negli
atleti per migliorare le prestazioni sportive.

Michele Focarete 


Cronaca di Milano corriere della sera 17 02 04


Martedì, 17 Febbraio 2004




BLITZ ALL'ALBA L'inchiesta partita da Rimini travolge anche alcuni
rappresentanti della zootecnia padovana 
Mangimi "dopati": 4 arresti dei Nas 
Associazione per delinquere contestata a veterinari e allevatori. Sostanze
cancerogene per gli animali

I carabinieri del Nas (Nucleo anti sofisticazioni) di Padova sono sono
usciti dal comando di via Tommaseo alle tre e mezza di ieri mattina per
eseguire nove ordinanze di custodia cautelare e sette perquisizioni in
provincia, nel Veronese, e Vicentino altra zona di loro competenza. I capi
d'imputazione ruotano tutti attorno al commercio e alla somministrazione di
medicinali guasti o adulterati, oltre che all'uso di sostanze pericolose e
altamente cancerogene nei mangimi di allevamenti avicoli (polli e
tacchini), cunicoli (conigli), ittici, di selvaggina (come quaglie e
fagiani) e anche di animali di taglia superiore come bovini e suini. A
questi si aggiungono reati come l'esercizio abusivo della professione
farmaceutica e la ricettazione.Un lavoraccio per i Nas locali, ai quali si
sono aggiunti colleghi provenienti dai nuclei di Ancona, Latina, e Trento,
sotto il coordinamento di quelli di Bologna. Gli accusati sono finiti nei
guai dopo un anno e mezzo di indagini e di intercettazioni da parte dei
carabinieri, intervallate da continui blitz per acquisire i necessari
riscontri.Nel Padovano, in particolare, gli ordini di custodia hanno
colpito un veterinario ed alcuni allevatori o mediatori di bestiame diDue
Carrare,Sant'Urbano,Pernumia e della stessaPadova.
L'organizzazione si dava da fare per reperire sul mercato (lecito o
clandestino) e commercializzare sostanze medicinali guaste o imperfette che
si presentavano pericolose per la salute pubblica. Le sostanze e i farmaci
venivano utilizzati dagli allevatori per promuovere la crescita e
l'ingrasso degli animali, per curare le eventuali malattie anche come
indiscriminata prevenzione dell'insorgenza di epidemie tra le bestie, con
un conseguente danno economico. Molto più semplice saltare tutti i
controlli e fare da soli, con l'aiuto di veterinari e fornitori compiacenti
e soprattutto, molto interessati ad un illecito guadagno.

I numeri dell'inchiesta che si snoda tra conigli potenzialmente cancerogeni
e tacchini dopati sono emblematici. I carabinieri hanno sequestrato
qualcosa come 64.000 conigli, 3.600 tacchini e 1.800 vitelloni. Oltre 10
mila chilogrammi di principi farmacologicamente attivi, per un valore di
220 mila euro. Dall'amoxicillina, un antibiotico delle penicilline per cui
sono stati fissati precisi limiti per l'impiego sugli animali, al
dimetridazolo, un antibatterico cancerogeno. Poi ossitetracilina, altro
antibiotico, sulfadimetossina, eritromicina, cloramfenicolo e molto altro
ancora. Provenienti da Spagna, Olanda, Svizzera, San Marino Germania e Cina.

Le analisi, spiegano gli investigatori, hanno poi evidenziato la presenza
nelle carni di ormoni come l'estradiolo (con effetti sullo sviluppo,
immunologici, immunotossici e genotossici), che favorirebbe l'insorgenza di
tumori, soprattutto in bambini in età prepuberale. Le cui mamme, magari,
davano loro carne bianca "perchè più magra e digeribile". E non è finita.
C'è anche il 17Beta-Boldenone, che una direttiva dell'Unione Europea
definisce "totalmente cancerogeno". Questo steroide anabolizzante, già
sequestrato in Piemonte anni fa, rappresenta una novità in campo europeo
per la formulazione rinvenuta in questa indagine. Soprattutto perchè alcuni
allevatori, in particolare olandesi, ne sostenevano l'origine naturale,
mentre ne sono stati trovati tre litri allo stato puro, del valore di
70mila euro.

Angelo Cimarosti

gazzettino di rovigo 17 02 04












Da Rimini l'operazione "Tapiro" dei Nas di Bologna: 54 provvedimenti di
arresto, sequestrate migliaia di chili di sostanze medicinali
Farmaci pericolosi per ingrassare animali
Sei arresti nel Bresciano. Ispezioni in allevamenti della Bassa,
sequestrati 4mila tacchini




Le ispezioni in alcuni allevamenti avicoli

 Animali da reddito, come bovini e suini, ma soprattutto polli e tacchini,
allevati a dosi massicce di antibiotici, ormoni, e altri prodotti
chimico-farmaceutici somministrati completamente al di fuori di ogni
controllo veterinario. È il traffico illecito scoperto dai carabinieri del
Nas di Bologna, che in un'indagine coordinata dalla Procura di Rimini e
durata oltre un anno, hanno smascherato un vero e proprio sistema basato
sulla somministrazione di prodotti farmaceutici spesso per mantenere alta
la produzione delle carni. L'operazione "Tapiro" è scattata dalle
primissime ore del mattino, ha portato all'esecuzione di 25 ordini di
custodia cautelare in carcere, 29 ordinanze agli arresti domiciliari, 148
perquisizioni, per un totale di 98 indagati: i carabinieri, su delega del
Pm di Rimini Marino Cerioni (ordinanze di custodia cautelare firmate dal
Gip Lorena Mussoni) sono entrati in azione nelle province di Vercelli,
Alessandria, Terni, Reggio Emilia, Rimini, Cremona, Perugia, Modena, Pavia,
Livorno, Udine, Padova, Macerata, Asti, Vicenza, Venezia, Varese, Mantova,
Piacenza, Bologna, Parma, Cuneo, Novara, Lodi, Treviso, Brescia, Bergamo,
Verona, Como, Milano, Lecco. Sei i provvedimenti eseguiti nella nostra
provincia: tre arresti con detenzione a Collio e a Desenzano mentre un
bresciano residente in città è stato arrestato a Bologna; tre con la
concessione dei domiciliari, uno a Bagnolo e due a Pralboino. Sono state
eseguite ispezioni in allevamenti a Leno, Bagnolo, Pralboino, Orzinuovi e
Cazzago San Martino per prelevare campioni di sostanze che verranno
sottoposte ad analisi. Quattromila tacchini sono stati sequestrati in un
macello del Bresciano. I reati contestati vanno dall'associazione per
delinquere all'esercizio abusivo della professione, fino al commercio e
alla somministrazione di medicinali guasti, alla ricettazione e alla
adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari. Le indagini hanno
inizialmente portato alla scoperta di un'organizzazione che faceva capo
inizialmente a Rimini, poi sviluppatasi anche nella Repubblica di San
Marino e ramificatasi in tutto il Centro Nord-Italia: un'associazione che -
secondo gli investigatori - era dedita al reperimento e al commercio
sostanze medicinali guaste o imperfette, idonee tanto per l'uso umano che
veterinario, e che si presentavano pericolose per la salute pubblica. Sono
state sequestrate 1.100 confezioni di principi attivi e varietà medicinali,
per uso umano e veterinario, fatte entrare illegalmente in territorio
italiano; oltre 6.700 chilogrammi di principi farmacologicamente attivi
destinati ad uso veterinario. L'attività dei carabinieri del Nas ha portato
anche al sequestro, a scopo cautelativo sanitario, di 4 mila conigli perché
considerati pericolosi per la salute pubblica essendo stati sottoposti a
trattamenti con cloramfenicolo; e anche di 1.180 vitelloni maschi, sempre a
scopo cautelativo sanitario che sono risultati positivi alla sostanza 17
beta-boldenone. Per quest'ultima sostanza, e per un'altra chiamata
boldioni, si tratta del primo sequestro effettuato in un allevamento in
Europa: queste sostanze sono infatti steroidi anabolizzanti usati per
trattamenti illeciti soprattutto nei bovini, nei cavalli da corsa e
nell'uomo per migliorare le prestazioni sportive. Al blitz hanno
partecipato oltre 300 carabinieri del Nas, aiutati da oltre 300 militari
dei diversi Comandi provinciali dell'Arma, compreso anche quello di
Brescia. Nell'ambito dell'operazione, i carabinieri hanno trovato e
sequestrato quintali di farmaci e sostanze commerciate illecitamente in
cinque siti, fra società di produzione e allevamenti nel Milanese e nel
Bresciano. Sotto sequestro sono finiti quattro quintali in un sito, fra i
tre e i cinquanta chili in un altro, altri sei quintali in un'altra
società. Secondo le indagini dei carabinieri del Nas di Bologna, ordinate
dalla Procura di Rimini, le sostanze e i farmaci venivano poi utilizzati
dagli allevatori per promuovere la crescita e l'ingrasso degli animali, per
curare le eventuali malattie o effettuare trattamenti preventivi
indiscriminati. Fra le sostanze sequestrate ci sono amoxicillina, un
antibiotico delle penicilline per cui sono stati fissati precisi limiti per
l'impiego n egli animali da reddito; il dimetridazolo, un antibatterico ad
ampio spettro appartenente alla famiglia dei nitrofuranici e cancerogeno;
ossitetracilina, un antibiotico ad ampio spettro di attività di
farmacoresistenza; e ancora sulfadimetossina, della famiglia dei
sulfamidici, cioè chemioterapici ad attività antibatterica e
antiprotozoarica

Giornale di Brescia 17 02 04



La reazione della Confederazione italiana agricoltori

  E il ministro della Sanità si congratula con gli investigatori dei
carabinieri




Animali da reddito, come bovini e suini, ma soprattutto polli e tacchini,
allevati a dosi massicce di antibiotici, ormoni, e altri prodotti
chimico-farmaceutici, alcuni dei quali anche ad azione cancerogena,
somministrati completamente al di fuori di ogni controllo veterinario. È il
traffico illecito scoperto dai carabinieri del Nas di Bologna, che , in
un'indagine coordinata dalla Procura di Rimini, hanno smascherato un
sistema basato sulla somministrazione di prodotti farmaceutici spesso per
mantenere alta la produzione delle carni. E un troncone dell'inchiesta ha
portato gli investigatori anche in alcuni allevamenti del Veronese. Il
blitz è scattato dalle prime ore del mattino per eseguire 25 ordini di
custodia cautelare in carcere, 29 ordinanze agli arresti domiciliari, 148
perquisizioni, per un totale di 98 indagati: i carabinieri sono entrati in
azione , oltre che nel Veronese, anche nelle province di Vercelli,
Alessandria, Terni, Reggio Emilia, Rimini, Cremona, Perugia, Modena, Pavia,
Livorno, Udine, Padova, Macerata, Asti, Vicenza, Venezia, Varese, Mantova,
Piacenza, Bologna, Parma, Cuneo, Novara, Lodi, Treviso, Brescia, Bergamo,
Como, Milano, Lecco. I militari dell'Arma hanno notificato due
provvedimenti restrittivi a Gazzo, uno a Bussolengo, uno a Zevio e uno a
Trevenzuolo. I reati contestati nell'inchiesta vanno dall'associazione per
delinquere all'esercizio abusivo della professione, fino al commercio e
alla somministrazione di medicinali guasti, alla ricettazione e alla
adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari.
Le indagini hanno inizialmente scoperto un'organizzazione criminale che
faceva capo inizialmente a Rimini, ma poi sviluppatasi anche nella
Repubblica di San Marino e poi ramificatasi in tutto il centro Nord-Italia:
un'associazione criminosa che- secondo gli investigatori- era dedita al
reperimento e all'illecita commercializzazione di sostanze medicinali
guaste o imperfette, idonee tanto per l'uso umano che veterinario, e che si
presentavano pericolose per la salute pubblica.
Nell'ambito dell'inchiesta sono stat e sequestrat e anche 1.100 confezioni
di principi attivi e varietà medicinali, per uso umano e veterinario, fatte
entrare illegalmente in territorio italiano; oltre 6.700 chilogrammi di
principi farmacologicamente attivi destinati ad uso veterinario. L'attività
dei mil i tari ha portato anche al sequestro, a scopo cautelativo
sanitario, di 4.000 conigli perch é considerati pericolosi per la salute
pubblica essendo stati sottoposti a illeciti trattamenti con
cloramfenicolo; e anche di 1.180 vitelloni maschi, sempre a scopo
cautelativo sanitario, poich é in alcune analisi sono risultati positivi
alla sostanza 17 beta-boldenone.
Per quest'ultima sostanza, e per un'altra chiamata boldioni, si tratta del
primo sequestro effettuato in allevamento e costituisce un episodio
innovativo, scoperto per la prima volta in Europa: queste sostanze sono
infatti steroidi anabolizzanti usati per trattamenti illeciti soprattutto
nei bovini, nei cavalli da corsa e nell'uomo per migliorare le prestazioni
sportive. Al blitz hanno partecipato oltre 300 carabinieri del Nas, aiutati
da oltre 300 militari dei diversi comandi provinciali dell'arma.
Giancarlo Lunardi, membro del Consiglio direttivo dell'Associazione veneta
avicoltori (Ava) e presidente fino al 2001, commenta: "Da noi è impossibile
che vengano usati farmaci non regolari, perché qui la filiera produttiva è
integrata con le grandi industrie agroalimentari. E queste non hanno alcun
interesse a utilizzare prodotti non a norma di legge, perché verrebbero
sanzionate e quindi si metterebbero automaticamente al di fuori del
mercato. Fra l'altro, nell'allevamento del tacchino e del pollo, le specie
maggiormente diffuse nel Veronese e in Veneto, gli ormoni e gli
anabolizzanti non si possono usare perché danneggiano la salute degli
animali. Diverso invece il discorso degli antibiotici, che vengono
somministrati ai pennuti, anche se ci sono forti controlli sia negli
allevamenti sia nei macelli".
Lunardi conclude dicendo che "negli allevamenti della filiera integrata con
le aziende mai si è saputo dell'esistenza di farmaci come quelli
incriminati. E credo che ciò valga per il 90 per cento degli allevamenti
del nostro Paese. Purtroppo c'è un 10 per cento di allevatori scorretti che
facendone uso nella loro attività creano un danno enorme all'intero
settore".
(ha collaborato Luca Fiorin)
Vivo apprezzamento per l'operazione dei c arabinieri dei Nas (nella foto)
nell'ambito della sicurezza alimentare è stato espresso ieri dal ministro
della Salute Girolamo Sirchia . "Ancora una volta i Nas "- ha detto in una
nota Sirchia- " hanno dato prova di grande professionalità ed efficienza
interrompendo questo canale di illeciti nel settore alimentare che continua
a preoccupare per le pericolose conseguenze sulla salute dei cittadini.
Questi continui episodi- spiega il ministro- suggeriscono che forse le
sanzioni attuali non sono sufficienti ad intimorire chi attenta alla salute
degli italiani e che la sicurezza alimentare necessita ancora di una
attenta vigilanza". Pochi giorni fa i Nas avevano invece concluso
un'indagine nell'ambiente delle palestre, soprattutto nel mondo legato al
culturismo: dodici le persone arrestate. Alcuni casi di vitelli al
boldenone furono già scoperti in Piemonte negli anni scorsi, con
conseguenti denunce di allevatori all'autorità giudiziaria. È quanto
ricorda in una nota la Cia (Confederazione italiana agricoltori),
sottolineando che l'operazione dei carabinieri dei Nas riapre la questione
su questo tipo di steroide. "Il boldenone - precisa la Cia - è uno steroide
anabolizzante, di struttura simile al testosterone, del quale a partire dal
2000 è stato rilevato un incremento delle positività alle analisi delle
urine dei vitelli, con presenza di residui quali l'alfa boldenone ed il
beta boldenone. La questione è se il boldenone è uno steroide presente
naturalmente nelle urine dei bovini, come ha riconosciuto il laboratorio
comunitario di riferimento di Bilthoven, in Olanda, che ha studiato questa
problematica, oppure no". Secondo la Cia, "il boldenone da alcuni eminenti
studiosi è ritenuto di origine endogena". "Belgio, Germania, Olanda,
Portogallo ed Irlanda - aggiunge la Cia - considerano il boldenone un
ormone naturale. La posizione delle autorità veterinarie del nostro Paese
invece si è distinta rispetto a quella presente nel resto dell'U e . In
Italia la presenza di beta boldenone viene considerato indice di
trattamenti illeciti, mentre è tollerato l'alfa boldenone fino a 2 ppb".

L'Arena di verona 17 02 04

Animali nutriti a farmaci
Bovini, suini, polli e tacchini allevati con dosi di antibiotici
Lo scandalo
Il traffico illecito scoperto dai Nas di Bologna. Sono 98 le persone
indagate. L´organizzazione operava in tutto
il centro-nord

RIMINI - Animali da reddito, come bovini e suini, ma soprattutto polli e
tacchini, allevati a dosi massicce di antibiotici, ormoni, e altri prodotti
chimico-farmaceutici, alcuni dei quali anche ad azione cancerogena,
somministrati completamente al di fuori di ogni controllo veterinario. E´
il traffico illecito scoperto dai carabinieri del Nas di Bologna, che in
un´indagine coordinata dalla Procura di Rimini e durata oltre un anno,
hanno smascherato un vero e proprio sistema basato sulla somministrazione
di prodotti farmaceutici spesso per mantenere alta la produzione delle
carni.
Il blitz, scattato dalle primissime ore del mattino di ieri, ha portato
all´esecuzione di 25 ordini di custodia cautelare in carcere, 29 ordinanze
agli arresti domiciliari, 148 perquisizioni, per un totale di 98 indagati:
i carabinieri, su delega del Pm di Rimini Marino Cerioni (ordinanze di
custodia cautelare firmate dal Gip Lorena Mussoni) sono entrati in azione
nelle province di Vercelli, Alessandria, Terni, Reggio Emilia, Rimini,
Cremona, Perugia, Modena, Pavia, Livorno, Udine, Padova, Macerata, Asti,
Vicenza, Venezia, Varese, Mantova, Piacenza, Bologna, Parma, Cuneo, Novara,
Lodi, Treviso, Brescia, Bergamo, Verona, Como, Milano, Lecco.
I reati contestati nell´inchiesta vanno dall´associazione per delinquere
all´esercizio abusivo della professione, fino al commercio e alla
somministrazione di medicinali guasti, alla ricettazione e alla
adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari.
Le indagini hanno inizialmente scoperto un´organizzazione criminale che
faceva capo inizialmente a Rimini, ma poi sviluppatasi anche nella
Repubblica di San Marino e poi ramificatasi in tutto il centro nord-Italia:
un´associazione criminosa che - secondo gli investigatori - era dedita al
reperimento e all´illecita commercializzazione di sostanze medicinali
guaste o imperfette, idonee tanto per l´uso umano che veterinario, e che si
presentavano pericolose per la salute pubblica. Nell´ambito dell´inchiesta
sono stati sequestrati anche 1.100 confezioni di principi attivi e varietà
medicinali, per uso umano e veterinario, fatte entrare illegalmente in
territorio italiano; oltre 6.700 chilogrammi di principi farmacologicamente
attivi destinati ad uso veterinario. L´attività dei miltiari ha portato
anche al sequestro, a scopo cautelativo sanitario, di 4.000 conigli perchè
considerati pericolosi per la salute pubblica essendo stati sottoposti a
illeciti trattamenti con cloramfenicolo; e anche di 1.180 vitelloni maschi,
sempre a scopo cautelativo sanitario, poichè in alcune analisi sono
risultati positivi alla sostanza 17 beta-boldenone.
Per quest´ultima sostanza, e per un´ altra chiamata boldioni, si tratta del
primo sequestro effettuato in allevamento e costituisce un episodio
innovativo, scoperto per la prima volta in Europa: queste sostanze sono
infatti steroidi anabolizzanti usati per trattamenti illeciti soprattutto
nei bovini, nei cavalli da corsa e nell´uomo per migliorare le prestazioni
sportive. Al blitz hanno partecipato oltre 300 carabinieri del Nas, aiutati
da oltre 300 militari dei diversi comandi provinciali dell´arma.

54 arresti fra il Nord e il Centro Italia
Bovini, maiali, polli e tacchini gonfiati
Imbottiti di antibiotici e farmaci vietati


Bologna. Animali da reddito, come bovini e suini, ma soprattutto polli e
tacchini, allevati a dosi massicce di antibiotici, ormoni, e altri prodotti
chimico-farmaceutici, alcuni dei quali anche ad azione cancerogena,
somministrati completamente al di fuori di ogni controllo veterinario. E'
il traffico illecito scoperto dai carabinieri del Nas di Bologna, che in
un'indagine coordinata dalla Procura di Rimini e durata oltre un anno,
hanno smascherato un vero e proprio sistema basato sulla somministrazione
di prodotti farmaceutici spesso per mantenere alta la produzione delle
carni.
Il blitz, scattato dalle primissime ore del mattino di ieri, ha portato
all'esecuzione di 25 ordini di custodia cautelare in carcere, 29 ordinanze
agli arresti domiciliari, 148 perquisizioni, per un totale di 98 indagati:
i carabinieri, su delega del Pm di Rimini Marino Cerioni (ordinanze di
custodia cautelare firmate dal Gip Lorena Mussoni) sono entrati in azione
nelle province di Vercelli, Alessandria, Terni, Reggio Emilia, Rimini,
Cremona, Perugia, Modena, Pavia, Livorno, Udine, Padova, Macerata, Asti,
Vicenza, Venezia, Varese, Mantova, Piacenza, Bologna, Parma, Cuneo, Novara,
Lodi, Treviso, Brescia, Bergamo, Verona, Como, Milano, Lecco.
I reati contestati nell'inchiesta vanno dall'associazione per delinquere
all'esercizio abusivo della professione, fino al commercio e alla
somministrazione di medicinali guasti, alla ricettazione e alla
adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari

La sicilia 17 02 04