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rassegna stampa: contro la Blue Tongue continua la protesta



 a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Il Messaggero" - Martedì 16 Dicembre 2003

Pontinia paralizzata dai trattori e il sindaco Mochi toglie le multe
di MONICA DI FABIO


Una cinquantina di trattori presidiano la piazza principale di Pontinia.
Molti girano intorno alla fontana, altri occupano tutti i parcheggi sotto
il palazzo comunale. Il presidio degli allevatori si è per tre ore spostato
ieri, da Borgo san Donato, dove si protestavano contro la nuova campagna
anti blue tongue che il ministro Sirchia si ostina a rendere obbligatoria
anche per bovini e bufalini, alla sede del governo cittadino, dov'è
straripata la rabbia di una categoria sfibrata da crisi e altre calamità di
settore. Mentre i motori dei trattori facevano tremare finestre e vetrine
del centro, le grida e le proteste degli allevatori del Comitato
risuonavano nel Palazzo da cui aspettavano una risposta promessa:
l'annullamento delle 28 multe fatte dall'ente a quanti si erano rifiutati
di vaccinare nella precedente campagna. Ma la risposta del sindaco Giuseppe
Mochi non è arrivata e la rabbia è esplosa, pronta a occupare anche il
Consiglio comunale, se il silenzio fosse rimasto tale.
Danni, tanti, quelli lamentati da chi ha detto sì al vaccino. Beffe, una
dopo l'altra per la categoria, ora confortata dalla perplessità anche dei
sindacati che l'anno scorso si erano detti d'accordo col vaccino. L'ultimo
scherzo proprio ieri mattina: perché da ieri per liberarsi delle carcasse
degli animali morti nelle stalle di vecchiaia o dei contestatissimi effetti
dell'odiato vaccino, bisognerà pagare e profumatamente. La Regione non
sovvenziona più le ditte che lo fanno, così smaltire una bestia morta costa
più che macellarla e venderla: servono 500 euro nel primo caso e, pensate,
se ne guadagnano da 50 a 160 nel secondo, vendendo in loco la carne di capi
da 2-3 quintali in media! In pratica chi perderà gli animali sarà costretto
a spendere 500 euro per disfarsene. E chi deciderà di macellare dovrà
accontentarsi di poco, perché fuori provincia non può uscire ancora niente
da due anni. Così c'è chi gli animali li sta regalando: «Certo, c'era la
crisi, ora si cerca di evitare il tracollo - dice Luigino De Angelis,
presidente del Comitato spontaneo di Pontinia - Annullare le multe
solleverebbe non poco le sorti economiche della categoria. In più sarebbe
un segnale solidale nei confronti di imprenditori che hanno avuto danni che
il Ministero si ostina a non voler riconoscere». Parlanop, raccontano,
urlano contro le istituzioni così lontane dalla realtà dei problemi
lamentati. Aspettano che la Giunta, riunita per arrivare a una soluzione
diplomatica per l'ente, stia dalla loro parte, come aveva promesso in
occasione delle visita di Storace in città chiedendo che non lo
accogliessero azioni eclatanti. E loro hanno mantenuto la parola. «Non è
nostro costume agire così, ma quando oggi (ieri per chi legge) nessuno si è
fatto vivo con noi - spiega Alfonso Migliorelli, una delle voci del
Comitato- non abbiamo retto più».
Alla fine della mattinata arriva la notizia attesa: multe temporaneamente
sospese, poi, tempo di affiggerle all'Albo Pretorio, verranno annullate. Il
sindaco ha ceduto, era rimasto l'unico in provincia a mantenere le multe,
gli altri le vevano sospese da tempo. Gli allevatori hanno vinto e, da
gentiluomini, hanno ringraziato l'amministrazione per la soluzione, ma sul
vaccino non sono intenzionati a cedere. «Il presidio di Borgo San Donato
resta, pronto a trasferirsi sulla Pontina e a bloccarla», annunciano
decisi. 
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