[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

APPELLO IN DIFESA DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO



----- Original Message -----
From: Fulvio <fulvio@verdinrete.it>


Gruppo Verdi Regione Lazio
Consiglio Regionale del Lazio
Via della Pisana 1301 - 00163 Roma
0665932231, fax 0665000760
lazio@verdilazio.it - http://www.verdilazio.it


6 giugno 2003



URGENTE - APPELLO IN DIFESA DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO

In allegato si fornisce il testo della petizione popolare in difesa del
Parco Nazionale del Circeo. Il modulo può essere fotocopiato e va inviato
al Gruppo Verdi per posta ordinaria, o via fax, o via e-mail.
Data la gravità della situazione chiediamo a tutti di far circolare quanto
più possibile questo appello e di coinvolgere il maggior numero di
personalità del mondo della ricerca, della cultura e dello spettacolo che
vogliano sottoscrivere pubblicamente questo appello.
Il testo dell'appello è disponibile anche di seguito per chi voglia
semplicemente aderire con una e-mail.
Si allegano anche due documenti con maggiori dettagli sulla vicenda

Ringrazio tutte e tutti ed invio un caro saluto

Angelo Bonelli
Capogruppo Verdi Regione Lazio


PETIZIONE POPOLARE
Contro la proposta di decreto "Matteoli" contenente una grave
riduzione delle misure di tutela vigenti nel Parco Nazionale del Circeo


Al Presidente della Repubblica Italiana
CARLO AZEGLIO CIAMPI

Maggio 2003

La bozza di decreto recentemente formulata dal Ministro dell'Ambiente
Matteoli prevede una grave riduzione il perimetro del Parco del Circeo
cancellando importanti vincoli nelle aree di tutela integrale per centinaia
e centinaia di ettari: circa 150 ettari potranno essere edificati in una
delle aree fino ad oggi a tutela integrale (zona 1), aree che saranno
ridotte di 1200 ettari, declassati a "zona 2", consentendo, ad es., nuovi
edifici non residenziali (alberghi, villaggi turisticiclub house, ecc.).
Stesso declassamento per la parte bassa del promontorio del Circeo e la
parte alta, denominata "Oliveto", per favorire la sanatoria degli abusi
edilizi e consentire altre costruzioni in zone non edificate e di rilevante
pregio ambientale, per l'area delle dune di Sabaudia, che collega il ponte
Giovanni XXIII con il Rio Caterattino.e per il Lago di Paola, Sito di
Importanza Comunitaria, dove si consentirà la realizzazione di un approdo
turistico con strutture ricettive.
Nella zona 1 saranno consentiti previa una semplice autorizzazione:
attrezzature di attracco, nuova viabilità, cambi di destinazione d'uso
degli annessi agricoli, accesso con veicoli a motore, installazione di
cartelli e manufatti pubblicitari luminosi, qualsiasi opera tecnologica,
chioschi. Complessivamente le zone a tutela integrale (zona 1) si riducono
di 1200 ettari; 300 relativi al Lago di Paola, e 600 relativi ai terreni,
mentre l'edificato cresce complessivamente di 150 ettari.


I SOTTOSCRITTI CITTADINI

CONSIDERANDO

Che il nuovo decreto annulla sostanzialmente le maggiori misure di
protezione del parco, aprendo la strada alla cementificazione e alla
realizzazione di porti e strutture ricettive ad alto impatto ambientale in
aree dove oggi vige giustamente la massima protezione.

Tali provvedimenti lesivi del primario interesse pubblico alla difesa
dell'ambiente sancito dall'art. 9 della Costituzione

CHIEDONO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Di tutelare il parco del Circeo, gioiello ambientale e monumentale, non
firmando la proposta di decreto del Ministro Matteoli, che peraltro appare
in netto contrasto con la legge quadro sulle aree protette 394/1991.


La mailing list del Gruppo Verdi Regione Lazio è costituita da persone che
hanno chiesto di aderirvi e, in misura minore, da altre indicate dalle
prime. Se per qualsiasi ragione non volete più ricevere nostri messaggi
innanzi tutto scusateci, poi rispondete a questo messaggio scrivendo
nell'oggetto "cancellatemi". Grazie.








GRUPPO VERDI REGIONE LAZIO

Tel. 0665932231, fax 0665000760
www.verdinrete.it/lazio/  e-mail: lazio@verdinrete.it

29	05	2003

BONELLI (VERDI): "AGGRESSIONE SENZA PRECEDENTI AL PARCO DEL CIRCEO. CI
APPELLIAMO AL PRESIDENTE CIAMPI"

Presentato il 27 novembre 2002 dalla Società In Land Sea un progetto per200
house boat nel Lago di Sabaudia

Contro il Parco del Circeo si sta scatenando un'aggressione senza
precedenti: la bozza del Decreto formulata dal Ministro all'Ambiente
Matteoli ridurrà il perimetro del Parco del Circeo e cancellerà importanti
vincoli nelle aree di tutela integrale per centinaia e centinaia di ettari.
Si sta cercando di ridurre al minimo ogni livello di tutela, proprio nel
cuore del Parco del Circeo, dove 150 ettari potranno essere edificati in
un'area fino ad oggi a tutela integrale.
Le zone a tutela integrale (zona 1) vengono ridotte di 1200 ettari,
declassati a "zona 2", dove con la nuova normativa si potranno costruire,
tra l'altro, nuovi edifici non residenziali (e quindi alberghi, club house,
ecc.). Stesso declassamento per la parte bassa del promontorio del Circeo e
la parte alta, denominata "Oliveto", per favorire la sanatoria degli abusi
edilizi e consentire altre costruzioni in zone non edificate e di rilevante
pregio ambientale, e per il Lago di Paola, che è anch'esso un SIC (Sito di
Importanza Comunitaria), dove  alcuni imprenditori potranno concretizzare
il sogno di realizzare l'approdo turistico, aggiungendovi strutture
ricettive e turistiche. Lo stesso nell'area delle dune di Sabaudia, che
collega il ponte Giovanni XXIII con il Rio Caterattino.
Il nuovo decreto, con una serie di numerose ed efficacissime piccole
variazioni, annulla sostanzialmente le maggiori misure di protezione del
parco, e consente una serie di opere e di attività che preludono, come ci
insegna l'esperienza, ad un incremento dell'abusivismo e della
cementificazione del parco.
Basti pensare che nella zona 1, a massima protezione, saranno consentiti
previa una semplice autorizzazione: attrezzature di attracco, nuova
viabilità (esistente), il cambio di destinazione d'uso degli annessi
agricoli, l'accesso con veicoli a motore, l'installazione di cartelli e
manufatti pubblicitari luminosi, qualsiasi opera tecnologica,
l'installazione di chioschi.
Complessivamente le zone a tutela integrale (zona 1) si riducono di 1200
ettari; 300 relativi il Lago di Paola, e 600 relativi i terreni, mentre
l'edificato cresce complessivamente di 150 ettari.

Noi Verdi ci appelliamo al presidente della Repubblica Ciampi perché non
firmi questo decreto di Matteoli e tuteli il parco del Circeo, gioiello
ambientale e monumentale del nostro paese
Peraltro il decreto appare in netto contrasto con la legge quadro sulle
aree protette 394/1991. Il Parco del Circeo è infatti un parco "Nazionale",
soggiace pienamente alle "misure di salvaguardia" previste nell'art. 6
della legge quadro, che, fra l'altro, vieta "fuori dei centri edificati
[...] e, per gravi motivi di salvaguardia ambientale [...] anche nei centri
edificati, l'esecuzione di nuove costruzioni e la trasformazione di quelle
esistenti, qualsiasi mutamento dell'utilizzazione dei terreni con
destinazione diversa da quella agricola e quant'altro possa incidere sulla
morfologia del territorio [...] e sulle finalità istitutive dell'area
protetta."

Ricordo, a tal proposito, che i dati relativi all'abusivismo rilevato nel
Parco Nazionale del Circeo sono già allarmanti e testimoniano l'alta
incidenza di questo reato e la sua tendenza ad aumentare. Ricordo anche che
i dati che si forniscono di seguito sono relativi soltanto alle ordinanze
di demolizione: gli abusi effettivi, che non sono stati individuati o sui
quali non si è voluto intervenire, sono certamente assai di più:
complessivamente, tra il 1997 e il marzo del 2002, gli abusi sono stati
272, 211 nel comune di Sabaudia e 61 in quello di S. Felice. 145 (degli
abusi) sono di piccola entità (il che non ne diminuisce il valore negativo
poiché quasi sempre si tratta di preludi ad abusi maggiori) e 127 di media
e rilevante entità, ovvero realizzazione di manufatti edilizi di ogni
dimensione (anche ville), attività abusive, sbancamenti, e così via. Dai 41
abusi riscontrati nel 1997, si è passati ai 72 del 2001, con un incremento
quindi quasi del 60% che si è particolarmente accentuato tra il 2000 e il
2001, con un incremento dell'82%, quasi il doppio. Di fronte a questa vera
e propria aggressione ad una delle aree protette più importanti d'Italia e
del Mondo (figuriamoci cosa può accadere quindi nelle aree meno protette!),
suscita scalpore il dato relativo alle ordinanze di demolizione
effettivamente fatte eseguire dai comuni interessati: Sabaudia ne ha
eseguite soltanto 13 su 216 (il 6%) e S. Felice 3 su 66 (il 5%), quindi
complessivamente sono state eseguite solo il 5% delle ordinanze, 16 su 281!

Angelo Bonelli
Capogruppo Verdi Regione Lazio






GRUPPO VERDI REGIONE LAZIO

Tel. 0665932231, fax 0665000760
www.verdilazio.it   e-mail: lazio@verdilazio.it


ECCO COSA VOGLIONO FARE DEL PARCO DEL CIRCEO

Le principali modifiche del decreto del Ministro Matteoli che riducono
sostanzialmente le più importanti misure di protezione del Parco


Viene inserita la voce "insediamenti urbani" tra gli elementi da
riqualificare e valorizzare, e, senza meglio specificare il grado di
controllo, la promozione del turismo sostenibile e delle attività relative.

In tutto il Parco vengono consentiti i movimenti di terra di qualsiasi
tipo, togliendo il comma che li vietava fatti salvi gli scavi archeologici
e di tutela archeologica; inoltre si elimina il riferimento ai vincoli e ai
divieti previsti dalle norme e particolari dei PTP.

In zona 1 (protezione integrale) (vengono) sono ammesse le seguenti opere e
attività prima rigorosamente vietate:

- Le attrezzature di attracco e le relative strutture logistiche se
realizzate secondo "tecniche di ingegneria naturalistica"
- Il recupero e ripristino della viabilità esistente
- Il cambio di destinazione d'uso degli annessi agricoli
- L'accesso con veicoli a motore
- L'installazione di cartelli e manufatti pubblicitari
- Qualsiasi opera tecnologica
- L'installazione di chioschi

Viene introdotto in zona 1 un "regime autorizzativo" assolutamente in
contrasto col regime di protezione integrale dell'area. Con la nuova
formulazione divengono così possibili, ad es., previa autorizzazione:

- Interventi di manutenzione straordinaria e ristrutturazione edilizia
- Impianti ed opere tecnologici

Sono addirittura svincolate dal regime autorizzativo le strutture
stagionali di supporto alla balneazione.

Sempre in zona 1, ai titolari di interventi di rilevante trasformazione del
territorio già in corso d'opera basterà semplicemente inviare comunicazione
all'Ente di gestione.

Nel regime autorizzativo generale vengono svincolate le opere approvate ma
non ancora avviate.

In zona 2 diviene possibile la realizzazione di nuovi edifici non
residenziali (villaggi turistici, alberghi, club house, ecc.)

Sempre in zona 2 saranno consentiti previa autorizzazione:

- Nuovi edifici
- Nuove opere di mobilità
- Interventi di ristrutturazione edilizia

Sostanzialmente nella zona 2 sarà possibile il rilascio di nulla osta per
le concessioni in sanatoria.

Nella zona 3, per quanto riguarda il regime autorizzativo, il decreto
cancella interamente l'articolo relativo e rimanda ad un articolo
precedente senza includere importanti obblighi di autorizzazione. In
sostanza, nella zona 3 saranno consentiti senza autorizzazione:

- Realizzazione di nuovi edifici e cambio di destinazione d'uso degli esistenti
- Nuove opere di mobilità e modifica di quelle esistenti
- Opere tecnologiche

Viene inoltre cancellato l'obbligo di comunicazione per le opere di
rilevante trasformazione del territorio già in corso d'opera


QUALI SONO LE ZONE DEL PARCO CHE RISCHIANO DI PIÙ ?


Rio Martino. Viene declassificato da zona 1 (massima protezione) a zona 2,
nonostante sia scarsamente antropizzato. L'obiettivo è quello di renderlo
navigabile anche con natanti a motore, creare punti di attracco,
rimessaggio, approdi, ecc., nonché tutte le altre strutture e attività
permesse dal nuovo decreto ministeriale.

Lago di Paola. Incredibilmente il lago, che è Sito di Interesse Comunitario
(SIC) e Zona a Protezione Speciale (ZPS) viene declassificato da zona 1
(massima protezione) a zona 2. L'obiettivo principale è quello di
realizzarvi un porto, nonché tutte le altre strutture e attività permesse
dal nuovo decreto ministeriale.

Promontorio (Area di Quarto Caldo). Viene declassificato da zona 1 (massima
protezione) a zona 2. Potranno essere sanati tutti gli scheletri (degli
edifici abusivi presenti) delle lottizzazioni abusive realizzate negli anni
70 e bloccate dalla Magistratura (sacco del Circeo). Sarà inoltre possibile
realizzare le strutture che i privati vogliono costruire nel parco di villa
Aguet, a supporto del famigerato raddoppio portuale.

Zona dell' Uliveto. Viene declassificato da zona 1 (massima protezione) a
zona 2. In questa zona l'abusivismo è limitato, ma gran parte dei terreni
sono stati frazionati e venduti con intenti speculatori già ai tempi del
sacco del Circeo. Quella speranza può ora realizzarsi.

Dune di Sabaudia. Declassamento area che collega il ponte Giovanni XXIII
con il Rio Caterattino.


Complessivamente le zone a tutela integrale (zona 1) si riducono di 1.200
ettari; 300 relativi al Lago di Paola, e 750 relativi a terreni, mentre
l'edificato cresce complessivamente di 150 ettari.


LE NUOVE NORME SONO IN CONTRASTO CON LA LEGGE QUADRO


Le nuove norme sono in contrasto con la legge quadro sulle aree protette n.
394 del 1991. Il Parco del Circeo è infatti un parco "Nazionale", soggiace
pienamente alle "misure di salvaguardia" previste nell'art. 6 della legge
quadro.

L'art. 6, fra l'altro, vieta "fuori dei centri edificati [...] e, per gravi
motivi di salvaguardia ambientale [...] anche nei centri edificati,
l'esecuzione di nuove costruzioni e la trasformazione di quelle esistenti,
qualsiasi mutamento dell'utilizzazione dei terreni con destinazione diversa
da quella agricola e quant'altro possa incidere sulla morfologia del
territorio [...] e sulle finalità istitutive dell'area protetta".
L'articolo prevede, in caso di inosservanza il ripristino dei luoghi e la
ricostituzione delle specie vegetali e animali danneggiate a spese
dell'inadempiente.









PETIZIONE POPOLARE
Contro la proposta di decreto "Matteoli" contenente una grave
riduzione delle misure di tutela vigenti nel Parco Nazionale del Circeo


Al Presidente della Repubblica Italiana
CARLO AZEGLIO CIAMPI
Maggio 2003

La bozza di decreto recentemente formulata dal Ministro dell'Ambiente
Matteoli prevede una grave riduzione il perimetro del Parco del Circeo
cancellando importanti vincoli nelle aree di tutela integrale per centinaia
e centinaia di ettari: circa 150 ettari potranno essere edificati in una
delle aree fino ad oggi a tutela integrale (zona 1), aree che saranno
ridotte di 1200 ettari, declassati a "zona 2", consentendo, ad es., nuovi
edifici non residenziali (alberghi, villaggi turisticiclub house, ecc.).
Stesso declassamento per la parte bassa del promontorio del Circeo e la
parte alta, denominata "Oliveto", per favorire la sanatoria degli abusi
edilizi e consentire altre costruzioni in zone non edificate e di rilevante
pregio ambientale, per l'area delle dune di Sabaudia, che collega il ponte
Giovanni XXIII con il Rio Caterattino.e per il Lago di Paola, Sito di
Importanza Comunitaria, dove si consentirà la realizzazione di un approdo
turistico con strutture ricettive.
Nella zona 1 saranno consentiti previa una semplice autorizzazione:
attrezzature di attracco, nuova viabilità, cambi di destinazione d'uso
degli annessi agricoli, accesso con veicoli a motore, installazione di
cartelli e manufatti pubblicitari luminosi, qualsiasi opera tecnologica,
chioschi. Complessivamente le zone a tutela integrale (zona 1) si riducono
di 1200 ettari; 300 relativi al Lago di Paola, e 600 relativi ai terreni,
mentre l'edificato cresce complessivamente di 150 ettari.


I SOTTOSCRITTI CITTADINI

CONSIDERANDO

- Che il nuovo decreto annulla sostanzialmente le maggiori misure di
protezione del parco, aprendo la strada alla cementificazione e alla
realizzazione di porti e strutture ricettive ad alto impatto ambientale in
aree dove oggi vige giustamente la massima protezione.
- Tali provvedimenti lesivi del primario interesse pubblico alla difesa
dell'ambiente sancito dall'art. 9 della Costituzione

CHIEDONO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Di tutelare il parco del Circeo, gioiello ambientale e monumentale, non
firmando la proposta di decreto del Ministro Matteoli, che peraltro appare
in netto contrasto con la legge quadro sulle aree protette 394/1991.