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PRINCIPIO DI PRECAUZIONE E LIBERTA' D'INFORMAZIONE
Roma, 8 marzo 2002.
Alleghiamo art. tratto da Libero - Cronaca di Roma del 7/3/03.
La giornalista Chiara Buoncristiani ha adattato la notizia alla
cronaca romana poiché essa non è passata nella cronaca
nazionale.
Ringraziamo comunque la giornalista perché è stata l'unica
in Italia a recepire il ns. Comunicato Stampa sul "Principio di
Precauzione".
TG3-Rai e Mimandaraitre hanno addirittura cancellato per due volte,
ancor prima di leggerli, i nostri messaggi e-mail contenenti quel
Comunicato. Glielo abbiamo successivamente inviato tramite fax.
La libertà d'informazione e la deontologia professionale sono
opzioni costosissime.
Questi giornalisti strapagati non hanno capito l'importanza
dell'evento o i loro direttori ed editori hanno dato ordini
precisi, di scuderia. Compresi quei grandi giornalisti e direttori
che in queste ore vengono chiamati a guidare la radiotelevisione di
Stato pagata coi soldi dei Cittadini.
Cari saluti.
Raffaele Capone
Coordinamento dei Comitati di Roma Nord.
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ELETTROSMOG, ROMA FUORI DAI CRITERI UE
[ch.b.] Terremoto elettrosmog.
Questa volta la bordata alle società di telefonia e agli
amministratori arriva direttamente dall'Organizzazione Mondiale
della Sanità e dalla Commissione Europea. Le due istituzioni hanno
infatti stabilito la necessità di applicare il "Principio di
Precauzione" previsto per proteggere la popolazione della Ue
dalle esposizioni ai campi elettromagnetici. Il messaggio è stato
immediatamente recepito dal Coordinamento dei Comitati di Roma Nord
che ha denunciato la gravità della situazione capitolina: <<Le
nostre autorità ambientali hanno stabilito un limite di
esposizione ai campi magnetici generati dagli elettrodotti fino a 25
volte più elevati del valore al quale è stato dimostrato
scientificamente un raddoppio del rischio di leucemia infantile e
hanno innalzato da 3 a 10 volte il limite di esposizione ai campi
elettromagnetici a radiofrequenza (deroga per i lastrici solari)>>.
Nel loro Rapporto conclusivo, Organizzazione mondiale della Sanità
e Commissione Europea stabiliscono che il Principio di Precauzione
<<dovrebbe essere invocato quando vi è una buona ragione, basata
sull'evidenza empirica o su una plausibile ipotesi di causa, per
credere che possano determinarsi effetti negativi sulle persone, E
questo anche se la probabilità del danno è remota.
<<Figuriamoci quando è dimostrata>>, aggiungono dai comitati.