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Re: Comunicato stampa. Centrali che inquinano la Calabria
----- Original Message -----
From: "Mariano Cudia" <maricud@tin.it>
To: <pck-ecologia@peacelink.it>
Sent: Wednesday, March 05, 2003 12:35 AM
Subject: Comunicato stampa. Centrali che inquinano la Calabria
> Con cortese invito alla pubblicazione e diffusione.
> Grazie, cordiali saluti.
> Dr. Mariano Cudia - Presidente IS.F.E. - Istituto Forestale Europeo
> Via Zecca, 15 - 89125 Reggio Calabria
> Tel. 0965.26406 - fax 0965.311638 - mobile 338.2645945
>
>
> PATTO SEGNI PATTO PER IL SUD
> Comunicato stampa - Reggio Calabria li 03.03.2003
>
> In relazione al partecipato dibattito che caratterizza l'attuale momento
> politico sul versante della preannunciata realizzazione di ben quattro
> centrali a metano nell'area della Piana, si registra la presa di posizione
> ufficiale del Patto Segni - Patto per il Sud che, attraverso il
> responsabile nazionale del dipartimento ambiente e agricoltura Dr. Mariano
> Cudia, esplicita con estrema chiarezza la posizione pattista, denunciando
> rischi e pericoli delle progettate centrali, ma prospettando anche
> soluzioni alternative. In particolare il dr. Cudia, che preliminarmente,
si
> scusa con gli amici pattisti di Rizziconi, Alfredo Arinelli, Pino Colosi
> Michele Bello, per non esser potuto intervenire al recente convegno
> organizzato a Rizziconi, sul predetto tema, osservando che:
> Le centrali a metano sono state liberalizzate dal Governo e dal Ministro
> all'Ambiente Mattioli con il Decreto sblocca centrali e saranno
realizzate,
> come ogni cosa, al disopra delle volontà politiche e sempre sulla testa
> degli italiani ed in questo caso dei calabresi. Qui a pagarne le spese
> saranno gli abitanti dei paesi della Piana. Vedranno distrutti i loro
posti
> di lavoro - in agricoltura e nella marineria, il loro ambiente rurale e,
> ciò che più conta, la loro salute e quella delle generazioni future.
> Centrale di Rosarno: La FALK, sponsorizzata da Legambiente, è stata la
> prima Holding a lanciarsi sulla Piana proponendo la realizzazione di una
> centrale di 1600 MW a Rosarno. Costi ed energia prodotta: Produzione
> d'energia 1.600.000.000 di KW all'ora; Costo della centrale 845.000 _
> (Ottocentoquarantacinquemilioni di Euro pari a 1.640miliardi di vecchie
> lire). Posti di lavoro: circa 80 i posti di lavoro da attivare. Vantaggi
> per il Comune e gli abitanti: 500.000 mila _ di contributo in opere
> pubbliche il contributo della Falk al comune di Rosarno; un piccolo sconto
> sulla bolletta del metano e della luce agli abitanti di Rosarno. Danni
> irreversibili: 1) - perdita di migliaia di posti di lavoro in agricoltura
e
> nella marineria, per la desertificazione, i cambiamenti climatici e
> l'avvelenamento ambientale; aumento; 2) - inquinamento ambientale e
> peggioramento climatico già esistente per l'effetto bosco e per la
mancanza
> dei venti come piogge acide, accumulo dei nitrati al suolo,
eutrofizzazione
> delle acque, effetto serra, aumento della temperatura di circa 3°C,
> desertificazione, danni fisici e fisiologici agli animali, ecc. 3) - per
> il PAN (perché non è possibile utilizzare metano puro) si avrà "smog
> fotochimica" e quindi irritazione agli occhi, alterazione tessuto
> polmonare, edema bronchiale, danni polmonari e sulla pelle, tumori, danni
> neurologici, bronchiti croniche. 4) Produzione sostanze inquinanti: 5,61
> Tonnellate /ora di NO (monossido d'azoto) e NO2 (biossido d'azoto) "NOX";
> 14,95 Tonnellate/ora di CO2 (anidride carbonica); 0,000030 Tonnellate
l'ora
> di PTS (polveri inquinanti); 0,000124 di SO2 (anidride solforosa).
> Malgrado questo quadro devastante scende in campo la s.r.l. Rizziconi
> Energia di cui fa parte la tedesca Holding EGL (Elektrizitäts-Gesellschaft
> Laufenburg) che, con l'appoggio di politici e gruppi locali, intende
> realizzare un'altra centrale a Rizziconi di 600 MW, i cui danni nefasti
si
> assommeranno a quelli della centrale di Rosarno e per sapere a quanto
> ammonteranno basterà sommare di circa il 50% quelli sopra riportati per la
> centrale di rosarnese.
> Essendoci in provincia di Reggio Calabria - terreno fertile per la
> costruzione di questo tipo di centrali - ecco calare, come gli Unni, altre
> Holding per fare business e distruggere il territorio calabrese, ancora
> integro e vocazionalmente dotato a sane attività di sviluppo
> socio-economico (turismo, agroalimentare, artigianato, cultura, eccetera).
> Queste Holding sono l'"Ansaldo Energia" e la britannica "International
> Power" che dovrebbero realizzare un'altra centrale a turbogas nel
> territorio di Melicucco, dove il comune ha dato parere di massima
> favorevole. Un altro gruppo industriale italo-belga, non dimentichiamo che
> dovrebbe costruire un'altra centrale a S. Ferdinando, col parere
favorevole
> del Comune. Ogni anno si assiste, specie d'inverno cosa sta accadendo in
> città come Torino, Milano e altre città della Lombardia, Piemonte, Lazio e
> Toscana dove nei weekend vi è un riposo forzato per migliaia di auto e di
> moto a causa dell'"allarme smog". E cosa dire delle giornate ecologiche,
> dove i centri cittadini vengono chiusi al traffico. Questo è un esempio
> eclatante di invivibilità a causa dello smog e nella Piana, dove lo smog
> non esiste, lo si vuole fare produrre ad holding e politici dissennati,
> solo per arricchire gli occupanti stranieri e aumentare la miseria di un
> popolo da secoli tartassato. Ad avere le idee chiare su questi scellerati
> megaprogetti energetici, vi è il sindaco di Polistena, Girolamo Tripodi,
> che ha esposto con forza, almeno sino ad oggi, la propria posizione
> contraria definendo le centrali "cattedrali nel deserto" e promettendo di
> mettere in moto una forte mobilitazione contraria. A quanto sembra anche
il
> Sindaco Lavorato del Comune di Rosarno ha liquidato la Falk accettando il
> parere negativo dei cittadini alla costruzione della centrale. E mentre
> infuoca la problematica, la CGIL della Piana, facendo tesoro di un vecchio
> proverbio "piatto ricco mi ci ficco", scende in campo con una nota diffusa
> dal suo segretario Pasquale Larosa. Il sindacato, che non era stato
> invitato all'assemblea convocata nello scorso ottobre dal presidente della
> Provincia Pietro Fuda, vuole contribuire al dibattito e preparare la
> stagione della sensibilizzazione. Larosa ha ribadito di non voler entrare
> nel merito dei diversi progetti, riconoscendo però al Consiglio comunale
di
> Rosarno "il merito di essersi schierato, contro il megaimpianto".
> I cittadini della Piana si chiedono se le fabbriche d'energia a metano e a
> turbogas inquinano? A questo ha risposto da tempo il dr. Mariano Federico
> Cudia, uno dei massimi esperti europei di problematiche ambientali,
> dimostrando in pubbliche assemblee a Rosarno e Rizziconi e in ampi e
> dettagliati articoli di stampa che le centrali a Metano non servono
affatto
> ai cittadini della Piana perché procureranno solo notevoli danni
> all'ambiente, all'agricoltura, alla zootecnia, all'olivicoltura, alla
> salute pubblica, ai posti di lavoro eccetera. La ricaduta, in posti di
> lavoro, in pratica, sarà zero. Nulla sarà anche la ricaduta in termini
> finanziari in quanto la totalità della spesa (forniture, tecnologie,
> progettazione, know how e quanto altro necessario alla costruzione delle
> centrale) ricadrà economicamente alle holding straniere e al nord Italia.
> Anche l'energia prodotta farà parte del bussines di questi. Mariano Cudia,
> tra l'altro responsabile nazionale dei pattisti, insiste nel proporre agli
> organi di governo regionali e provinciali di finanziare, tramite il POR
> Calabria, o con altri fondi europei, solo 300 miliardi (la costruzione
> delle quattro centrali verrebbero a costare circa 2000miloni di _ cioè
> circa quatromilamiliardi di vecchie lire) per riconvertire i 27mila Ha di
> oliveti, in altrettanti, molto produttivi e che verrebbero a dare olio di
> altissima qualità invece che olio, per la maggior parte, come quello
> attuale, non utilizzabile per uso alimentare. Per trasformare gli oliveti
> esistenti in piantagioni razionali come quelli siciliane, spagnole,
> pugliesi e toscane occorrerebbero 270mila giornate lavorative: Per tenere
a
> regime gli impianti, dopo averli trasformati, invece, necessiterebbero 30
> mila giornate lavorative all'anno. La ricaduta in termini di giornate
> lavorative provenienti dall'indotto e in termini economici verrebbe ad
> essere incommensurabile rispetto a quella delle centrali. Mariano Cudia
> dice anche che se proprio si vuole produrre energia ci si deve rivolgere
> all'energia pulita e cioè spingere ancora sull'idroelettrico e attivando
> impianti d'energia eolica, soprattutto sui crinali dell'Aspromonte, le
> Serre, la Sila e il Pollino.
> Cudia dice ancora, si vogliono industrie? ebbene si! basta che la Regione
> Calabria si attivi ad ospitare uno stabilimento Fiat o Crisler per
produrre
> macchine e motori non inquinanti ad idrogeno); in questo caso i posti di
> lavoro verrebbero ad essere moltissimi. Ad esempio gli stabilimenti
> Officine Grandi Riparazioni di Saline, volutamente dismessi dopo essere
> costati miliardi, potrebbero essere offerti gratuitamente per realizzarvi
> delle linee di produzione macchine ad idrogeno.
> I pattisti il cui pensiero è condiviso dall'ARCA - Aggregazione per Reggio
> e la Calabria, si dichiarano contrari alle centrali a turbogas, non solo
in
> Provincia di Reggio Calabria, ma in tutta la Calabria.
> Conclusivamente Cudia, nel ribadire il convinto e documentato diniego alle
> centrali a turbogas su tutto il territorio calabrese, d'intesa con i
> riferimenti regionali e nazionali del movimento, invita Alfredo Arinelli a
> costituirsi in comitato anticentrale, garantendo allo stesso tutta
> l'assistenza tecnica di cui dovesse avere bisogno.
> Mariano F. Cudia
> Responsabile nazionale ambiente e agricoltura Patto Segni - Patto per il
Sud
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