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Legambiente Trieste: il giorno più buio
Legambiente Trieste:
Il giorno più buio
Carissimi amici,
lo scorso venerdì sera il direttivo regionale della Legambiente del
Friuli-Venezia Giulia, presieduto da Elena Gobbi, ha deciso, su richiesta
dei soci Lino Santoro ed Andrea Wehrenfennig, lo scioglimento del direttivo
del Circolo Verdeazzurro di Trieste. All'origine della gravissima
decisione, che non ha precedenti a livello nazionale nella storia recente
di Legambiente, pare esserci l'esito dell'ultima assemblea dei soci del
Circolo Verdeazzurro, che con assoluta regolarità, nel pieno rispetto delle
regole statutarie, ha deciso di sostituire il vecchio direttivo del
Circolo, che negli ultimi anni ha pressoché dimezzato i soci e ridotto
l'attività al lumicino, sradicando l'associazione dal territorio e dalla
realtà di Trieste ed astenendosi da ogni attività rispetto alle gravi
emergenze ambientali che colpiscono la città di Trieste e la sua Provincia,
con un nuovo gruppo mol to più giovane, composto da due ex-presidenti del
Circolo Verdeazzurro (Franco Manzin e Claudio Siniscalchi , entrambi attivi
in Leg ambiente da più di 10 anni), da altri ex-soci alcuni dei quali già
nel in passato nel direttivo del Circolo (Paolo Degrassi, Paola Barban,
Nevio Brcic e tanti altri) e da molte persone attive e conosciute nel
tessuto associazionista triestino (Mauro Felluga, Stefania Zanusso,
Mariagrazia Beinat, ecc.ecc.). Il risultato delle votazione (una lista
votata per alzata di mano, come consuetudine sia nel Circolo sia nelle
votazioni regionali) segnalava 15 soci favorevoli al rinnovamento (tra i
quali Santoro del Direttivo uscente), 9 astenuti e nessun contrario, non
lasciando alcun dubbio sulla volontà, democraticamente espressa, di voltare
pagina. Gli apparati dell'Associazione hanno deciso, sulla base di un
verbale scritto da uno dei ricorrenti, Andrea Wehrenfennig, che "il metodo
introdotto per l'individuazione degli organismi dirigenti e successiva
presentazione delle liste, non corrisponde alle normali procedure di
garanzia democratica che sono tradizione indiscutibile di Legambie nte", e,
in burocratese stretto, viene "ribadita la volontà politica di massima
apertura ed accoglienza di volontari che, condividendo i contenuti e
l'approccio analitico dell'Associazione, ne realizzino la piattaforma
d'azione.". Traduzione: benvengano i 'peones' a lavorare, basta che non si
sognino di pretendere di decidere loro qualcosa.
Vi chiediamo di darci un segno di solidarietà ed amicizia, nel nostro ormai
disperato tentativo di ristabilire un minimo di decenza democratica dentro
un'Associazione in cui molti di noi hanno speso dieci anni di impegno
ambientale, sociale e civile e che, nella sua base, accoglie tante persone
che lavorano onestamente e con entusiasmo sui temi della difesa del
territorio, della giustizia e della pace.
Grazie di cuore.
il direttivo "commissariato" del Circolo Legambiente di Trieste