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carretta dei mari a Monfalcone (GO)



CARISSIMI,

VI TRASMETTO IL SEGUENTE APPELLO, RELATIVO AL TRANSITO DAI PORTI DI
FALCONARA (AN) E MONFALCONE (GO), DI UNA PETROLIERA PRIVA DI DOPPIO SCAFO E
VECCHIA DI 17 ANNI, GIA' CACCIATA DALLA SPAGNA (E MESSA AL BANDO ANCHE DA
FRANCIA E PORTOGALLO).

VI CHIEDO DI SPEDIRE ANCHE VOI L'APPELLO AI MINISTERI DEI TRASPORTI E
DELL'AMBIENTE (E DI FAR GIRARE L'APPELLO A PERSONE SENSIBILI AL PROBLEMA IN
TUTT'ITALIA).

LE E-MAIL ALLE QUALI INVIARE IL TESTO SONO:

MINISTERO DELL'AMBIENTE: segreteria.ministro@minambiente.it

MINISTERO DEI TRASPORTI: ufficio.stampa@mail.llpp.it

GRAZIE DELLA COLLABORAZIONI

CORDIALI SALUTI



CLAUDIO





PRIME ADESIONI:

Paola Barban (Monfalcone GO)

Paolo Degrassi (Trieste)

Gianluca Devido (Udine)

Mauro Felluga (Trieste)

Franco Manzin (Trieste)

Claudio Siniscalchi (Monfalcone GO)

Stefania Zanusso (Trieste)

Sandra Zorzetti (Trieste)



per contatti: kaio.k@libero.it





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-I sottoscritti cittadini inviano il seguente appello, nella speranza di
ottenere da parte Vostra l'attenzione che la vicenda oggetto della nostra
segnalazione, purtroppo ricopre.



MARE NERO:

LA PETROLIERA MOSKOVSKI FESTIVAL ARRIVA A MONFALCONE



E' già in rada a Monfalcone e domani (4. gennaio) attraccherà la Moskovski
Festival, una piccola petroliera battente bandiera maltese, con capitano ed
equipaggio russi, affittata dall'ENEL per portare - dall'Olanda all'Italia
- un carico di 24.000 tonnellate di olio combustibile denso BTZ. La
petroliera, che ha 526 tonnellate di stazza lorda per 179 metri di
lunghezza, è priva di doppio scafo ed ha 17 anni (è stata varata nel 1984).

Durante il suo tragitto, in prossimità della costa dell'Andalusia, la nave
è stata intercettata ed allontanata dalla Marina Militare spagnola, in
quanto in base ad un recente accordo franco-spagnolo, è vietato l'ingresso
in una fascia di 200 miglia dalla Costa alle navi con scafo unico più
vecchie di 15 anni che trasportino materiali pericolosi per l'ambiente. Ha
potuto attraversare lo stretto di Gibilterra solo perchè gli Stati che vi
si affacciano, Spagna compresa, non possono esercitare limitazioni alla
libera circolazione navale in base a una convenzione Onu. Tuttavia il
Governo regionale Andaluso ha esercitato pressioni internazionali, in
particolare con la Gran Bretagna, perché in futuro sia vietato alle navi
pericolose l'attraversamento dello stretto.



In Italia (il Paese del Mediterraneo più interessato dal traffico del
petrolio) invece non vigono limitazioni. Ogni anno viaggiano intorno alle
nostre coste circa 170 milioni di tonnellate tra greggio e prodotti della
raffinazione.



Il primo scalo della Moskovski Festival è stata la piattaforma della
raffineria API di Falconara (AN), dove ha scaricato le prime 8.000
tonnellate di olio combustibile denso.

Nelle Marche è stata accolta da una delegazione costituita da
ambientalisti, rappresentanti dei Comitati di quartiere Vallesino e
Villanova, Associazione Naturalistica Senigalliese, presidente del WWF
Marche e guidata dal Capo Gruppo Verdi in Consiglio Regionale delle Marche
Marco Moruzzi; che su un'imbarcazione da diporto si sono avvicinati alla
piattaforma petrolifera per manifestare la loro contrarietà all'arrivo
della pericolosa petroliera.

L'Assessore regionale al Turismo delle Marche, Lidio Rocchi, ha chiesto
alla Capitaneria di porto di Ancona e all' Api «una tempestiva e totale
verifica della nave, che garantisca al 100% la sua affidabilità»,
sottolineando «quali danni potrebbe portare all' ambiente e al turismo
della regione anche una pur piccola esondazione del carico» della Moskovski
(si sarebbero verificate conseguenze su una fascia costiera che va da
Pesaro e San Benedetto del Tronto). L'assessore all' ambiente delle Marche
aveva, in precedenza, chiesto l' intervento del Prefetto e del Comandante
del Dipartimento militare marittimo, mentre proteste sono giunte anche da
Verdi e P.R.C.



La raffineria API di Falconara, destinataria del carico, ha replicato in
primo momento affermando che la nave è dotata di doppio scafo. Nei giorni
successivi rappresentanti della raffineria hanno giocato sull'equivoco
della presenza nella nave di un doppio fondo, che è un elemento strutturale
delle navi da trasporto merci (anche le navi che trasportano grano hanno il
doppio fondo).



Gli ambientalisti hanno replicato sostenendo come le navi senza doppio
scafo con oltre quindici anni d'anzianità, pur dovendo rispettare le norme
internazionali, adottando bandiere di comodo come quella maltese, possono
eludere le normative aggiuntive e più restrittive dei paesi europei di
destinazione. Anche per questo motivo il 40% delle navi Italiane non batte
il tricolore, ottenendo così di subire meno controlli, risparmiare sui
costi del personale e non avere responsabilità in caso d'incidenti. Navi
con oltre 15 anni di vita, come la Moskovski Festival vengono noleggiate a
prezzi stracciati.



Come cittadini chiediamo:

1. nuove regole, come quelle già adottate da Spagna, Francia e Portogallo,
che impediscano la navigazione di merci pericolose su navi vecchie oltre 15
anni nel Mediterraneo e che i proprietari delle navi e del carico di
petrolio rispondano dei danni ambientali provocati dagli incidenti (anche
se rimane prioritario prevenire gli incidenti piuttosto che risarcire i
danni, in quantificabili monetariamente perché l'ambiente non è
riproducibile);

2. il riconoscimento formale dell'Adriatico come "Area Particolarmente
Sensibile (PSSA), in base alle regole IMO dell'Agenzia delle Nazioni Unite
sui Traffici Marittimi. Riconoscimento che avrebbe posto l'alto adriatico
sotto un rigoroso controllo internazionale dei traffici marittimi, in
particolare vigilando sul traffico delle petroliere e delle sostanze
tossiche. Nonostante l'impegno dichiarato del Ministero dell'Ambiente,
nulla e stato ancora fatto per ottenere l'importante riconoscimento da
parte dell'ONU. A rischio resta quindi l'economia dell'Adriatico basata
sulla pesca e sul turismo;

3. l'attivazione degli Assessori al Turismo ed all'Ambiente - come
avvenuto nella Regione Marche - a sostegno delle attività economiche messe
a rischio dai traffici petroliferi pericolosi e per il raggiungimento degli
obiettivi descritti nei primi due punti, considerato che il Golfo di
Trieste risulta essere il 1° porto italiano per traffico petroli (con 32
milioni di tonnellate anno movimentate a Trieste), seguito a ruota da
Venezia.



E' senz'altro possibile che la Moskovski Festival rispetti tutte le leggi
attualmente vigenti in Italia, ma di fronte al rischio, anche remoto, di un
incidente come quelli di cui tanto spesso si sente parlare, crediamo che
l'unica legge da adottare debba essere quella del buonsenso, per prevenire
qualsiasi fattore di rischio.