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Costa Jonica ed acqua tra AMBIENTE ITALIA e STRISCIA LA NOTIZIA



Cari amici,
legambientini e non,
intanto auguri (sostenibili e biodiversi) a tutti.

Molti già sanno che il servizio riguardante la costa jonica (circa 5 min.),
realizzato con Igor Staglianò nei giorni scorsi, dovrebbe essere messo in
onda
oggi pomeriggio (4.1.03 alle 14.35 circa su RAI 3 ad AMBIENTE ITALIA).

Pochi, invece, sapranno che sempre oggi, in serata a STRISCIA LA NOTIZIA su
Canale 5 alle 20,35 circa, ci dovrebbe essere una mia dichiarazione
sull'emergenza idrica.
In realtà il servizio riguarda le denuncie delle Organizzazioni Agricole
sui ritardi nelle opere di completamento della diga sul Sarmento (in pieno
Parco del Pollino) alla quale è stata aggiunta una mia dichiarazione
raccolta da Fabio e Mingo.

Le opere sono necessarie per travasare l'acqua di questo fiume nella
mega-diga di Senise (la più grande diga europea in terra battuta) per
"soddisfare" la sete del metapontino.
Almeno così ritengono la maggior parte degli agricoltori e dell'opinione
pubblica regionale.
Infatti, in Basilicata, è cosa scandalosa che: "l'acqua ancora va al mare
...". Nonostante decine di dighe, traverse, cementificazioni e
raddrizzamenti degli alvei fluviali, di "canne" di collegamento e schemi
idrici che spostano l'acqua da un fiume all'altro della stessa Basilicata
per poi allontanarla definitivamente a centinaia di km, migliaia di pozzi e
quant'altro realizzato per gestire l'emergenza e soddisfare un fabbisogno
idrico crescente, succede ancora che "l'acqua scorre a mare ..."!

Purtroppo noi sappiamo che spesso, soprattutto d'estate, bisogna essere
veri ottimisti per indicare come "acqua", quello che scorre a mare (quando
riesce a scorrere ...). In realtà si tratta delle acque reflue degli
insediamenti urbani, rurali ed industriali che sempre più raramente si
diluiscono con le acque delle sorgenti dei diversi fiumi lucani. Infatti
qualcuno ha dovuto realizzare, alla foce di uno di questi, il Cavone, un
impianto di fitodepurazione (anche se credo, sia sempre meglio depurare "a
monte" più che "a valle"...).

E tornando al ns Sarmento ed al servizio, sappiamo anche non saranno le
opere di completamento, strettamente intese, della diga a rendere ancor più
grave il problema della desertificazione, della salificazione delle falde,
dell'erosione costiera, della drastica riduzione della biodiversità nei
preziosi ecosistemi dei fiumi e della costa jonica, ecc.
Sarà l'opera nel suo complesso che aggraverà i problemi sommando il proprio
impatto a quello delle altre opere "faraoniche" del sistema idrico lucano.
Con scarsi e dubbi miglioramenti per lo stato di disperazione dei ns
agricoltori che rischiano di veder morire di sete le loro colture ed i loro
allevamenti!

Non accenno qui alle alternative per non farla lunga.
Ho tentato di citarne alcune; in prevalenza quelle che mirano a gestire la
domanda della preziosissima risorsa (più preziosa del petrolio, per la
sopravvivenza fisica oltre che economica dei Lucani), ovvero a ridurre ed a
razionalizzare i consumi, ecc.

Non so come STRISCIA tratterà la notizia ed il ns punto di vista; c'è
sempre da preoccuparsi un tantino in quel programma e con Fabio e Mingo che
fanno le facce "stralunate" ...! Speriamo bene!

PER NOI, COMUNQUE, LA QUESTIONE E' CHIARA!
Salute e nuovamente buon anno
Pino Mele
Legambiente Basilicata
Cell. 338.9738341