[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
Re: energia eolica a gonfie vele
caro andrea,
non esulterei.
l'eolico in italia servira', per come sta prendendo piede, solo ad
arricchire i "Signori del vento" che commerceranno in certificati verdi,
senza emancipare se non in percentuali risibili la produzione di energia
elettrica da fonte convenzionale, pregiudicando invece in modo irreversibile
(a fronte della modestia dell'approvigionamento) l'appennino italiano.
e tutto passa come una vittoria degli ambientalisti.
mah!
vale la pena approfondire.
ciao.
angelo velatta
perugia
> Da: Andrea Agostini <lonanoda@tin.it>
> Risposta: ecologia@peacelink.it
> Data: Sun, 13 Jan 2002 20:11:30 +0100
> A: lonanoda@tin.it
> Oggetto: energia eolica a gonfie vele
> Rinvio da: ecologia@peacelink.it
> Data rinvio: Mon, 14 Jan 2002 06:45:25 +0100
>
> dal manifesto
>
>
>
>
>
>
>
> 10 Gennaio 2002
>
>
>
> L'energia eolica a gonfie vele TERRATERRA MARINA FORTI
>
> Il 2001 ha segnato un grande balzo in avanti, per l'energia eolica. I dati
> preliminari dicono che la capacità mondiale di generare energia elettrica
> con turbine a vento è passata a 23.300 megawatt, contro 17.800 megawatt nel
> 2000: l'aumento è di 5.500 megawatt, ovvero del 31 per cento. Se ne
> rallegra Lester Brown, il fondatore del WorldWatch Institute di Washington
> (che di recente ha fondato un suo istituto di analisi delle politiche
> ambientali, Earth Policy Institute): dal 1995, fa notare Brown, la capacità
> eolica nel mondo è aumentata del 487 per cento, ovvero di cinque volte.
> Sebbene il petrolio, e in genere i combustibili fossili, restino la
> principale fonte di energia nel mondo, per Brown queste linee di tendenza
> sono inequivocabili: la produzione di energia va ormai verso le nuove
> frontiere delle energie rinnovabili, e la nuovissima frontiera dell'idrogeno.
> Certo, la parte delle energie rinovabili nella produzione mondiale è così
> bassa (attorno al 2%, secondo l'annuario del 2000 dell'International Energy
> Agency) che si fa presto ad aumentare di cinque volte. Eppure, il trend è
> importante. Un megawatt di energia eolica basta a soddisfare il bisogno di
> energia elettrica di 350 famiglie in un paese industrializzato, all'incirca
> mille persone. Dunque, fa notare Brown, i 23.300 megawatt installati
> bastano a una popolazione di 23 milioni: come Danimarca, Finlandia,
> Norvegia e Svezia messe insieme.
> Gran parte di quei 23mila megawatt eolici installati sono in Germania
> (8.000 megawatt, un terzo del totale). Gli Stati uniti vengono al secondo
> posto (4.150 megawatt), la Spagna al terzo (3.300): e questi tre paesi,
> nello stesso ordine, sono al primo posto nell'aumento registrato
> nell'ultimo anno. La Danimarca è al quarto posto, in cifre assolute (2.500
> megawatt), ma è anche il paese che più si è affidato a questa fonte
> d'energia (il 18% della sua elettricità è di origine eolica).
> Un motivo di ottimismo è che i costi di produzione del kilowattora eolico
> sono diminuiti. Negli Stati uniti, produrre un kilowattora dal vento
> costava 35 centesimi di dollaro a metà degli anni '80 e ne costava 4 nel
> 2001 (e alcuni contratti di fornitura a lungo termine sono stati firmati di
> recente per 3 cents). La California è lo stato pioniere, ma nuove centrali
> sono entrate in produzione in Colorado, Iowa, Kansas, Minnesota, new York,
> Oregon, Pennsylvania, Texas, Washington e Wyoming.
> Mentre altri settori ad alta tecnologia hanno visto crollare vendite e
> valori azionari nell'ultimo anno, la danese Nordex, uno dei maggiori
> costruttori di turbine a vento, ha registrato un aumento del turnover del
> 19% nei primi 9 mesi del 2001, e le nuove ordinazioni sono aumentate del
> 56%. L'Associazione europea dell'Energia eolica (European Wind Energy
> Association) di recente ha rivisto le sue proiezioni per l'Europa da qui al
> 2010: ora prevede per quella data 60mila megawatt installati, non 40.000.
> L'avanguardia europea sono i paesi scandinavi, e in genere tutto il "fronte
> del nord", dalla Germania alle isole britanniche alla Francia. Parigi, che
> fino a poco tempo fa aveva ignorato l'energia del vento, un anno fa ha
> annunciato piani per installare 5.000 megawatt di capacità eolica in questo
> decennio. Nell'aprile 2001 il Regno unito ha venduto diritti per sfruttare
> siti eolici off-shore per 1.500 megawatt (ad aziende private, tra cui Shell
> Oil).
> Non è facile fare previsioni future in un settore tutto sommato nuovo: ma
> Brown fa notare che quando un paese ha sviluppato 100 megawatt di capacità
> eolica tende ad accelerare. I primi a superare quella soglia sono stati gli
> Stati uniti (nel 1983), poi la Danimarca nell'87, poi la Germania, poi
> l'India, la Spagna... Oggi sedici paesi hanno passato quella "soglia" e
> sono entrati nella fase della crescita rapida. E l'elettricità a basso
> costo dal vento offre l'opportunità di abbassare i costi della produzione
> di idrogeno (da elettrolisi dell'acqua), cioè il combustibile ideale per le
> celle a combustibile che ormai molti considerano l'opzione energetica a
> lungo termine. Abbondante, inesauribile, a basso costo...
>
>
>
>