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R: Scalia intervistato




L'intervista dell'ineffabile on. Scalia e' estremamente significativa
perche', purtroppo, registra la deriva di un ambientalismo piu' aduso al
riformismo "realista" e politicista che alla coerenza con lotte e principi
che pure in passato l'avevano caratterizzato (altro esempio "illuminante":
Chicco Testa e gli scempi della sua ENEL). Infatti:
1) la questione dei rifiuti (civili, beninteso) non e' affare della
criminalita' (tanto meno in Campania, poi), benche' rapporti sulle ecomafie
e perfino lo stesso Ministro dell'Interno dicano il contrario. Nessun dato a
fondare l'affermazione, nonostante sia il Presidente di una Commissione
Parlamentare con pieni poteri che avrebbe il compito istituzionale di
indagare proprio sui legami illeciti della questione rifiuti. Insomma: la
camorra non esiste e comunque non ha nulla a che fare con i rifiuti.
2) la questione dei rifiuti in Campania e', piu' banalmente, una questione
di ordinaria burocrazia, di inefficienza da ragionieri comunali.
3) esistono mucchi di rifiuti in giro, ma sono piu' importanti i rifiuti
nocivi. affermazione che mi ricorda un'altra che mi ha sempre fatto
arrabbiare non poco: perche' prendersela con i cacciatori quando ci sono le
piu' terribili industrie inquinanti? e gia'...
4) "ognuno fa il suo mestiere": non si capisce che mestiere "diverso" possa
fare Pecoraro Scanio da Massimo Scalia, e se tutti e due appartengono al
medesimo partito (in ipotesi), magari hanno militato nel movimento
ambientalista (in ipotesi), la cosa e' solo un caso (spiacevole), la
politica, si sa, e' sporca e giu' con altri luoghi comuni.
5) anche gli inceneritori vanno bene, purche' in modica quantita'
(ovviamente in agricoltura vanno bene anche i pesticidi, purche' in modica
quantita'). Tutto sta poi spiegare in cosa un inceneritore (pardon,
termovalorizzatore, anche l'ipocrisia vuole i suoi tributi) inquini meno di
una discarica e non di piu' ed in modo perfino meno controllabile (diossine,
dispersione di fumi, concentrazione di residui estremamente inquinanti,
permanenza del problema dello smaltimento in discarica ecc.). E comunque,
poi, c'e' sempre il riciclaggio (in ipotesi), bacchetta magica per ogni
problema.
6) il tutto, ovviamente, condito all'insegna della logica dell'emergenza,
come per i vecchi cari governi democristiani. Mi si spieghi cosa e' accaduto
in 5 anni, se riteniamo ancora di poter trarre energia dalla combustione dei
rifiuti e non, per esempio, dai tetti fotovoltaici per i quali, grazie alla
solerzia estrema dell'ineffabile ex legambiente Testa, siamo tra gli ultimi
in Europa.
7) ovviamente, siccome hanno governato finora Berlusconi e D'Amato, il reato
di ambiente nel codice penale non ci sta. Salvo poi registrare una grande
solerzia del centro"sinistra" nell'aumento delle pene per gli scippatori ed
i ladri di mele ai supermercati.
8) alla fine, abbiamo poco da lamentarci se vincono i Bush, gli Alan Gore
gli hanno preparato il campo alla grande, sicche' la loro politica appare la
logica conseguenza di un ambientalismo minimalista ed imbelle, al piu' da
cartolina o da safari come il wwf di Pratesi o di Francescato. Risultato e'
che abbiamo gli incentivi per i camionisti, gli incentivi per le
rottamazioni (in quali discariche o inceneritori finiscono i rottami?), aree
ad alto rischio industriale (Brindisi, taranto, Manfredonia ecc.) pressoche'
intatte, leggi ambientali antidiluviane (le leggi di tutela del paesaggio e
dei beni culturali, ancora oggi fondamentali, risalgono ad epoca fascista, e
non perche' i fascisti fossero particolarmente sensibili all'ambiente),
merci e lavorazioni "nocivissime" ancora in giro nonostante tumori e
devastazioni ambientali conclamati, batterie intensive di allevamento di
merci animali intatte (salvo poi piangere sulla fiorentina), e si potrebbe
continuare purtroppo all'infinito. Mi auguro che, dopo il preannunciato ed
auspicato (dalla politica del centro"sinistra") golpe del polo, e dopo i
conseguenti ulteriori disastri per il nostro territorio, personaggi come
Scalia o Testa (mica solo loro, magari!...) paghino tutto, anche per
interviste come questa.

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Francesco Fanizzi - Bari -
ultrared@libero.it

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----- Original Message -----
From: FABIOCCHI:: <fabiocchi@infinito.it>
To: Ecologia <pck-ecologia@peacelink.it>
Cc: Giovani Verdi <giovani-verdi@verdi.it>
Sent: Thursday, March 29, 2001 4:54 PM
Subject: Scalia intervistato


> "La vera emergenza sono i rifiuti tossici"
> ECOMAFIE Intervista al presidente della commissione parlamentare
d'inchiesta
> sul ciclo dei rifiuti
> MA. GI. - ROMA www.ilmanifesto.it
>
>
> Quattro anni di indagini racchiusi in decine di faldoni. Una relazione
> finale approvata all'unanimità. La commissione parlamentare di inchiesta
sul
> ciclo dei rifiuti e le attività illecita ad esso connesse, ieri ha
> ufficialmente chiuso i battenti. Li ha chiusi proprio nel momento in cui
in
> Campania è esplosa l'emergenza rifiuti. Di questo e altro parliamo con
> Massimo Scalia, che della commissione è presidente. "Sulla realtà
campana -
> premette - quello che potevavo fare l'abbiamo fatto molto prima che
> l'emergenza scoppiasse. Ma a mio avviso non sono quelle poche migliaia di
> tonnellate di immondizie la cosa più importante della questione dei
rifiuti
> in Italia".E qual è la cosa più importante?
>
> La cosa più importante sono gli ottanta milioni di tonnellate di rifiuti
> industriali prodotti, trentacinquemila tonnellate dei quali fuori
controllo,
> sono sotto la diretta gestione, nel senso di raccolta, stoccaggio e
> riciclaggio, della cominalità organizzata. Il che rappresenta un affare di
> 15 mila miliardi l'anno, ai quali vanno sommati altri duemila miliardi di
> danni all'erario dello Stato.
>
> Ma anche questo business avviene in parte in Campania
>
> Non c'è dubbio. La Campania è stata una regione, soprattutto a causa della
> presenza criminale, vessata da notevoli sversamenti illegali di rifiuti
> tossico-novici.
>
> Il ministro dell'interno Bianco nei giorni scorsi ha sostenuto che dietro
le
> protesta dei cittadini c'è lo zampino della camorra. E' d'accordo?
>
> Noi non abbiamo nessuna risultanza di questo. C'è, ripeto, molto più
> banalmente un pregresso grave e pesantissimo che per oltre un decennio ha
> caratterizzato la Campania dal traffico di rifiuti industriali provenienti
> dal nord.
>
> Ma come si esce dall'emergenza nei paesi vesuviani?
>
> Attuando il piano che il commissario di governo ci aveva illustrato già a
> dicembre, prima che scoppiasse il disastro. Un piano che non ha funzionato
> perché la sfasatura tra la chiusura delle discariche, prevista ma
anticipata
> dall'intervento della magistratura, ha incrociato l'ipersensibilità dei
> cittadini e degli amministratori locali.
>
> Adesso cosa dovrebbere essere fatto?
>
> Innanzitutto una campagna di informazione. Quello che viene fuori dalle
> proteste dei cittadini è la paura che se si accetta oggi un impianto
> provvisorio di vagliatura a questo seguirà un inceneritore domani. Ma non
è
> così. Ricordo che il piano Enea del '95 prevedeva, per la Campania, dodici
> inceneritori. Il successivo piano Rastrelli ne prevedeva cinque. Poi sono
> diventati due, quelli previsti attualmente. Alla gente va detto che gli
> impianti di vagliatura, modesti nastri trasportatori che vibrabo per
> separare i rifiuti, non sono dei god-zilla, come è stato detto dalla
stampa
> locale. L'informazione è fondamentale. Non c'è un comune del napoletano
> interessato all'emergenza rifiuti che non parli di percentuali di tumori
più
> alti d'Italia. Il che ovviamente non è vero.
>
> E dopo aver informato la popolazione, cosa andrebbe fatto?
>
> Intanto vanno fatti i siti per la vagliatura dei rifiuti. Poi, tra luglio
e
> ottobre, devono entrare in funzione gli impianti di fabbricazione di Cdr e
> compostaggio. Non cinquanta, come ho letto sui giornali, ma quattro.
Questi,
> come dice la parola stessa, sono il combustibile derivato dai rifiuti che
> serve ad alimentare i due inceneritori previsti dal piano regionale. Nel
> frattempo va avviata la raccolta differenziata, cosa che attualmente viene
> ignorata dai più.
>
> Il ministro verde Pecoraro Scanio, suo compagno di partito, ha però detto
> che gli inceneritori non vanno fatti, perché producono diossina
>
> Ognuno fa il suo mestiere. Con il decreto Ronchi noi abbiamo recepito la
> direttiva europee, che per l'Italia vuol dire avere finalmente un quadro
> normativo. Nella passata legislatura abbiamo fatto una durissima battaglia
> per recepirla e non ci siamo riusciti. Questo è accaduto con il governo
> dell'Ulivo. Le direttive Ue vanno prese in toto. Noi siamo stati
> contrarissimi al tutto in discarica e siamo stati contrari al tutto dentro
> gli inceneritori. Ma nell'ambito di un equilibrio che preveda una raccolta
> differenziata molto spinta, almeno del 50%, l'inceneritore è accettabile,
> per recuperare e riutilizzare parte dei rifiuti in energia. Questo,
ripeto,
> è possibile attuando però un sistema integrato.
>
> Cambiamo argomento. E' finita la legislatura è il parlamento non ha
> approvato neanche stavolta la legge che introduce il reato d'ambiente nel
> codice penale. E' stata anche una battaglia della commissione da lei
> presieduta
>
> Il disegno di legge è stato presentato nell'aprile '99. In due anni poteva
> essere approvato. Evidentemente è mancata la volontà politica. Su questo
io
> sono stato molto critico nei confronti del parlamento. Ho criticato anche
il
> governo perché avrebbe potuto stabilire che questa legge era una priorità.
> Una legge caratterizzante anche dal punto di vista programmatico
dell'azione
> del centro sinistra. Nel settembre scorso come commissione siamo andati
> anche dal presidente della repubblica a denunciare questa situazione
> inaccettabile. Abbiamo perso. Ma la sconfitta non è stata totale, perché
> proprio l'8 marzo scorso, in extremis, il parlamento ha approvato almeno
una
> norma penale contro il traffico illecito dei rifiuti.
>
>