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santi campi elettromagnetici



Spero interessi

Alessandro Gimona

> Vi rilancio un interessante articolo su inquinamento elettromagnetico
>
>
> Dio ci salvi da Radio Vaticana
>
> Troppi morti per cancro. Campi elettromagnetici record... Così scoppia

> la rivolta. Contro l'emittente più potente del mondo
> di Giancarlo Dotto
> Flavia ha tre anni e della vita cono- sce poche cose, Lilli il
> vagabondo, il cane Isotta, la tartaruga di pezza, animali veri e
finti,
> cartoon che la fanno ridere e aghi nelle vene che la fanno piangere.
Una
> seduta di chemio a settimana, siringhe, flebo e compresse, dosi che
> stenderebbero il suo amatissimo Dumbo. Leucemia linfoide acuta, la
> diagnosi. La stessa del suo compagno d'asilo Francesco e di altri due
> bambini nella zona di Cesano, quartiere-cerniera tra Roma nord e
> Bracciano. Federico, il fratellino più grande di Flavia, riempie
pagine
> del quaderno di scuola con il suo anatema preferito «A morte Radio
> Vaticana!» e quando va in giardino con la mamma le dice di stare giù
con
> la testa, perché «le antenne, sono loro che ci fanno ammalare».
>
> Nel catalogo dei mostri infantili, insieme a draghi, lupi mannari e
> streghe, i bambini della zona hanno il loro orco indigeno a più teste:

> una giungla di cavi, tralicci che sputano fuoco, kilowatt e voci,
enormi
> giraffe rotanti, dentro uno spazio di 400 ettari, recintato da un muro
e
> sorvegliato all'esterno da una stazione dei carabinieri. Il
maresciallo
> Riccardo Pantanella era uno di loro, uno dei tanti morti di cancro. La

> moglie Anna non si rassegna a distanza di anni. «Tornava a casa sempre

> con un gran mal di testa. Se n'è andato in poco tempo».
>
> Il paradosso di Roma nord è unico nel suo genere: la fonte del "male"
è
> Radio Vaticana, voce ufficiale del Papa e del messaggio cristiano.
> Antenne tra le più potenti al mondo. Una recente misurazione del campo

> elettromagnetico com-missionata dalla Regione Lazio ha accertato nella

> zona valori di gran lunga superiori ai 6 Volt/metro, soglia massima
> consentita dal decreto Ronchi per edifici e aree in cui le persone
> sostano per un tempo non inferiore alle quattro ore, cioè le case, ma
> anche le scuole e i luoghi di lavoro. Alle pressioni sempre più forti
> del mondo di fuori, Radio Vaticana oppone le norme europee e il
> principio dell'extraterritorialità. Dall'epoca delle prime
> installazioni, fine anni Cinquanta, a oggi, le antenne si sono
> decuplicate: un immane spettro elettromagnetico che irradia in tutto
il
> mondo, giorno e notte, da Cesano all'Australia, dalle borgate romane
> alla Cina. Una sorta di totem minaccioso, un sistema chiuso, barricato

> nel suo bunker che diffonde e scambia però con la comunità attorno
> (circa 30 mila persone nell'area interessata), un contagio silenzioso,

> inodore, invisibile.
>
> La voce di Dio. Onnipresente. Si accoppia con i rubinetti, le stufe, i

> citofoni, le segreterie telefoniche. L'Angelus che passa da una
grondaia
> o il rosario recitato da Wojtyla che esce da un lavandino in
modulazione
> di frequenza. Numerose le segnalazioni di guasti ai bypass in
prossimità
> della stazione radio. Vanno in tilt strumenti diagnostici e di
> precisione, complicato fare un elettrocardiogramma a Cesano. Radio
> Vaticana non risparmia nemmeno i non udenti. Enrico Toti può ascoltare

> l'Urbi et Orbi nel suo auricolare. Un capolavoro di evangelizzazione.
> Antonio Trotta ha protestato a lungo, ora si è rassegnato. Accende il
> televisore la domenica per vedere "Novantesimo minuto" e invece dei
gol
> di Ronaldo si becca la Celebrazione dei Vespri. Troppo anche per un
> fedele.
>
> Augusto Rossi, papà di Flavia, uno dei promotori dei comitati che da
> anni si battono per risolvere il problema, confessa la sua fantasia
> preferita: far saltare in aria quelle antenne. «Non escludo un giorno
di
> farlo. Qui siamo tutti stufi. Non sappiamo se prendercela di più con
il
> cinismo del Vaticano o con l'apatia delle istituzioni, capaci solo di
> produrre montagne di carta bollata». Non può dimostrarlo, ma sente che
è
> così: la leucemia di sua figlia ha a che fare con le radiazioni. «Mi
> tormenta il senso di colpa. Ho scelto di trasferirmi qui in campagna
con
> la famiglia tre anni fa per far crescere i miei figli in un ambiente
> sano, lontano dai veleni della città. Siamo finiti dentro un veleno
> peggiore. Vede, questa è la camera da letto, dove la bambina ha
dormito
> nei primi due anni di vita, la più esposta alle radiazioni, valori
anche
> di 15, 18 Volt/metro, al di sopra dei limiti di legge».
>
> Tutta la zona della Braccianese, dall'Olgiata al lago di Martignano,
> un'oasi di verde per i romani, rientra nel raggio dei quattro
chilometri
> dalla stazione di Radio Vaticana, l'area definita a rischio secondo i
> primi dati dell'indagine promossa dall'ufficio epidemiologico
regionale.
> «Indagine peraltro molto lacunosa», afferma Giuseppe Marini, medico
del
> lavoro specializzato in patologie da radiazioni non ionizzanti, nato e

> cresciuto in zona. «Che senso ha prendere in esame solo i decessi,
> quando si sa che oggi queste malattie hanno lunghi decorsi? Che senso
ha
> confondere i valori di mortalità di Cesano con quelli del centro di
> Roma, dove si aggiungono agenti oncologici come il benzene e lo smog?
Si
> veda piuttosto il confronto con le altre aree di campagna, rispetto
alle
> quali i nostri valori sono anche tre volte superiori».
>
> Che a Cesano e dintorni si muoia di tumore in una percentuale che ha
> pochi riscontri in Italia (circa il 30 per cento in più della media
> nazionale) è confermato da una ricerca sui certificati di morte dal
'92
> al '96 del dottor Santi, allora medico condotto della zona, scomparso
da
> poco. Solo nel '96, su 33 deceduti, 20 i casi di tumore, 5 i casi
> cardiaci, anomalia totale che ribalta il dato nazionale.
>
> Via Baccanello, che costeggia il muro di cinta di Radio Vaticana, è
una
> Spoon River del cimitero elettromagnetico, di epigrafi tutte da
> scrivere, di morti sospette e di vivi che sospettano. Casi di tumore
in
> ogni casa, in ogni palazzo. La figlia di Nella De Felice: «Mia madre
non
> ha mai avuto nemmeno un'influenza, poi il linfoma a 53 anni,
improvviso,
> fulminante. Abbiamo voglia di scappare, ma non sappiamo dove andare».
> Un'amica: «Mio padre è morto di tumore. Quelli del Vaticano mettono la

> testa sotto la sabbia. Dov'è finita la morale cristiana?». Adriana ha
> perso il figlio di 23 anni, leucemia. La palazzina di via Cesio, nel
> villaggio dei militari, nove casi di cancro accertati, valori che
> superano i 20 Volt/metro, soprattutto di notte quando Radio Vaticana
> irradia oltreoceano. All'interno della stazione la zona è stata via
via
> evacuata, senza spiegazioni ufficiali. Via tutti, i coloni, i
> dipendenti, non ci abita più quasi nessuno. Si alternano una trentina
di
> tecnici per la messa in onda e i vigilanti del Vaticano.
>
> Casi di tumore, ma anche insonnie, cefalee, disturbi della memoria,
> stati di spossatezza. Gli stessi sintomi neurologici denunciati in
altre
> aree d'Italia a forte concentrazione elettromagnetica. Il casale di
Ildo
> Saraceni si affaccia sul muro di cinta della Radio. Ildo è stato
> l'ultimo colono a essere sfrattato alla fine degli anni Ottanta. «Ci
> hanno fatto capire che correvamo rischi seri per la salute. Abbiamo
> dovuto rinunciare a 90 ettari di campi, mucche, maiali in cambio di 11

> ettari qui subito all'esterno. Ma ora è peggio, io che non ho mai
> sofferto l'insonnia, mi sveglio in piena notte». La moglie di Ildo,
due
> fratelli in zona morti di tumore, conferma a testa bassa. Dal loro
> terrazzo si può ammirare lo spettacolo biblico delle quattro antenne
> direzionali che, al massimo della tempesta elettromagnetica, sputano
> fuoco e voci spettrali.
>
> Intanto, mentre il malessere monta, si continua a edificare nelle zone
a
> rischio. L'imminente l'apertura della metropolitana leggera farà di
> quest'area lo snodo strategico di Roma nord. Se le vie del Signore
sono
> infinite, una passa certo da qui.
>
> http://www.espressoedit.kataweb.it/cgi-bin/spd-gettext.sh?ft_cid4293
> (25.11.1999)
>