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O la morte o la vita
Ravenna: sono in arrivo 20 mila tonnellate di "Glifosato" della
multinazionale Monsato/ICR
Diciamo NO alla fabbrica di morte
La regione Emilia Romagna ha autorizzato la multinazionale Monsanto alla
produzione di un micidiale diserbante, il "glifosato", che viene
utilizzato, a Ravenna, su piante geneticamente modificate (che possono
sopportarne dosi tre volte superiori rispetto alle piante naturali).
Infatti, a Ravenna, sono già presenti 17 produzioni OGM ad alto rischio e
un forte smaltimento di rifiuti tossico-nocivi per incenerimento (3
inceneritori "ufficiali"). La salute di tutti è a rischio, in particolare
quella dei bambini, per le allergie che questi prodotti possono provocare!
Questa città, infatti, vanta già tristi primati: 8 persone su 10 si
ammalano di tumore ( 1° causa di morte).
Queste multinazionali hanno come unica logica il profitto. In nome di
quest'ultimo inquinano, devastano e affamano l'ambiente e le persone.
Ribellarsi a loro significa ribellarsi a questa Globalizzazione dalle forme
sempre più mostruose.
PER DIRE NO A TUTTO QUESTO: il Comitato Umbro di Salute Pubblica aderisce e
invita
SABATO 10 MARZO MANIFESTAZIONE
Ore 10 ASSEMBLEA sala Melandri, Via Ponte Marino, 2 Ravenna
Ore 16 CORTEO concentramento Via Faentina (zona Coop)
Per il concentramento i Bus dalla Stazione Ferroviaria sono: 1-11-3-33
(direz. Via Faentina)
Umbria non-transgenica
Cibi transgenici: una reale necessità?
Nonostante la posizione contraria degli USA, al summit di Montreal è
prevalso il "principio di precauzione" ,finché non fossero stati sciolti i
dubbi sulla dannosità degli OGM. Tuttavia, gli OGM sono in commercio, si ha
motivo di credere che le ricerche condotte per escluderne la pericolosità,
dopo la diffusione del morbo della mucca pazza, non siano sufficienti.
L'unico rischio ammesso anche dalle multinazionali è l'insorgere di
allergie e intolleranze, ma accanto a ciò, vanno considerate le possibili
ripercussioni negative che investono la qualità della vita e le relazioni
sociali: la produzione di piante transgeniche rischia di pregiudicare la
biodiversità, il "terminator" inserito nei semi impedisce a quest' ultimi
di germogliare quando vengono piantati per la seconda volta, la diffusione
di una agricoltura avanzata nel "terzo mondo" si è dimostrerà nociva,
fondandosi su concimi chimici che intossicano il terreno, mentre la
desertificazione si diffonde. Sembra che gli unici vantaggi siano per le
multinazionali,soprattutto nordamericane,detentrici dei brevetti.
Sarebbe però fuorviante dare la colpa all' ingegneria genetica,bisogna
invece prendere coscienza del fatto che nella nostra società anche la vita
e la salute sono una merce su cui speculare.
In assenza di dati sicuri, contro la strategia della sterilità e della
morte è fondamentale regolamentare la produzione degli OGM e chiedere di
dichiarare l' Umbria regione non-transgenica.
Venerdì 16 Marzo 2001
ore 17.30 sala della Partecipazione, P.zza Italia (palazzo della Provincia)
ASSEMBLEA PUBBLICA intervengono: prof. Luciano Pecchiai - dott. Giulio Volpi
C.u.S.P. (Comitato umbro di Salute Pubblica)
E - Mail: salute.pubblica@katamail.com