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cokeria a Taranto: il Consiglio Comunale approva la nostra petizione



Ecco l'odg approvato. Ricordo che la petizione era stata promossa da
PeaceLink, Legambiente, Pax Christi, Chiesa Valdese e da vari cittadini.
 

"Il Consiglio comunale di Taranto considera assolutamente prioritario il
perseguimento dell'obiettivo  un sistema ecologico salubre e, quindi, non
nocivo per i lavoratori ed i cittadini. Tutto ciò è possibile solo
attraverso la concentrazione del massimo degli sforzi da parte delle
istituzioni locali, regionali e del governo centrale al fine di conseguire,
in coerenza con la deliberazione del Consiglio dei ministri del 30 novembre
1990 con la quale il territorio della provincia di Taranto veniva
dichiarato area ad elevato rischio di crisi ambientale, e  senza ulteriori
ritardi, l'effettiva e drastica riduzione dei livelli di inquinamento
unitamente al recupero ambientale, urbanistico e produttivo delle
principali risorse naturali del territorio.
L'azione di risanamento dovrà concentrarsi in particolare sul Mar Piccolo,
le sue sponde ed il  comprensorio ad esso intimamente collegato, sul fiume
Tara, sulle acque costiere del Mar Grande e sul suo habitat marino a
partire dall'immediata realizzazione dei progetti e studi già da tempo
predisposti da parte del Comune di Taranto e della Provincia secondo quanto
stabilito dal  Dpr 23 aprile 1998. Indispensabile appare la predisposizione
di un apposito studio che, attraverso un idoneo sistema di monitoraggio
integrato sullo stato del suolo e della falda sottostante l'area
industriale e delle acque e relativo habitat marino costiero, consenta di
identificare gli interventi integrativi che si renderanno  necessari in
aggiunta a quelli previsti dal Dpr 23 aprile 1998.
Ad avviso del  Consiglio comunale l'esistenza di una grave situazione di
inquinamento che riguarda, anche se con diverse accentuazioni, l'area delle
grandi imprese quella a ridosso e complessivamente tutto il territorio
comunale è ormai un dato incontrovertibile come per altro ulteriormente
avvalorato dalla recente lettera inviata ad enti ed autorità locali  e
nazionali da parte del procuratore capo della Repubblica di Taranto dott.
Petrucci e dal procuratore aggiunto dott. Sebastio. Le emissioni in
atmosfera costituiscono un fattore di impatto ambientale di notevolissima
entità, dovuto pressocché esclusivamente alle dimensioni dei complessi
produttivi ed anche alla tipologia dei più importanti processi del ciclo di
lavorazione.
Le conoscenze finora acquisite portano ad affermare che i punti critici di
emissione di inquinati da sottoporre a nuove e più incisive prescrizioni
attesa l'assoluta insufficienza di quelle  individuate nell'atto di intesa
tra la Regione Puglia e l'Ilva del 30 giugno 1997 e  nello stesso  Dpr 23
aprile 1998, sono rappresentati da: le batterie per la distillazione del
coke, e l'impianto dei sottoprodotti a partire da quelle 3/6, responsabili
del maggior carico inquinante in termini di biossido di zolfo, biossido di
azoto, polveri, gas, catrame, benzolo, idrocarburi policiclici aromatici,
immessi in atmosfera sia in modo convogliato  che in modo ancor più nocivo
soprattutto per i lavoratori  esposti, diffuso; le centrali elettriche; gli
impianti di agglomerazione per quanto riguarda le emissioni di polveri
convogliate; le lavorazioni di desolforazione della ghisa e di gestione
delle scorie; le lavorazioni di produzione dell'acciaio e di gestione delle
scorie; le lavorazioni di taglio cilindri, demolizione e ricostruzione
visiere e tutte le attività similari esercitate a ciclo aperto, senza
l'ausilio di idonei impianti di captazione ed abbattimento di fumi e
polveri contenenti sostanze altamente nocive, sia per gli esposti che per
la popolazione fra le quali anche sostanze cancerogene; le lavorazioni per
la preparazione degli agglomerati e la loro movimentazione; le operazioni
di travaso sugli sporgenti marittimi di scarico navi di minerali; le
lavorazioni di produzioni dei laminati; le aree di stoccaggio dei prodotti
petroliferi; le aree produttive dell'Arsenale M.M.
Pur in presenza di dati carenti ricollegabili anche alla insufficienza dei
controlli (da parte degli enti preposti circa il mancato rispetto da parte
delle aziende dei limiti fissati dalla legge sulle emissioni  di inquinanti
in atmosfera, ciò che è certo è il devastante tributo in termini di vite
umane e di drastico peggioramento della qualità della vita. Le prime
allarmanti rivelazioni fatte negli anni passati dall'Oms sono ormai
sistematicamente convalidate e specificate dalle indagini epidemiologiche
effettuate dal Dipartimento di prevenzione dell'Asl Ta1 da cui emerge con
sempre maggiore dettaglio un incremento della mortalità i cui dati
collocano Taranto, per tutte le neoplasie, fra le aree del Mezzogiorno a
maggiore incidenza, e per le neoplasie polmonari, abbondantemente oltre la
media nazionale.
Per quanto sopra premesso il Consiglio comunale delibera  di impegnare il
ministro dell'Ambiente ad adottare ogni iniziativa utile a superare i
gravissimi ritardi nella realizzazione del "Centro di monitoraggio e
controllo dell'ambiente per la prevenzione degli inquinanti e del rischio
industriale" definendo il previsto accordo di programma con Regione,
Provincia e Comune di Taranto per gli aspetti di gestione.
Il presidente della Regione Puglia  nella sua qualità di commissario
delegato per l'emergenza in materia di gestione dei rifiuti urbani,
speciali e pericolosi, in materia di bonifica e risanamento ambientale dei
suoli, delle falde e dei sedimenti inquinanti.
A sbloccare rapidamente i finanziamenti relativi ai progetti già da tempo
predisposti da Comune e  Provincia di Taranto, previsti dal Dpr 23/4/1998,
necessari per la bonifica del territorio il presidente della Regione Puglia
ad adottare tutti i provvedimenti necessari, dando immediata esecutività
alle prescrizioni di cui alla  delibera del 30/7/1998 concernente il
monitoraggio in continuo dei camini delle  centrali elettriche, delle
batterie, dell'area parchi minerali, dell'agglomerazione dello stabilimento
Ilva, nonché quelli dell'Agip e della Cementir.
A dare immediata operatività all'Arpa, al fine di garantire il più
qualificato livello di controlli ed interventi in un'ottica dipartimentale
sui diversi fattori di inquinamento (atmosfera, suolo, acqua, sicurezza ed
igiene sul lavoro) garantendo altresì la dotazione di ulteriori risorse
professionali e strumentali ai servizi  dell'Asl; ad impegnare per le
attività di prevenzione il 4% della spesa sanitaria regionale; a
sollecitare l'immediata operatività degli Osservatori epidemiologici e a
programmarne l'attività futura in modo strutturale e permanente.
Il Consiglio comunale esprime il più netto rifiuto verso ogni ipotesi
dell'azienda Ilva di aumento dei volumi produttivi a 10 milioni di tonn. Di
acciaio in ragione del conseguente aumento del carico inquinante che ne
deriverebbe ai danni della popolazione stante l'attuale assetto
impiantistico, la condizione degli impianti  e la rigidità rappresentata
dall'area parchi minerali, impegna l'Amministrazione comunale a creare una
banca dati, sempre aggiornata, su sito Internet contenente tutte le
rilevazioni dei  sistemi di monitoraggio ambientale all'interno dell'area
industriale e tutte le informazioni in  possesso del Pmp e del Dipartimento
di prevenzione circa le irregolarità e carenze individuate negli impianti
inquinanti e a rischio.
Il Consiglio comunale impegna altresì il sindaco a procedere
nell'istituzione di un tavolo  di confronto rappresentativo di tutti i
soggetti interessati al fine di prevenire: a) ad un nuovo atto di intesa
fra Regione Puglia, Provincia, Comune di Taranto  e grandi imprese con il
quale si determini entro 90 giorni il quadro di tutte le prescrizioni a
carico degli impianti e delle lavorazioni responsabili del carico
inquinante; b) ad un accordo di programma, con il  coinvolgimento del
governo centrale, della Regione Puglia, degli enti locali, delle forze
sociali, che  definisca il quadro degli interventi di cui necessita il
territorio in materia di bonifica  e ripristino delle condizioni di degrado
delle proprie risorse naturali, unitamente alle risorse finanziarie
necessarie e ai relativi strumenti normativi".