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Distruzione del mediterraneo deve fermarsi



La distruzione del Mediterraneo dal turismo di massa deve essere fermata
Fonte: http://panda.org/news
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@infinito.it

Il Mediterraneo ospita 220 milioni di turisti all'anno, una cifra destinata
a salire fino a 350 milioni in 20 anni. Tale cifra potrebbe condurre ad uno
sviluppo incontrolalto dell'intero bacino mediterraneo, degradando in tal
modo la ricchezza ambientale e culturale della regione.

Nuove forme di turismo

Il WWF crede che nel Mediterraneo si debba sviluppare una nuova forma di
turismo per garantire che il degrado ambientale sia fermato. Il WWF chiede
quindi all'industria del turismo di impegnarsi a sviluppare un turismo
responsabile e sostenibile nella regione. Cio' significa almeno un'adeguata
protezione delle aree chiave (vedi nota) per la conservazione della
biodiversita', e nessun tipo di sfruttamento commerciale nelle aree piu'
critiche.

I turismo sara' il maggiore beneficiario della salvaguardia ambientale.
Secondo una ricerca presentata dal WWF, entro il 2005 la Francia, la Spagna
e l'Italia vedranno un continuo incremento della pressione turistica, mentre
paesi come Marocco, Tunisia, Grecia, Turchia e Croazia subiranno un boom
nello sviluppo turistico.

Perdita di biodiversita'

Molte delle aree identificate dal WWF sono gia'  gravemente minacciate da
questo sviluppo turistico, che potrebbe risultare la causa principale della
perdita di biodiversita' entro il 2020.

Al momento, il turismo di massa e' una delle principali cause del degrado
delle coste e del mare.

Il turismo di massa, inoltre, causa enormi trasformazioni delle aree intere
portando all'erosione del suolo, all'aumento di scarichi inquinanti in mare,
alla perdita degli habitat, a una pressione crescente sulle specie
minacciate, e a numerosi incendi boschivi. Mette in crisi le riserve
d'acqua: per esempio uno spagnolo medio consuma 250 litri di acqua al
giorno, mentre un turista medio usa fino a 880 litri. Tale tipo di turismo
porta alla perdita di culture e distruzione di paesaggi suggestivi.

Le 13 aree chiave identificate dal WWF sono:il mar Alboran (Spagna, Marocco,
Algeria); Isole Baleari (Spagna); Costa ligure-provenzale (Francia, Italia,
Monaco); costa corsica e sarda (Francia, Italia); Costa sud tirrenica
(Italy); Costa Dalmata (Croazia); Costa ionica orientale e isole (Albania,
Grecia); Mar Egeo (Grecia, Turchia) e costa anatolica sud Occidentale
(Turchia); Costa della Cicilia(Turchia) e costa Cipriota; Cirenaica (Libia);
Golfo della Sirte (Libia); Gulf di Gabes (Tunisia); Costa Algerina e
Tunisina(Algeria, Tunisia).