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Giocare a fare dio in giardino



GIOCARE A FARE DIO NEL GIARDINO
Di Michael Pollan, New York Times Magazine
Traduzione Italiana a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@Infinito.it

Sommario:
Fase 1:PIANTARE (introduzione)
Fase 2:GERMINAZIONE (rapporti culturali con l'agricoltura)
Fase 3:CRESCITA (come vengono modificate le piante)
Fase 4:FIORITURA (perricoli del biotech; etichettatura mancante)
Fase 5:Incontro con i coleotteri delle patate (confronto agr. biologica con
quella convenzionale)
Fase 6:RACCOLTO (le mangio o no?)

Fase 1: PIANTARE

Oggi ho piantato qualcosa di veramente nuovo nel mio giardino: una patata
chiamata New Leaf Superior che e' stata modificata geneticamente (per
produrre da se' il suo insetticida) dalla Monsanto, il gigante della chimica
recentemente convertito a gigante dei transgeni. Queste modificazioni si
possono applicare nelle cellule di qualsiasi foglia, stelo, fiore, radice e
(come nel mio caso) patata. Il flagello delle patate e' sempre stato il
coleottero delle patate, un carino insetto vorace che puo' potenzialmente
privare una pianta di tutte le sue foglie in una sola notte. Ogni
scarafaggio di questo tipo, se prendesse una tale quantita' di foglie della
mia New Leafs
probabilmente si rovescerebbe per poi morire, il suo intestino dovrebbe
sparpolarsi per una tossina batterica contenuta nelle foglie della pianta.
Vi starete chiedendo se mangerei o offrirei ai miei familiari queste patate,
ma ancora ho tempo per decidere... le patate dovranno essere raccolte solo
fra qualche mese.

Certamente le mie New Leafs sono chiamate nel modo piu' giusto. Esse sono un
po' il simbolo delle piante che stanno rapidamente cambiando la catena
alimentare amercana. Quest'anno, il quarto da quando i semi GM sono sul
mercato, circa 45 milioni di acri della terra coltivata in America sono
stati piantati con piante biotech, soprattutto mais, soia, cotone e patate,
modificati per produrre da soli l'insetticida o resistere agli erbicidi.
Sebbene gli americani abbiano gia' iniziato a mangiare patate, soia e mais
GM, nessuno di noi ne e' consapevole. La ragione non e' difficile da
scoprire. L'industria biotech, con l'appoggio della FDA (Food and Drug
Administration), ha deciso che non c'e' bisogno che noi lo sappiamo,
pertanto gli alimenti GM non portano le etichette che ci permettano di
identificarli.

L'industria e' riuscita a dipingere queste piante come una tecnologia che
rendera' l'agricoltura piu' sostenibile, che nutrira' il mondo e migliorera'
la salute e il nutrimento. Questa versione di convenienza della realta' e'
stata respinta dai consumatori e dagli agricoltori in Europa. La scorsa
estate, il cibo biotech e' emerso come la materia ambientale piu' scottante
nel vecchio continente. I contestatori hanno distrutto dozzine di campi
sperimentali delle stesse specie di piante frankenstain che noi americani
stiamo gia' servendo a cena, e l'opinione pubblica domanda in tutta Europa
etichettature chiare.

Coltivando il mio orticello biotech e parlando con gli scienziati e gli
agricoltori coinvolti nel biotech, volli scoprire chi di noi fosse pazzo.
Stanno esagerando gli Europei, o stiamo noi sottovalutando il rischio?

Dopo aver preparato il terreno del mio giardino, aprii il pacco dei semi di
patate che la Monsanto mi aveva mandato e lessi la guida del coltivatore. La
guida diceva che "Aprendo e usando questo prodotto" ero "autorizzato" a
coltivare queste patate, ma solo per una sola generzione; la piantagione che
avrei dovuto innaffiare e curare io stesso era contemporaneamente mia e non
mia.
Significa che le patate che produrro' entro Agosto sono mie: potro'
mangiarle o venderle, ma i loro geni rimangono di proprieta' intellettuale
della Monsanto, protette sotto numerosi brevetti degli USA, compresi i
numeri 5,196,525, 5,164,316, 5,322,938 and 5,352,605. Se avessi conservato
uno dei semi per piantarla l'anno successivo (come di solito facevo in
passato) avrei infranto una legge federale. Il libretto specificava anche
che le piante di patata erano esse stesse un pesticida, regolarmente
registrate dall'EPA (Environmental Protection Agency).

Se ci fosse bisogno di dimostrare che l'intricata catena alimentare (che
inizia con i semi e finisce nel piatto delle nostre cene) sta subendo
un'enorme cambiamento, questo libriccino che accompagnava le mie New Leaf ne
e' una prova. La catena alimentare convenzionale non ha rivali per la sua
produttivita' - in media un agricoltore amerciano produce abbastanza cibo
per nutrire 200 persone. Ma l'industria agricola non puo' raggiungere tali
risultati senza grandi quantita' di fertilizzanti chimici, pesticidi,
macchinari e carburanti, una serie di imput riempie l'agricoltore di debiti,
minaccia la sua salute, erode il suo suolo distruggendo la sua fertilita',
inquina l'acqua e compromette la sicurezza del cibo di cui ci nutriamo.

Abbiamo gia' sentito queste cose in passato, ma solo da ambientalisti e
agricoltori biologici. Adesso invece sono anche i giganti del transgenico,
come la Monsanto, a dire che le attuali tecnologie agricole non sono
compatibili con l'ambiente.

Suppongono che sara' la biotecnologia a rivitalizzare il settore,
sostituendo gli imput chimici e tossici con costose e apparentemente benigne
informazioni genetiche: piantagioni che, come le mie New leafs, possono
proteggersi da insetti e malattie senza utilizzo di pesticidi.
Certamente c'e' un altro tipo di catena alimentare in America: l'agricoltura
biologica. Sebbene sia solo una piccola parte della catena alimentare
totale, sta crescendo a dismisura. Gli agricoltori biologici sono stati tra
i critici piu' feroci delle biotecnologie, affermando che le piantagioni
come le mie New Leafs sono "nemiche" ai loro principi e potenzialmente una
minaccia alla loro sopravvivenza. Infatti il BT, la tossina batterica
prodotta nelle mie New Leafs (e molte altre piante GM) e' lo stesso
insetticida che l'agricoltura biologica ha utilizzato per decenni. Ma gli
agricoltori bio,
invece di essere lusingati dall'imitazione, sono arrabbiati: L'uso intensivo
del BT nelle piantagioni biotech portera' inevitabilmente a sviluppare una
resistenza negli insetti, privando cosi' gli agricoltori Bio del loro mezzo
migliore; la versione della Monsanto per un'agricoltura sostenibile potrebbe
quindi tradursi nel minacciare quegli agricoltori che perseguivano
l'agricoltura veramente sostenibile.

Fase 2:GERMINAZIONE

Dopo diversi giorni di pioggia, il sole apparve il 15 Maggio, e cosi' le mie
New Leafs. Una dozzina di germogli molto verdi uscirono dal suolo e
cominciarono a crescere piu' velocemente e robuste delle altre patate nel
mio giardino. Tranne che per il loro vigore, le mie New Leafs sembravano
perfettamente normali. E quando vidi moltiplicare le loro foglie verde scuro
quei primi giorni, aspettando ansiosamente l'arrivo dei primi insetti, non
riuscivo a pensare che fossero essenzialmente diverse dal resto delle
piante.

Tutte le piante addomesticate sono in un certo senso artificiali - archivi
viventi delle informazioni culturali e naturali che noi "progettiamo". Un
tipo preciso di patata riflette tutte le caratteristiche che abbiamo
introdotto in essa: una e' stata selezionata per fruttare a lungo, le patate
francesi tonde senza macchie sono l'espressione di una catena alimentare
nazionale a cui piaciono le patate industriali. Allo stesso tempo, qualcuna
delle piccole patate europee che sto coltivando lungo le mie New Leafs
riguardano un'economia di piccola scala e hanno un gusto adatto a chi
preferisce la patate fresche. Le caratteristiche espresse da tutte queste
patate esistevano nel patrimonio genetico del Solanum Tuberosum. Visto che
specie biologicamente distanti in natura non possono incrociarsi, l'arte
dell'agricoltore ha sempre sfidato un limite naturale di cio' che una patata
e' capace di fare. La natura, in effetti, ha esercitato un certo veto su
quali varieta' di patata si possono incrociare.

Le mie New Leafs sono diverse. Nonostante alla Monsanto piaccia dipingere la
biotecnologia come una delle tante modificazioni praticate dall'uomo sulla
natura, l'ingegneria genetica abbatte le vecchie regole che governano il
rapporto tra natura e cultura in una pianta. Inanzitutto il biotecnologo
puo' portare nel genoma della pianta caratteristiche provenienti da ovunque
in natura - dal pesce artico (per la resistenza al freddo), dai virus (per
la resistenza alle malattie) e, come nel caso delle mie patate, dal Bacillus
Thuringiensis, un batterio del suolo che produce l'insetticida organico noto
come Bt. L'introduzione di geni, in una pianta, trasportati da una specie
vivente diversa significa che il muro dell'identita' essenziare di quella
pianta e' stato abbattuto. Ma la cosa piu' sorprendente delle mie New Leafs
sta nell'intelligenza umana che l'introduzione del gene Bt rappresenta. In
passato, questa intelligenza risiedeva fouri dalla pianta, nella testa
dell'agricoltore biologico che spruzzava il Bt per manipolare il rapporto
ecologico tra certi insetti e il batterio Bt per uccidere quegli insetti
dannosi. L'ironia delle New Leafs sta nel fatto che l'informazione genetica
che esse codificano per uccidere gli insetti appartiene agli agricoltori
biologici (contrari al biotech) che hanno sempre usato il Bt.

Un modo per guardare alla biotecnologia e' che essa permette di incorporare
l'intelligenza umana nella pianta stessa. In questo senso, le mie New Leafs
sono piu' intelligenti del resto delle patate. Le altre dipenderanno dalla
mia intelligenza, esperienza a conoscenza; le New Leafs invece sapranno
prendersi cura di loro stesse. Percio', mentre le mie piante biotech
potrebbero sembrare esseri alieni, non e' proprio cosi'. Esse sono piu'
simili a noi rispetto alle altre piante perche' c'e' molto di nostro in
esse.

Fase 3:CRESCITA

Per vedere come erano state modificate le mie patate andai nei sobborghi di
St. Louis, dove si trovava il laboratorio della Monsanto. Le mie New Leafs
sono cloni di cloni di piante che furono modificate 7 anni fa grazie ai 150
milioni di Dollari procurati dalla Monsanto.

Dave Stark, un biologo molecolare e co-direttore di naturemark,
socio/collaboratore della Monsanto, mi guido' per le stanze dove le patate
sono state o stanno per essere modificate. I tecnici sedevano lungo i banchi
di laboratorio operando su vitri in cui si trovavano sezioni di gambi di
patata grandi quanto un unghio con un miscuglio nutriente. I tenici
aggiungevano una soluzione di agrobatterio, un batterio patogeno il cui modo
di operare e' rompere il nucleo della cellula vegetale inserendo il suo DNA.
Essenzialmente gli scienziati non fanno altro che introdurre il gene Bt nel
patrimonio genetico del batterio, e successivamente questo lo inserisce nel
DNA della patata. E' necessario anche l'inserimento di un gene "MARCATORE"
che serve alla Monsanto di identificare le proprie piante quando queste
hanno lasciato il laboratorio. [Il gene marcatore conferisce alla pianta la
caratteristica di non essere sensibile ad antibiotici, pertanto il suo
compito (essendo associato ai geni da introdurre nel DNA della pianta) e'
quello di rivelare se l'esperimento ha avuto successo, perche', in presenza
di un antibiotico, le cellule transgeniche non muoiono, le altre si; tale
caratteristica potrebbe teoricamente trasmettersi ai batteri del nostro
intestino e del nostro organismo che, di conseguenza, diventerebbero
resistenti ad antibiotici; ndt]

Pochi giorni dopo, una volta che gli innesti dei gambi di patata hanno messo
giu' radici, si portano nella serra. Qui Glenda DeBrecht, un'orticoltatrice,
mi invito' a indossare guanti di lattice e aiutarla a trapiantare le
pianticelle in piccoli vasi. L'intera operazione e' ripetuta migliaia di
volte, perche' c'e' molta incertezza sui risultati. Non c'e' modo di dire
dove il nuovo DNA si e' posizionato nel genoma, e se arriva nel luogo
sbagliato, il nuovo gene non verra' espresso (o verra' espresso poco) o la
pianta potrebbe avere delle anomalie.

Fui stupefatto da come la tecnologia poteva essere sofisticata e uno "sparo
nel buio" della genetica. "C'e' ancora molto che non sappiamo
dell'espressione genetica" mi disse Stark. Una gran quantita' di fattori
"decidono" se un nuovo gene fara' cio' per cui e' stato immesso nella pianta
(l'ambiente e' uno di questi fattori). In un recente esperimento tedesco gli
scienziati sono riusciti a inserire nelle petunie il gene che conferisce il
colore rosso. Tutto ando' come previsto finche' un giorno la temperatura si
alzo' e l'intera piantagione di petunie rosse improvvisamente e
inaspettatamente persero il loro pigmento.

Quando ritornai a casa, telefonai a Richard Lewontin, il genetista della
Harvard University, per chiedergli cosa pensava della metafora del software
inventata dalla Monsanto (secondo cui essa sarebbe la Microsoft del settore
agricolo). Mi disse che dal punto di vista della proprieta' intellettuale,
la metafora e' giusta. Ma non e' buona in biologia. Essa implica che si
metta un programma in un computer e ottenere risultati prevedibili. Ma il
genoma e' imprevedibilissimo. "Se il mio PC facesse cosi' tanti errori
quanti ne fa un organismo GM, lo butterei via subito. In un ecosistema, puoi
sempre intervenire e cambiare qualcosa, ma non c'e' modo di sapere quali
saranno gli effetti e come si manifesteranno. Non sappiamo molto neanche su
come un organismo qualsiasi si sviluppa dal suo DNA."

Fase 4:FIORITURA

Non appena ritornai da St. Louis notai che le mie New Leafs erano grandi
quanto cespugli, coronate da esili steli fioriti. I fiori della patata sono
alquanto carini - stelle rosa con cinque petali con un centro giallo che
emana un debole odore di rosa. Un pomeriggio vidi dei calabroni girare
intorno ai fiori delle mie New Leafs, cospargendosi del polline giallo senza
saperlo e passando da un fiore all'altro... da una specie all'altra...

L'incertezza e' il tema che unisce tutte le critiche (di scienziati e
ambientalisti) rivolte al biotech. Piantando milioni di ettari [44.2 mln nel
2000; ndt] abbiamo introdotto qualcosa di nuovo nell'ambiente e nella catena
alimentare, e le conseguenze di questa introduzione non sono completamente
conosciute e comprese.
Una di queste incertezze ha a che fare con il polline che i calabroni
diffondono. Esso infatti contiene il gene Bt che potrebbe migrare in altre
specie affini, conferendo ad esse un vantaggio evolutivo. Il flusso di geni
avviene solo con specie molto affini, e dato che la patata si e' evoluta in
Sud America, le possibilita' che i geni Bt della mia patata scappino nelle
specie selvatiche sono poche perche' mi trovo in Colorado, ovvero Nord
America. (E' interessante notare che mentre la biotecnologia dipende
dall'abilita' di trasferire 'liberamente' i geni da una specie all'altra, la
sua sicurezza ambientale dipende dall'opposto fenomeno: ovvero l'integrita'
delle specie in natura e la loro capacita' di rigettare materiale genetico
estraneo.)

Ma cosa accadrebbe quando gli agricoltori peruviani (quindi del Sud America)
piantano le patate Bt? E quando si pianta un vegetale GM vicino a specie
affini? Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha rivelato che i tratti
di pianta introdotti con l'ingegneria genetica scappano piu' facilmente di
quelli introdotti con metodi convenzionali. Andrew Kimbrell, direttore del
Center for Technology Assessment di Washington, mi ha detto che secondo lui
tali "fughe di geni" sono inevitabili. "L'inquinamento biologico sara'
l'incubo del XXI secolo. Esso non e' come l'inquinamento chimico -una
fuoriuscita di greggio per esempio - che puo' anche disperdersi.
L'inquinamento biologico e' un modello completamente diferso, piu' simile
alla malattia." Si chiede: "La Monsanto e' disposta ad assumersi la
responsabilita' legale quando uno di questi transgeni creera' supersemi o
insetti resistenti?"

Kimbrell sostiene cio' perche' le leggi sull'inquinamento sono state scritte
prima dell'avvento della biotecnologia, la nuova industria e' quindi
regolata da un regime di leggi adatte all'era della chimica. Il Congresso
non ha approvato nessuna legge che tratta specificatamente il biotech. La
Monsanto
dalla sua parte afferma di aver esaminato attentamente tutti i rischi
ambientali e sanitari delle sue piante GM e tiene a specificare che 3
agenzie di regolazione (USDA, EPA e FDA) hanno approvato i suoi prodotti.
Riferendosi alle New Leafs, Dave Stark mi disse al laboratorio che
questesono in assoluto le patate piu' studiate nella storia.

Comunque, rimangono incertezze significative. Ad esempio la resistenza degli
insetti al Bt e' una potenziale forma di inquinamento biologico che potrebbe
abbattere l'efficacia di uno dei piu' sicuri insetticidi usati dagli
agricoltori biologici i quali dipendono da esso. La teoria, accettata dalla
maggior parte degli entomologi, e' che le piantagioni Bt aggiungeranno cosi'
tanta tossina nell'ambiente che gli insetti svilupperanno la resistenza.
Finora la resistenza non e' stata un problema possibile perche' gli spray Bt
si decompongono al sole e gli agricoltori biologici (che li usano) ricorrono
ad essi raramente.
La resistenza, infatti, e' una forma di co-evoluzione che avviene solo
quando una determinata popolazione e' in pericolo di estinzione; sotto tale
pressione la selezione naturale favorisce qualsiasi mutazione e permette
alla specie di sopravvivere. In altre parole gli insetti sviluppano la
resistenza solo se continuamente esposti al Bt (o a qualsiasi altra
molecola), come avviene nelle patate Bt in cui la tossina esiste sempre. [In
agricoltura biologia invece tale tossina e' usata raramente e gli insetti
non sviluppano la resistenza; ndt]

La Monsanto e' corsa ai ripari, riconoscendo possibile tale teoria, e ha
sviluppato con l'EPA un piano di gestione per postporre questa possibilita'.
Nei campi coltivati a mais GM gli agricoltori devono istituire delle "isole
a mais naturale non GM" che ospitino delle popolazioni di insetti non
soggette alla pressione selettiva del Bt affinche' si incrocino con le altre
mantenendo una certa variabilita' genetica (in modo che il gene della
resistenza al Bt si disperda quando un insetto resistente si accoppia con
uno non resistente).
Pero' nessuno sa quanto estese debbano essere tali "isole", dove devono
essere situate e soprattutto se gli agricoltori (e gli insetti)
coopereranno! Nel caso delle patate l'EPA ha reso il piano volontario
affinche' le compagnie lo migliorino da sole; quindi non ci sono meccanismi
dell'EPA che rinforzino obbligatoriamente tali piani.

La Monsanto risponde alle critiche in due modi. Il primo e' che il sistema
di gestione volontario funzionera', ma le promesse del gigante dei geni
valgono poco per l'agricoltore biologico: gli scienziati della Monsanto mi
hanno detto che se tutto va bene, la resistenza puo' essere ritardata di 30
anni (qualche altro scienziato dice in tre-cinque anni al massimo). La
seconda risposta e' che esistono migliaia di tossine Bt (altre proteine
insetticide quindi). Possiamo risolvere il problema - dicono - ricorrendo a
prodotti nuovi. Al laboratorio di St.Louis incontrai Jerry Hjelle che mi
spiego' tale tesi e alla fine mi disse "Fidati!": un'espressione che credevo
fosse stata tolta dal vocabolario delle corporations tanto tempo fa.

"Fidati" e' la chiave del successo delle biotecnologie nel mercato, e mentre
ero a St. Louis chiesi a Jerry Hjelle perche' pensava che gli Europei sono
cosi' restii ad accettare gli alimenti biotech. L'Austria, il Lussemburgo e
la Norvegia, rischiando una guerra commerciale con gli USA, hanno rifiutato
le importazioni di piante GM. Un gruppo di agricoltori francesi ha rovinato
un carico di mais GM urinando su di esso. Il principe del Galles, un
agricoltore biologico convinto, ha detto in un'intervista al The Daily
Telegraph che non mangerebbe o servirebbe mai ai suoi ospiti del cibo
biotech in quanto ritiene che tale tecnologia porta la mente umana nel regno
che appartiene a dio e dio solo. Jerry Hjelle mi rispose che la mucca pazza
ha reso gli europei estremamente sensibili sulla sicurezza alimentare e cio'
ha diminuito la fiducia negli organismi di controllo. "In Europa non esiste
un'agenzia comune  come la FDA che si occupa della sicurezza degli alimenti"
mi disse Phil Angell, direttore delle comunicazioni della Monsanto.
L'azienda teme che tale timore possa diffondersi anche negli USA.

Controllai alla FDA per scoprire cosa era stato fatto esattamente per
assicurare la sicurezza delle mie patate New Leafs. Fui sorpreso dallo
scoprire che la tossina Bt non era trattata come una "additivo alimentare"
soggetto ad etichettatura, sebbene la proteina Bt fosse presente nella
patata stessa. L'etichetta sulla confezione delle patate biotech al
supermercato dice o dovrebbe dir tutto sui nutrienti che gli alimenti
contengono. Inoltre sull'etichetta non e' indicato che queste patate sono
GM, e neanche che contengono un insetticida!

Alla sede della FDA parlai con James Maryanski che si occupa del cibo
biotech per l'agenzia. Comincia a chiedergli perche' la FDA non considerava
il Bt come un additivo alimentare. Per le regole dell'agenzia stessa, ogni
nuova sostanza aggiunta al cibo deve essere testata e, indipendentemente da
come cambia il prodotto, riportata nell'etichetta (a meno che non e'
riconosciuta "Generalmente Sicura").

Maryanski disse "e' facile. Il Bt e' un pesticida, petanto non riguarda la
FDA. Anche se la patata Bt e' un alimento, per i criteri del regolamento
federale non e' un alimento ma un pesticida e percio' cade sotto la
giurisdizione dell'EPA"

Inoltre anche nei casi in cui la FDA ha giurisdizione, il regolamento per i
cibi biotech e' stato largamente volontario sin dal 1992, quando il Vice
Presidente dell'amministrazione Bush emano' linee guida di regolazione per
l'industria. Secondo tali linee guida, le nuove proteine introdotte negli
alimenti sono riconosciute come additivi (a meno che non siano pesticidi),
ma deve essere l'azienda produttrice a decidere se la nuova proteina e'
"generalmente sicura". In altre parole sono le corporations stesse a
scegliere se c'e' bisogno on no di consultare la FDA.

Dato che le mie patate Bt sono regolate come pesticidi dall'EPA, chiesi se
gli standard di sicurezza delle due agenzie sono uguali. Maryanski rispose
"Non esattamente. La FDA richiede una ''ragionevole certezza di non
pericolo'' per un additivo alimentare, uno standard che la maggior parte dei
pesticidi non possono raggiungere. Dopo tutto i pesticidi sono tossici a
qualcosa, quindi l'EPA stabilisce la "tolleranza" umana per ogni sostanza
chimica e poi la sottopone ad analisi per testarne i rischi e i benifici".

Quando telefonai all'EPA chiesi se l'agenzia avesse testato la sicurezza
delle mie patate Bt come prodotto destinato all'alimentazione umana. La
risposta fu "non esattamente". Infatti l'EPA parte dal presupposto che la
patata originale (non GM) e' sicura e la proteina Bt (da sola) e' sicura,
quindi si suppone che tutta la New Leaf sia sicura. Qualche genetista crede
che tale metodo di analisi non tiene in conto che il processo di
modificazione genetica puo' causare cambiamenti imprevisti e non
conosciuti in un alimento.

Mi dissero "la patata Superior originale (non GM) e' sicura, e la tossina Bt
che e' stata sottoposta come alimento a topi i quali non hanno avuto nessuna
reazione". Mi sento sempre meglio sapendo che gli alimenti di cui mi nutro
sono stati testati su topi, ma in questo caso c'era una differenza: i topi
non hanno mangiato le patate, nemmeno un estratto di patate, ma solo la
tossina Bt prodotta in una coltura batterica.

Ammettiamo per un attimo che le mie patate siano un pesticida (un pesticida
tra i piu' sicuri). Ogni pesticida del mio giardino porta una etichetta di
allerta.

L'etichetta sulla bottiglia del normale Bt dice che dovrei evitare
l'inalazione dello spray e anche di mettere a contatto la sostanza con una
ferita aperta. Quindi le mie New Leafs contengono un pesticida registrato;
quindi perche' non indicare le avvertenze nell'etichettatura? Maryanski
aveva la
risposta. Almeno per i criteri di etichettatura, le mie New Leafs si sono
"trasformate" di nuovo in alimenti: il Food, Drug and Cosmetic Act da' alla
FDA solo la giurisdizione sull'etichettatura di piante alimentari, e la FDA
ha deciso che gli alimenti biotech devono essere etichettati solo se
contengono allergeni conosciuti o se sono stati "materialmente" cambiati.

Ma la patata GM non era "cambiata materialmente" in pesticida? Non importa!
il Food, Drug and Cosmetic Act afferma specificatamente che la FDA non deve
includere informazioni sui pesticidi nelle etichette.

Quando ritornai da Phil Angell (settore comunicazioni della Monsanto), gli
riferii quanto scoperto e lui mi disse: "non e' compito della Monsanto
assicurare la sicurezza del cibo, il nostro interesse e' solo vendere quanto
possibile."

Fase 5:Incontro con i coleotteri delle patate

Poco prima di partire per l'Idaho per andare a trovare i coltivatori di
patate, vidi un insetto sopra una foglia di una New Leaf. Quando mi
avvicinai per rimuoverlo, l'insetto cadde al suolo. Era stato ucciso dalla
pianta. Le mie New Leafs stavano funzionando.

Agli occhi di un coltivatore di patate le New Leafs sembrerebbero manna
caduta dal cielo. Infatti l'agricoltura convenzionale usa cosi' tanti
prodotti chimici che sulle foglie delle piante sono visibili piccole chiazze
bianche degli stessi prodotti. Ed essi fanno male tanto all'agricoltore
quanto a noi. Per gli agricoltori, quindi, il calcolo non e' difficile da
fare: un prodotto che promette di eliminare la necessita' anche di un solo
pesticida e' semplicemente un vantaggio economico e ambientale.

I coltivatori di patate biotech sono quelli che appoggiano maggiormente la
biotecnologia, percio' la
Monsanto non vedeva l'ora di presentarmi qualche grande agricoltore. Come
molti altri, quelli che incontrai si sentivano intrappolati dagli imput
chimici necessari a produrre grandi quantita' di raccolto: un coltivatore di
patate nell'Idaho merionale spende 1,965 $ per acro (soprattutto per
acquistare prodotti chimici, elettricita', acqua e semi) per crescere una
piantagione che nel migliore dei casi gli fara' guardagnare 1,980 $ all'anno
(sempre per acro). Infatti il 90% del valore commerciale del cibo di cui ci
nutriamo deriva dall'uso di imput che gli agricoltori fanno.

Quindi incontrai Danny Forsyth che gestisce 3,000 acri di patate, mais e
grano. Mi disse che i prodotti chimici sono una brutta abitudine a cui dare
un bel calcio. "Nessun agricoltore li userebbe se solo avessimo
un'alternativa valida".

Gli chiesi di descrivermi tutto il processo di coltivazione. "Normalmente si
comincia all'inizio della primavera quando gli agricoltori dosano un
prodotto chimico tossico che uccide ogni forma di vita microbica al suolo.
Poi, quando si piantano le piantine, si applica al suolo un insetticida
chimico (come il Thimet); che verra' assorbito dalle giovani pianticelle e
che, nelle settimane successive, uccidera' ogni insetto che mangia le
foglie. Poi, Forsyth spruzza un erbicida - Sencor o Eptam - per rimuovere
tutte le erbacce dalla piantagione.

Non appena le pianticelle raggiungono i 6 pollici di altezza, l'agricoltore
puo' spruzzare nuovamente l'erbicida. Le patate possono arrivare a ricevere
10 applicazioni di fertilizzante chimico durante il processo di crescita.
Poco prima che le foglie delle piante si tocchino, Forsyth spruzza Bravo, un
funghicida, per controllare  una delle maggiori manacce per le piantagioni
di patate, ovvero il Late Blight. Esso e' un fungo aereo che trasforma le
patate raccolte in una polpa marcia e molle e fu anche la causa della
pestilenza delle patate irlandesi. Il Late Blight e' un problema talmente
grave che l'EPA permette agli agricoltori l'utilizzo di funghicidi potenti
che non hanno superato i normali processi di approvazione. Le patate di
Forsyth riceveranno otto applicazioni di funghicida.

Due volte ogni estate, Forsyth ingaggia una persona per spruzzare prodotti
sintetici contro le afidi. Queste di per se' sono innocue, ma trasmettono il
virus Leafroll, il quale causa una necrosi a catena in alcune varieta' di
patata, infatti crea delle macchie marroni. Lo scorso anno accadde anche a
Forsyth. "Persi 80,000 sacchi (da centinaia di libbre ciascuno) a causa
della necrosi a catena. Cosi', invece di guadagnare 4.95$ a sacco, dovetti
accettare solo 2$ a sacco e fui fortunato a ottenere tanto." Questa necrosi
e' semplicemente un difetto cosmetico, ma le grandi catene alimentari come
McDonald's credono (giustamente) che le macchie sulle patate non piacciono
ai conumatori. Pertanto gli agricoltori come Danny Forsyth devono spruzzare
i loro terreni con alcuni tra i prodotti chimici piu' tossici in commercio,
compresi l'organofosforato chiamato Monitor.

Forsyth mi disse che non andrebbe mai in un campo spruzzato con il monitor
(prodotto chimico mortale) se non dopo quattro-cinque giorni che e' stato
utilizzato. Ovvero preferirebbe perdere parte del raccolto (perche' non
innaffiato) piuttosto che esporsi al Monitor che causa disordini
neurologici.

Insomma non e' difficile capire come mai un agricoltore come Forsyth
ricorrerebbe volentieri alla New Leaf - o in questo caso alla New Leaf Plus
che e' protetta sia dal virus Leafroll che dagli insetti infestanti. "La New
Leaf per me signicherebbe evitare di spruzzare il Monitor. Risparmierei
soldi e
dormirei meglio. Raccolglierei anche patate con un buon aspetto. Comunque le
New Leafs non sono cosi' economiche. Costano tra i 20 e i 30 $ in piu' per
acro da pagare alla Monsanto."

Forsyth ed io parlammo dell'agricoltura biologica, su cui disse le solite
cose (e' buona su piccola scala, ma non puo' nutrire il pianeta), ma anche
cose che non avrei mai immaginato di sentire da un agricoltore
convenzionale: ''mi piace mangiare cibo biologico, ne porto parecchio a
casa. Non sono sicuro se e' giusto dirlo, ma io pianto sempre una piccola
area senza prodoti chimici. Alla fine della stagione, le mie patate
convenzionali sono buone da magiare, ma tutte sono piene di prodotti
sintetici, percio' non le mangio."

Le parole di Forsyth mi ritornarono in mente poche ore dopo, duante il
pranzo che feci a casa di un altro agricoltore. Steve Young e' un
coltivatore di patate e ama chiamarsi "uomo dell'agrobusiness". Oltre ai
suoi 10,000 acri, Young possiede un fornitore di fertilizzanti. Sua moglie
preparo' una festa per noi (io e l'accompagnatore della Monsanto) e ci
offri' una grande scodella di insalata di patate fatta in casa. Quando la
stavo prendendo, l'accompagnatore-Monsanto chiese cosa ci fosse
nell'insalata, mostrandomi un sorriso che suggeriva che gia' conosceva la
risposta. "Ci sono New Leafs e le normali Russets" rispose orgogliosamente
la padrona di casa. "Raccolte giuso questa mattina"

Dopo aver parlato ad agricoltori come Steve Young e Danny Forsyth, si puo'
capire come le New Leafs della Monsanto possano essere considerate un
vantaggio ambientale. La coltivazione delle New Leafs rapprenta una maniera
piu' sostenibile di produrre patate. Questo vantaggio va' pero' pesato,
ovviamente, con le cose che ancora non sappiamo sulle New Leafs e alcune
cose che facciamo: come il problema della resistenza al Bt. Mentre ero
nell'Idaho e nello stato di Washington, chiesi agli agrocoltori di mostrarmi
le "isole" di patate non GM. [Ricordo che le isole sono delle piccole
porzioni di terreno coltivate con piante non GM, usate per mantenere una
certa variabilita' genetica in modo che gli insetti infestanti non
sviluppino la resistenza al Bt; ndt]

Un agricoltore mi disse "credo che quella sia una delle isole" puntando il
dito verso un terreno di mais. Il contratto delle Monsanto con il
coltivatore, pero', non menziona la parola "isola" o "rifugio" e richiede
solo che gli agricoltori piantino non piu' dell'80% dei loro terreni con le
New Leafs. Qualsiasi terreno non piantato con le New Leafs e' considerato un
rifugio, anche se e' stato spruzzato con sostanze chimiche per uccidere ogni
piccolo insetto (perdendo cosi' "utilita'" che dovrebbero avere). Gli
agricoltori chiamano tali terreni "clean field".

Ma non dovrebbe essere una grossa sorpresa sapere che gli agricoltori
convenzionali abbiano dei problemi ad abbracciare la nozione di "rifugio".
Insistere nell'istituzione di veri rifugi (o isole) significa chiedere loro
di cominciare a pensare ai loro terreni in un modo completamente nuovo, piu'
come un ecosistema che come una fabbrica. Nella fabbrica, il Bt e' uno dei
tanti prodotti vantaggiosi che funzionano per un po' per poi essere
sostituiti da qualcos'altro. Nell'ecosistema invece, non tutti gli insetti
sono necessariamente dannosi, e i rapporti tra le varie specie possono
essere manipolati per raggiungere gli scopi desiderati - come la
sostenibilita' a lungo termine del Bt. Quest'ultimo, senza dubbio, e'
l'approccio adottato da sempre dagli agricoltori biologici.

Dopo che ebbi finito il pranzo da Young, visitai un agricoltore biologico di
patate. Mike Health, un uomo sulla cinquantina, come tutti gli agricoltori
biologici che ho incontrato, sembra passare molto tempo fuori casa rispetto
a un agricoltore convenzionale: le sostanze chimiche, d'altronde, fanno
risparmiare lavoro agli agricoltori convenzionali. Mentre visitavamo il suo
terreno da 500 acri, gli chiesi cosa ne pensava delle biotecnologie. La sua
obiezione principale sul piantare patate biotech fu semplicemente che "non
e' cio' che i miei clienti chiedono".

Lo scorso Dicembre il Dipartimento dell'Agricoltura (USDA) propose nuovi
standard per l'agricoltura biologica che, tra le altre cose, avrebbe
permesso ai terreni coltivati con OGM di ricevere la certificazione
biologica. Ma dopo aver ricevuto fiumi di lettere e cartoline, l'agenzia
ritiro' la proposta. (Cosi' come fece la Monsanto che chiese all'USDA di
rimandare la questione di almeno tre anni.) Health mi confesso' che il
biotech sta aiutando gli agricoltori biologici portando i consumatori a
scegliere gli alimenti biologici.

Chiesi ad Health delle New Leafs. Non aveva dubbio nell'affermare che prima
o poi la resistenza spuntera': "gli insetti sono sempre piu' intelligenti di
noi. Inoltre non e' giusto che la Monsanto faccia profitti dalla rovina del
Bt (che e' un bene comune)."

La cosa che mi sorprese fu che Health aveva usato il Bt solo una o due volte
negli ultimi dieci anni. Capii che gli agricoltori biologici usavano il Bt o
altri pesticidi approvati come gli agricoltori convenzionali usano i loro,
ma quando Health mi mostro' la sua proprieta', cominciai a capire che
l'agricoltura biologica era molto piu' complessa di quella convenzionale in
cui e' sufficiente sostituire gli imput dannosi con quelli buoni. Invece di
comprare molti imput, Health contava su rotazioni differenziate per
prevenire il formarsi di infestanti specifiche - ad esempio ha scoperto che
piantare il
grano dopo le patate "confonde" gli insetti che attaccano queste ultime.

Health pianta anche delle strisce di piantagioni in fiore ai margini delle
piantagioni di patate (come piselli o trifolgio) per attrarre insetti buoni
che mangiano le larve di insetti infestanti e afidi. Se non ce ne sono
abbastanza, introduce delle coccinelle. Coltiva anche 8 varieta' di patate,
in quanto la biodiversita' in un terreno e' la miglior difesa contro
disequilibri. Una cattiva annata con una varieta' sara' controbilanciata da
una buona annata con le altre varieta' (sempre nello stesso anno; ndt).

Gli imput che Heath utilizza sono fertilizzanti naturali (compost e polveri
di pesce), coccinelle e spray contro il fungo Late Blight - il tutto costava
poche migliaia di dollari per acro. certamente prima di poter confrontare
l'agricoltura biologica con quella convenzionale, bisogna considerare il
lavoro e il tempo extra che il coltivatore biologico impiega - tanti piccoli
appezzamenti richiedono piu' lavoro e tempo. Chiesi ad Health del suo
raccolto annuo, e lui mi disse che raccoglie tra i 300 e i 400 sacchi per
acro - ovvero tanti quanti ne produceva Danny Forsyth e poco meno di Young.
Inoltre un sacco
lo vende a 8$, quindi il doppio.

Pensai che l'agricoltura di Health rappresenta comunque l'eccezione, sia
nell'Idaho che altrove. Era un buon esempio che sembrava funzionare. Ma
mentre e' vero che l'agricoltura biologica guadagna terreno, pochi dei
coltivatori che ho incontrato considerano il biologico un'alternativa
realistica. Ad esempio e' molto costoso convertirsi: i certificatori
biologici richiedono che non si utilizzino sostanze chimiche per tre anni
prima di ricevere la certificazione di azienda biologica. Poi l'USDA che
segna il corso dell'agricoltura americana, e' stata a lungo ostile ai metodi
biologici.

Io credo che la vera ragione e' un'altra, ed ha a che fare con il fatto che
un'azienda come quella di Health non si conforma alle richieste delle
corporations. Il tipo di agricoltura adottata da Health non lascia molto
spazio alle Monsanto del pianeta: gli agricoltori biologici acquistano molto
poco - qualche seme, qualche tonnelata di compost e talvolta un po' di
coccinelle. Questo accade perche' l'attenzione dell'agricoltore bio si
rivolge al processo, e non ai prodotti. E poi il processo non corrisponde ad
un regime prescritto dalle aziende che vendono sostanze chimiche (come aveva
sottolineato Forsyth).

Gran parte delle conoscenze e dell'intelligenza necessarie a gestire
l'azienda di Health risiedono nella testa di Health stesso. Coltivare patate
in modo convenzionale richiede anche intelligenza, ma buona parte di essa
risiede nei laboratori di luoghi lontani come St. Louis, specializzati nello
sviluppare
soisticati imput chimici.

Questa specie di centralizzazione dell'agricoltura poco probabilmente si
capovolgera', anche perche' c'e' un grande giro d'affari in essa. Inoltre e'
molto piu' facile per il coltivatore comprare soluzione preimpacchettate
dalle grandi compagnie. Il titolo di un giornale dice "Di chi e' la testa
che l'agricoltore sta usando? Di chi e' la testa che sta usando/manipolando
l'agricoltore?" [Whose Head Is the Farmer Using? Whose Head Is Using the
Farmer?]

Gli agricoltori biologici come Health hanno anche rifiutato cio' che forse
e' la "pietra angolare" dell'agricoltura industriale: le economie di scala
che solo le monocolture possono raggiungere. La monocoltura - coltivare
vaste terre con una stessa pianta per anni e anni - e' probabilmente la piu'
forte semplificazione dell'agricoltura moderna.

Ma la monocoltura e' poco adattata al modo di funzionare della natura. Molto
semplicemente, una piantagione di piante identiche sara' vulnerabile a
insetti, erbacce e malattie. La monocoltura e' alla radice di ogni problema
che colpisce l'agricoltore moderno, e che ogni imput e' progettato a
risolvere.

Per dirla in un altro modo, un agricoltore come Health lavora duramente per
'adeguare' le sue piantagioni alla natura della natura, mentre coltivatori
come Forsyth lavorano lavorano ugualmente per adeguarde la natura alle
richieste della monocoltura e, oltre a questo, ai bisogni delle catene
alimentari industriali.
Ricordo di aver chiesto ad Health della necrosi a catena, che rappresenta un
pericolo per la sopravvivenza di Forsyth. Mi rispose "E' un problema vero
solo con la varieta' Russet Burbank. percio' io pianto altri tipi di
patata". Invece Forsyth non puo' farlo, egli e' parte di una catena
alimentare (al fine della quale ci stanno le patate perfettamente dorate di
McDonald's) che richiede la
coltivazione delle Russet Burbanks e poco altro.

La monocoltura e' in crisi - i pesticidi che la rendono possibile stanno
rapidamente perdendo efficacia, o per la resistenza o per gli allarmi sulla
loro pericolosita'. LA BIOTECNOLOGIA E' IL NUOVO BULLONE DELLA CATENA
INDUSTRIALE CHE SALVERA' LA MONOCOLTURA.

Ma la nuova soluzione non e' un nuovo modello - piuttosto e' qualcosa che
garantira' la sopravvivenza al vecchio modello.

Come gli ibridi che li hanno preceduti, le nuove piantagioni biotech
probabilmente accresceranno la produzione (come pubblicizzato). Ma
ugualmente importanti, essi velocizzeranno il processo che sta concentrando
tutta l'agricoltura nelle mani di poche multinazionali. Se tale processo e'
avanzato piu' lentamente che negli altri settori dell'econima e' solo
perche' la natura stessa (con la sua complessita' e diversita') ha agito
come controllore sul processo. Ma la biotecnologia promette di risolvere
anche questo problema.

Consideriamo ad esempio i semi, forse il mezzo essenziale di produzione per
qualsiasi agricoltura. E' solo negli ultimi decenni che gli agricoltori
hanno iniziato a comprare i loro semi dalle grandi multinazionali, ma anche
oggi molti coltivatori conservano qualche seme da ripiantare in primavera.

Nel caso delle patate, le informazioni genetiche delle maggiori varieta' -
le Burbanks, le Superior, le Atlantic - sono sempre state di pubblico
dominio. Prima che la Monsanto commercializzasse le New Leaf, non c'era mai
stata una multinazionale che vendesse semi - d'altronde non c'era guadagno
nel farlo.

Le biotecnologie cambiano completamente le cose. Aggiungendo uno o due geni
alla Russet Burbank o alla Superior, la Monsanto puo' brevettare la varieta'
migliorata. Legalmente e' possibile brevettare piante da anni, ma
biologicamente questi brevetti sono impossibili da imporre. La biotecnologia
risolve parzialmente il problema. Un agente della Monsanto puo' fare un
semplice test nel mio giardino e provare che le mie piante sono proprieta'
intellettuale della compagnia. Il contratto che i coltivatori firmano con la
Monsanto permette ai rappresentanti della multinazionale di testare i campi
a loro volere. Secondo un giornale che si occupa di commercio, la Monsanto
usa informatori per far rispettare i diritti del brevetto; ha gia' portato
avanti azioni legali contro migliaia di agricoltori per aver infranto il
brevetto. Sviluppata dall'USDA in collaborazione con DELTA & PINE LAND (una
compagnia in attesa di essere acquistata dalla Monsanto) la tecnologia
Terminator rende sterile ogni seme prodotto dalle piante. Una volta che il
Terminator diventa lo standard dell'industria, il controllo del brevetto
diventa molto facile, e l'agricoltore non avra' altra scelta che ricomprare
ogni anno i semi dalla stessa compagnia. La tecnologia Terminator
permettera' alle multinazionali come la Monsanto di privatizzare una delle
ultime cose di proprieta' comune in natura (le informazioni genetiche che la
civilta' ha sviluppato negli ultimi 10,000 anni)

A pranzo nell'azienda dell'Idaho, chiesi a Steve Young cosa pensava di tutto
questo, specialmente sul contratto che la Monsanto gli aveva fatto firmare.
Young mi disse "Le condizioni del contratto sono necessarie se vogliamo
nutrire il pianeta".

Fase 6:RACCOLTO

Poche settimane dopo che ritornai dall'Idaho, vidi che le mie New Leafs
avevano prodotto un bel po' di patate bianche molto belle a guardarsi. Le
piante avevano funzionato perfettamente , ma anche le altre varieta' avevano
fatto altrettanto. Il problema degli insetti non divento' mai un vero
problema, probabilmente perche' la diversita' delle specie nel mio giardino
(che escludendo le new Leafs, era biologico) aveva attratto insetti buoni
per tenere a bada quelli dannosi. Quindi raccolsi le patate, ma ero in
dubbio se mangiarle o no. Qualsiasi cosa pensassi sulla sicurezza del
processo che aveva dichiarato queste patate sicure non importava piu'. Non
solo perche' avevo gia' mangiato delle New Leafs nell'insalata dai Young, ma
anche perche' la Monsanto, la FDA e l'EPA hanno preso la decisione di farmi
mangiare le patate biotech senza che lo sapessi. Quasi sicuramente ho gia'
mangiato le New Leafs al McDonald's o in un pacchetto di patatine, anche se
e' difficile dirlo con certezza per la mancanza dell'etichetta.

Se gia' le avevo mangiate, perche' ero cosi' riluttante nel mangiare le mie?
Forse perche' era Agosto, e c'erano cosi' tante varieta' di patate piu'
interessanti. La sola idea di doverle cucinare con la varieta' commerciale
delle Superior non mi eccitava per niente.

Cosi' chiamai Margaret Mellon dell'Union of Concerned Scientists
<www.ucsusa.org> per farmi consigliare. Mellon e' una biologa molecolare e
un'accanita nemica del biotech. Non mi sapeva dare nessuna prova scientifica
che le mie New Leafs erano non sicure, ma ci tenne a precisare che sappiamo
ben poco degli effetti della tossina Bt nell'alimentazione umana. Mi disse:
"Non e' stata fatta nessuna ricerca inmerito."

Insistetti a chiederli se c'era alcuna ragione per cui non avrei dovuto
mangiare quelle patate. Mi chiese "Perche' le vuoi?" ed era una bella
domanda. Quindi per un po' tenni le mie New Leafs in un pacco nella veranda.
Il pacco era ancora li' il gorno dopo, non l'avevo neanche toccato. Ero
stato invitato ad un pranzo di fine estate alla spiaggia della citta'.
Perfetto... ero stato incaricato di portare un'insalata di patate! Portai
quindi il pacco in cucina e preparai una pentola piena d'acqua. Prima che
bollisse, fui preso da questo pensiero: avrei dovuto dire alle persone del
picnic cosa stavano mangiando. Sono sicuro (anzi, quasi sicuro) che le
patate siano sicure, ma l'idea di mangiare cibo biotech senza saperlo mi
infastidiva. Se glielo avessei detto, pero', l'insalata sarebbe rimasta
intoccata. Sicuramente ci sarebbero state altre insalate di patate al picnic
e chi, se gli avessi dato la possibilita' di scelta, avrebbe optato per le
patate biotech????

Le patate erano ancora dentro il pacco. Son sicuro che sono assolutamente
buone. Vedo il pacco ogni giorno, pensando che davvero dovrei provarne
qualcuna, ma comincio a pensare che l'unica cosa che mi piace delle mie New
Leafs (cio' che le rende diverse dalle altre patate biotech) e' che io ho la
possibilita' di scegliere se mangiarle o no. M finche' non so di piu' sulla
loro sicurezza, scelgo di non mangiarle.

(C) Copyright 1998 The New York Times Company