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SEI FARMACI SU CENTO SONO FALSIFICATI:SOTTO IL MARCHIO ACQUA FRESCA
- To: lonanoda@tin.it
- Subject: SEI FARMACI SU CENTO SONO FALSIFICATI:SOTTO IL MARCHIO ACQUA FRESCA
- From: Andrea Agostini <lonanoda@tin.it>
- Date: Fri, 09 Feb 2001 19:37:32 +0100
DA TUTTOSCIENZE - LA STAMPA DI MERCOLEDI 24 GENNAIO 2001
TRUFFE SULLA SALUTE
Sei farmaci su cento sono falsificati: sotto il marchio,acqua fresca
CON la Finanziaria 2001, anche 1'Italia ha cercato di porre un argine al
mercato dei farmaci falsi e contraffatti, quelli cioè che contengono acqua
fresca o sostanze diverse da quelle dichiarate, anche tossiche. Secondo
Indicam, I'istituto contro la contraffazione di Centromarca (l'associazione
dei marchi più importanti presenti in Italia), è contraffatto il sei per
cento dei prodotti farmaceutici in commercio. Che ne sia stato vittima
anche un carabiniere dei Nas è stata solo una strana ironia del destino.
Insospettatosi per 1'assoluta mancanza di effetto di un farmaco, il
carabiniere lo ha fatto analizzare e la scoperta è stata che la confezione
non conteneva il dichiarato.
Il problema è preoccupante e non è solo italiano. "Tutti i governi devono
impegnarsi per assicurare la qualità, la sicurezza e 1'efficacia di tutti i
prodotti medicinali reperibili nei loro paesi" afferma un documento del 15
maggio 2000 della Federazione internazionale farmaceutica e della
Federazione internarionale delle industrie farmaceutiche, che hanno
ribadito la necessità di un impegno politico e normativo per proteggere i
pazienti dal rischio di cure di scarsa qualità o a base di medicinali
contraffatti. Per evitare cioè conseguenze drammatiche come quelle che si
ebbero, per esempio, nel 1990 in Nigeria dove furono messe in commercio
false confezioni di un antifebbrile e contenenti in realtà un antigelo per
auto tossico, confezioni che provocarono la morte di almeno 109 bambini.
Due anni dopo falsi dello stesso genere fecero morire 234 bambini in un
ospedale del Bangladesh. Falsi farmaceutici non mortali erano stati già
scoperti.
Per esempio, nel 1988, in Nigeria fu messo in vendita il collirio Neosporin
col marchio Wellcome, contenente solo acqua. E che i Paesi industrializzati
non siano zona franca è dimostrato dal caso del farmacista statunitense che
nel 1987 era riuscito a produrre false confezioni di Naprosyn, un
antiinfiammatorio e antidolore. Confezioni che aveva venduto a commercianti
all'ingrosso di farmaci in Texas, Oregon, Californía e nello Stato di
Washington con uno sconto del 40 per cento
sostenendo che si trattava di una eccedenza. Al momento del suo arresto
aveva già venduto 1220 contenitori da 500 compresse che gli avevano
fruttato 192 mila dollari e che gli erano costati 21 mila dollari. Il
problema - dicevamo - non è nuovo visto che persino Vilfredo Pareto nel suo
Corso di Economia Politica citava diversi esempi di~ prodotti farmaceutici
falsificati come aloe, valeriana, zafferano, balsamo e incenso.
Secondo stime dell'OMS il mercato del falso farmaceutico ha ormai raggiunto
un fatturato 14 mila miliardi, il che vuol dire che circa il 7 per cento
dei farmaci che girano sono contraffatti, addirittura il 30-40 per cento
nei Paesi in via di sviluppo, persino il 60 in qualche caso. Un documento
redatto anche dal Counterfeiting Intelligence Bureau, 1'Ufficio
informazioni delle contraffazioni della Camera di Commercio Internazionale,
ha indicato nel 6 per cento la percentuale contraffatta. I principi attivi
contraffatti provengono soprattutto da Turchia, Cipro, Libano, India Cina,
Pakistan, lista alla quale si sono aggiunti di recente anche Paesi dell'ex
Unione Sovietica.
L'articolo 55 della legge fmanziaria 2001 introduce una misura che impone,
per tutte le confezioni di medicinali rimborsabili dal Seroizio sanitario
nazionale, una numerazione progressiva e un bollino autoadesivo a lettura
automatica. In questo modo, produttori, depositari, grossisti e farmacisti
saranno obbligati a memorizzare, ciascuno nel proprio archivio, il numero
che identifica ogni articolo con la relativa destinazione e sono previste
anche sanzioni dai 3 ai 18 milioni per gli inadempienti.
La categoria dei falso interessa il farmaco per ragioni diverse e il
fenomeno è stato affrontato nel libro oFalsi da morire» da Salvatore
Casillo, che dirige il Centro studi sul Falso. Il falso farmaceutico
rappresenta innanzitutto un pericolo reale per la popolazìone, ma anche un
danno economico per i produttori. In Europa, per esempio, la contraffazione
farmaceutica provoca ogni anno perdite per oltre 565 miliardi di lire, il
5,8 per cento dei ricavi.
Stefano Cagliano
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PAZIENTI ILLUSI
UN MERCATO CHE SI REGGE SU 20 DIVERSI TIPI DI FRODE
NEL librò <Falsi da morire Casillo ha identificato almeno 20 tipi diversi
di falso in tema di tutela della salute, in gran parte nel settore dei
farmaci. Dal problema delle false fustelle, a quello dei falsi doc, farmaci
che non contengono ciò che dichiarano ma altro o lo contengono in dosi più
basse, ai farmaci incapaci di mantenere le promesse della promozione
industriale.
Un documento recente della Food and Drug Administration statunitense
segnala che le frodi sanitarie sono un grande affare», visto che gli
statunitensi spendono circa 27 miliardi di dollari l'anno per prodotti da
ciarlatani. Almeno 38 milioni di statunitensi hanno usato un prodotto
curativo fraudolento lo scorso anno.
Prodotti non sempre privi di rischi. Si stima che almeno una persona su 10
tra quante vi ricorrono soffra di "effetti collaterali". La ricognizione
statunitense ha identificato prodotti terapeutici fraudolenti per artriti,
cancro, Aids, dimagrire «con effetto immediato, difficoltà sessuali,
problemi estetici d'ogni genere (antirughe, anticalvizie, per sviluppare il
seno e la crescita muscolare).
Ce n'è per tutti i gusti. Basta solo lasciarsi illudere. [s.ca.]