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(Fwd) Glifosato: presto un'enorme fabbrica a Ravenna




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Corriere di Ravenna Domenica 21 gennaio 2001 

Rifondazione interviene sul futuro insediamento industriale di Icr. I 
tanti dubbi sul glifosato e la sua pericolosità.  

UN AMBIENTE DA SALVAGUARDARE 

Ravenna - Sul nuovo insediamento industriale di Icr previsto nella 
zona di Ponticelle è intervenuta ieri Rifondazione Comunista. Il 
parere del gruppo consigliare se da una parte ha chiamato in causa 
il ministro dell' Agricoltura perché si esprima sull'opportunità 
dell'uso in agricoltura del glifosato, eliminando ogni dubbio sulla 
sua pericolosità, dall'altra  ha sottolineato le proposte di 
Rifondazione per l'insediamento che potrebbe sorgere a Ravenna, 
visto l'esito favorevole della Valutazione di impatto ambientale. Prc 
ha suggerito alcune cautele immediate che tutelano la sicurezza  
dei lavoratori e dell'ambiente circostante l'area industriale. Prima fra 
tutte "la prescrizione di autorizzare tutte quelle fasi del lavoro che 
dovessero potenzialmente esporre i lavoratori al contatto con 
materie, emissioni o processi pericolosi per la loro salute --
affermano i rifondatori-. Il processo produttivo deve dare le garanzie 
che sempre Ravenna chiede a chi insedia attività: il ricorso alla 
miglior tecnologia disponibile, seppur più costoso, è la maniera 
migliore per garantire che un materiale venga prodotto nel modo 
meno impattante possibile anche dal punto di vista ambientale. 
Poco importa che la produzione abbia luogo a Ravenna, Londra o 
Tirana: questo è un principio di giustizia ambientale universalmente 
valido di cui va pretesa l'applicazione". Insomma, per Rifondazione 
"chiudere gli occhi e limitarsi a pronunciare quel 'ovunque ma non 
nel mio cortile' che taluni pronunciano non è una  buona soluzione: 
se il glifosato va prodotto, lo si deve fare nel modo migliore 
possibile dal punto di vista ambientale, e a Ravenna ci sono gli 
strumenti per pretendere che sia così. Se il glifosato non può 
essere usato, il Ministro dell'Agricoltura ne interdica l'uso e quindi 
la produzione, ovunque". L'altra importante considerazione 
espressa è quella che invita le amministrazioni pubbliche a 
continuare a cercare soluzioni alternative agli scarichi nella 
pialassa Baiona delle acque risultanti dai processi produttivi. "Ci 
pare che dal rapporto con le industrie già spronate alla  importante 
certificazione ambientale Emas, possa nascere anche questa  
conseguenza: acque di scarico meglio depurate e collettate in un 
ricettore finale meno sensibile della Baiona, come ad esempio il 
canale Candiano, è un progetto al quale Comune e Provincia 
stanno congiuntamente lavorando e che va perseguito con 
convinzione chiamando le aziende presenti a fare la loro parte".


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Una enorme fabbrica che produce glifosato, un potente pesticida 
usato per le coltivazioni transgeniche, sorgerà in provincia di 
Ravenna. La sua produzione coprira' il 15% del fabbisogno 
mondiale e un terzo del consumo europeo.  La giunta regionale 
dell'Emilia-Romagna, di cui fa parte anche l'Assessore Verde 
Gianluca Borghi, ha votato in modo unanime e a voti palesi l'esito 
positivo della valutazione di impatto ambientale. I verdi ravennati 
insorgono contro la decisione del loro assessore, mentre il 
Presidente Regionale dei Verdi, Mauro Bulgarelli parla di 
"scivolone". Che Cosa ne pensa l'Europarlamentare Verde Giorgio 
Celli? 

COMUNICATO STAMPA 

Mi congratulo vivamente con l'assessore Gian Luca Borghi per la 
sua sensibilità di ecologista, così sempre apertamente 
sbandierata. Difatti, il suo voto a favore della nascita a Ravenna, 
della fabbrica di un  potente erbicida ha sicuramente contribuito ad 
accrescere la salubrità di un luogo così già gravemente minacciato 
da industrie estremamente inquinanti. Sono contro a questo nuovo 
insediamento chimico per molte ragioni, alcune delle quali mi piace 
rendere esplicate. In primo luogo, mi auguravo che si avesse 
intenzione di riconvertire il territorio ravennate a una ragionevole 
vivibilità, sopra tutto in forza del fatto che, benché maltrattato nel 
tempo, serba ancora delle oasi superstiti che trovo necessario 
conservare, e migliorare. In vista poi nell'istituzione recente del 
parco del Delta, che dovrebbe essere motivo di un ripensamento 
sulla destinazione, dentro e fuori, dei confini del parco, dell'intero 
territorio. Ancora, assicurare che l'erbicida non sarà usato tutto da 
noi, svela come la multinazionale produttrice intenda trattarci come 
un luogo del Terzo Mondo. Difatti, è nel Terzo Mondo che oggi si 
insediano delle nuove 


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