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(Fwd) Glifosato: presto un'enorme fabbrica a Ravenna
- To: pck-ecologia@peacelink.it
- Subject: (Fwd) Glifosato: presto un'enorme fabbrica a Ravenna
- From: "francesco iannuzzelli" <francesco@href.org>
- Date: Tue, 6 Feb 2001 01:08:51 +0100
- Organization: peacelink
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Corriere di Ravenna Domenica 21 gennaio 2001
Rifondazione interviene sul futuro insediamento industriale di Icr. I
tanti dubbi sul glifosato e la sua pericolosità.
UN AMBIENTE DA SALVAGUARDARE
Ravenna - Sul nuovo insediamento industriale di Icr previsto nella
zona di Ponticelle è intervenuta ieri Rifondazione Comunista. Il
parere del gruppo consigliare se da una parte ha chiamato in causa
il ministro dell' Agricoltura perché si esprima sull'opportunità
dell'uso in agricoltura del glifosato, eliminando ogni dubbio sulla
sua pericolosità, dall'altra ha sottolineato le proposte di
Rifondazione per l'insediamento che potrebbe sorgere a Ravenna,
visto l'esito favorevole della Valutazione di impatto ambientale. Prc
ha suggerito alcune cautele immediate che tutelano la sicurezza
dei lavoratori e dell'ambiente circostante l'area industriale. Prima fra
tutte "la prescrizione di autorizzare tutte quelle fasi del lavoro che
dovessero potenzialmente esporre i lavoratori al contatto con
materie, emissioni o processi pericolosi per la loro salute --
affermano i rifondatori-. Il processo produttivo deve dare le garanzie
che sempre Ravenna chiede a chi insedia attività: il ricorso alla
miglior tecnologia disponibile, seppur più costoso, è la maniera
migliore per garantire che un materiale venga prodotto nel modo
meno impattante possibile anche dal punto di vista ambientale.
Poco importa che la produzione abbia luogo a Ravenna, Londra o
Tirana: questo è un principio di giustizia ambientale universalmente
valido di cui va pretesa l'applicazione". Insomma, per Rifondazione
"chiudere gli occhi e limitarsi a pronunciare quel 'ovunque ma non
nel mio cortile' che taluni pronunciano non è una buona soluzione:
se il glifosato va prodotto, lo si deve fare nel modo migliore
possibile dal punto di vista ambientale, e a Ravenna ci sono gli
strumenti per pretendere che sia così. Se il glifosato non può
essere usato, il Ministro dell'Agricoltura ne interdica l'uso e quindi
la produzione, ovunque". L'altra importante considerazione
espressa è quella che invita le amministrazioni pubbliche a
continuare a cercare soluzioni alternative agli scarichi nella
pialassa Baiona delle acque risultanti dai processi produttivi. "Ci
pare che dal rapporto con le industrie già spronate alla importante
certificazione ambientale Emas, possa nascere anche questa
conseguenza: acque di scarico meglio depurate e collettate in un
ricettore finale meno sensibile della Baiona, come ad esempio il
canale Candiano, è un progetto al quale Comune e Provincia
stanno congiuntamente lavorando e che va perseguito con
convinzione chiamando le aziende presenti a fare la loro parte".
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Una enorme fabbrica che produce glifosato, un potente pesticida
usato per le coltivazioni transgeniche, sorgerà in provincia di
Ravenna. La sua produzione coprira' il 15% del fabbisogno
mondiale e un terzo del consumo europeo. La giunta regionale
dell'Emilia-Romagna, di cui fa parte anche l'Assessore Verde
Gianluca Borghi, ha votato in modo unanime e a voti palesi l'esito
positivo della valutazione di impatto ambientale. I verdi ravennati
insorgono contro la decisione del loro assessore, mentre il
Presidente Regionale dei Verdi, Mauro Bulgarelli parla di
"scivolone". Che Cosa ne pensa l'Europarlamentare Verde Giorgio
Celli?
COMUNICATO STAMPA
Mi congratulo vivamente con l'assessore Gian Luca Borghi per la
sua sensibilità di ecologista, così sempre apertamente
sbandierata. Difatti, il suo voto a favore della nascita a Ravenna,
della fabbrica di un potente erbicida ha sicuramente contribuito ad
accrescere la salubrità di un luogo così già gravemente minacciato
da industrie estremamente inquinanti. Sono contro a questo nuovo
insediamento chimico per molte ragioni, alcune delle quali mi piace
rendere esplicate. In primo luogo, mi auguravo che si avesse
intenzione di riconvertire il territorio ravennate a una ragionevole
vivibilità, sopra tutto in forza del fatto che, benché maltrattato nel
tempo, serba ancora delle oasi superstiti che trovo necessario
conservare, e migliorare. In vista poi nell'istituzione recente del
parco del Delta, che dovrebbe essere motivo di un ripensamento
sulla destinazione, dentro e fuori, dei confini del parco, dell'intero
territorio. Ancora, assicurare che l'erbicida non sarà usato tutto da
noi, svela come la multinazionale produttrice intenda trattarci come
un luogo del Terzo Mondo. Difatti, è nel Terzo Mondo che oggi si
insediano delle nuove
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