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Abusivismo



Valle dei Templi, lo stato dia un segnale forte di ritorno alla legalitā.
http://www.wwf.it

Le ruspe in azione nella Valle dei Templi sono un segnale importante di un
mutato atteggiamento dello Stato, che deve andare fino in fondo supportato
anche dalla collaborazione degli enti locali, che troppo spesso in passato
hanno tollerato il fenomeno dell'abusivismo.    "Ma, intervenire nella Valle
dei Templi non e' soltanto un obbligo giuridico ma anche un dovere morale -
ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia -  Se questo non
avviene nelle aree il cui valore e' riconosciuto al livello mondiale, vuol
dire che la battaglia sull'abusivismo e' persa ovunque. Le proteste e la
disperazione di oggi sono il triste risultato di iniziative politiche
vecchie e nuove, ma che sino a ieri hanno cavalcato le proteste degli
abusivi cercando facili consensi elettorali, al Comune, come alle Regioni,
come alle elezioni politiche. Sono correi degli abusivi tutti gli
amministratori che hanno tollerato il fenomeno,  consentito il consolidarsi
di una situazione grave ed inaccettabile e illuso parlando di soluzioni che
erano e sono impossibili sul piano del diritto e della civilta'. Questi
amministratori e questi politici sono stati i veri "santi in paradiso" degli
abusivi al di la' di ogni commistione tra sacro e profano che confonde oggi
responsabili e innocenti".

Il WWF ricorda che secondo la recente ricerca CIRM sull'abusivismo, oltre
l'80% del campione di siciliani intervistato e' consapevole delle
conseguenze dell'abusivismo (disordine urbanistico, frane e alluvioni,
distruzioni delle bellezze naturali), ma gli intervistati si "spaccano"
sull'opportunitā di un
condono edilizio da parte della Regione: il 26% dei siciliani č favorevole
alla sanatoria, il 45% invece č d'accordo con il governo sull'opposizione al
condono, mentre il restante 29% non ha opinione in proposito. Nella Valle
dei Templi vi sono ancora centinaia di manufatti abusivi in zona A, l'area
archeologica a massimo grado di tutela, che dovranno essere demoliti. Altre
300 case restano da abbattere a Pizzosella, altre 600 al Simeto. Per non
parlare di coloro che negli anni passati hanno fatto in tempo a completare
le loro opere, e oggi si ritrovano ville con piscina. Se la legge e' uguale
per tutti, non facciamo che siano solo gli scheletri a cadere sotto i colpi
delle ruspe. Il WWF chiede allo Stato un impegno per una grande campagna
culturale nei confronti dell'abusivismo in Sicilia e al Sud. I beni
ambientali e archeologici devono essere le grandi occasioni di riscatto
anche dal punto di vista economico, delle regioni meridionali.

16 gennaio 01

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Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI@supereva.it
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