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genova: stoppani:il cromo avanza fino a varazze



dal secolo xix di domenica 7 gennaio 2001

STOPPANI , IL CROMO AVANZA

i veleni hanno raggiunto la spiaggia di varazze
la regione ha avviato le procedure per l'accordo che portera' allo
smantellamento della fabbrica

C'è il cromo sulla spiaggia di Varazze. Cromo totale in concentrazioni
superiori di tre volte ai limiti consentiti per 1'uso industriale, quasi
venti volte oltre quelli tollerati per 1'uso cosiddetto "verde". Duemila e
ottocento milligrammi di cromo, e ottocentottanta di nichel in ogni chilo
della sabbia sulla quale, ogni estate, si sdraiano migliaia di bagnanti.
L'emergenza Stoppani va oltre i limiti della provmcia di Genova A sancirlo
sono gli ultimi dati ~Arpal, agenzia regionale protezione ambientale,
contenuti nel dossier con cui la Regione ha da poco dato il via alla
procedura per la firma dell'accordo di programma. Accordo atteso da anni,
finalizzato alla chiusura dell'azienda che produce cromato e inquinamento
tra Arenzano e Cogoleto, e alla riconversione dell'area.
È la prima volta che un risultato delle analisi ambientali ordinate dalla
Regione arriva a coinvolgere direttamente il comune di Varazze. II punto
del prelievo si trova «sulla spiaggetta esistente in località Punta
BeII-Punta Alberto, all'altezza dei Bagni Mizar», come si legge sulla
relazione Arpal II campionamento, 1'unico effettuato in effetti a Varazze,
è stato raccolto utilizzando un barattolo da 500 millilitri riempito fino
al1'orlo con la sabbia.
Ia situazione deila contaminazione derivante dallo stabilimento Stoppani
appare sempre più grave, mano a mano che i dati provenienti dall agenzia
regionale vengono rielaborati dagli enti liguri. II cromo esavalente, la
sostanza più velenosa tra quelle contenute nei fanghi tossici risultato
della lavorazione, è stata già riscontrata oltre ogni limite all'interno
del perimetro dell'azienda tra Arenzano e Cogoleto, nelle acque
sotterranee, nelle acque superficiali del torrente Lerone, nel tratto di
mare della Foce e sulle spiagge limitrofe dei due paesi rivieraschi.
Sui dati Arpal è scattata la procedura definita dall'ultimo decreto Ronchi
che obbliga le aziende inquinanti a bonificare a proprie spese le aree
interessate: «L'azienda ha riconosciuto di essere situata su un'area
fortemente contaminata ma ha messo le mani avanti - spiega Renata Briano,
assessore all'ambiente della Provincia di Genova - I'inquinamento è frutto
dell'attività del passato, portata avanti nel rispetto della legislazione
del tempo, molto meno restrittiva di quelia attuale Per questo non intende
accollarsi 1'onere della bonifica, decine di miliardi. Noi non siamo dello
stesso awiso. Ci sono fenomeni di inquinamento attuali e certificati.
Parlano le indagini portate avanti dall'Arpal e del Nucleo operativo
ecologico dei carabimeri di Genova e parlano le denunce alla magistratura
che si sono succedute nel tempo. L'ultima e, probabilmente, la più grave e
stata presentata nei giorni scorsi in seguito alla violazione della legge
sugli scarichi. La Stoppani prendeva con delle autobotti il Percolato al
cromo raccolto ai piedi della discarica di Molinetto (tra Varazze e
Cogoleto) dove stocca le terre trattate nel suo ciclo produttivo, e lo
versava all'interno detle vasche di raccolta dello stabilimento già
congestionate che dovrebbéro essere awiaté al depuratore interno. Le forti
piogge portano spesso e volentieri quelle vasche a scaricare direttamente
nel fiume, come confermato dalle analisi di laboratorio Arpal e dalle
immagini di un video amatoriale consegnato anonimamente ai Verdi del
consigliere regionale Romolo Benvenuto.
Questa sarebbe la prova provata di un fenomeno di inquinamento attuale e di
una violazione delle autorizzazioni agli scarichi ottenute dalla Stoppani
Sull'episodio denunciato dalla Provincia sarà la magistratura a trarre le
sue conclusioni. Mentre su tutta la questione stanno lavorando i tecnici di
Regione, Provincia e Comuni di Arenzano e Cogoleto, nel tentativo di
affrontare e risolvere i nodi dell'accordo di programma e della bonifica.
Grnziano Cetara

UNA RICONVERSIONE DA INVENTARE


Tutti sanno da almeno un decennio che la Stoppani deve chiudere e
trasferirsi. Di certo c'e' poco o nulla tuttavia sul quando e sul come. E
soprattutto l'azienda, un centinaio di dipendenti al confine tra Arenzano e
Cogoleto, non ha ancora chiarito una volta per tutte cosa intende fare di
quell'enorme terreno contaminato di sua proprieta' dove da un centinaio di
anni produce le cromature migliori d'Europa. Il piano di riconversione
presentato alla passata giunta regionale conteneva un volume di nuove
costruzioni residenziali giudicato eccessivo. Il piano, bocciato, non e'
stato piu' ripresentato. L'accordo con il quale nel 1991 l'azienda aveva
riottenuto i permessi per riaprire l'attivita', sospesa da alcuni anni,
prevedeva la chiusura e l'inizio della bonifica entro il 2001. Niente di
piu' improbabile, visti i ritmi con i quali l'azienda ha portato avanti
l'opera di trattamento delle terre tossiche accatastate a pian Masino - nel
processo produttivo vengono utilizzate materie prime e terre tossiche da
bonificare -. La discarica di Molinetto , alla quale vengono avviati i
rifiuti della lavorazione, ha una capacita' limitata e rappresenta
un'ulteriore complicazione. Entro il 31 marzo l'azienda dovra' integrare
l'autodenuncia presentata tempo fa in modo giudicato dagli enti liguri
"insufficiente". Nei trenta giorni successivi dovra' illustrare il suo
piano di bonifica. "Entro l'estate dobbiamo firmare l'accordo di programma
- conclude l'assessore provinciale all'ambiente Renata Briano -Se l'azienda
collabora e' meglio anche per la tutela dei lavoratori. Altrimenti abbiamo
gli strumenti legislativi per imporre la chiusura delle attivita' inquinanti".
G.Cet.