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perche' si muore ancora di diarrea?



dal manifesto di giovedi 7 dicembre 2000

 Le medicine dei poveri 
 Si chiamano diritti umani e democrazia, ma sono poco utilizzate. Per la
prima volta, in  Bangladesh, ecco riuniti i rappresentanti di Ong
provenienti da 92 paesi del mondo. Il  problema è: come difendersi
dall'assalto "globale" al diritto alla salute? 
 NICOLETTA DENTICO * - SAVAR (Bangladesh) 


 " Give health a chance!". E' lo slogan che meglio racchiude il senso
 della "Assemblea dei Popoli per la Salute 2000" (People Health
 Assembly 2000) in corso in questi giorni a Savar, in Bangladesh, dal 4
 all'8 dicembre, con la partecipazione di oltre 1500 rappresentanti di 92
 paesi. L'incontro, il primo nel suo genere, è il più grande consesso sui
 temi della salute dai tempi della pionieristica conferenza mondiale di
 Alma Ata, che nel lontano 1978 sancì il principio della salute di base per
 tutti entro il 2000: un diritto fondamentale dell'umanità.
 Il fatto di trovarsi così numerosi oggi, qui in Bangladesh, è per molti il
 coronamento di un sogno coltivato nel tempo: l'idea originale di una
 People Health Assembly prese forma a metà degli anni '80. Fu presto
 chiaro, infatti, che la salute di base rischiava di restare una bella
 formula, sottoscritta da tutti i membri dell'Organizzazione mondiale
 della sanità (Oms), ma del tutto inapplicata nella realtà. Soprattutto in
 quella dei paesi cosiddetti in via di sviluppo. Insomma, l'ennesima
 promessa tradita.
 Il fatto che tutte le sessioni di questo straordinario evento popolare si
 tengano in Bangladesh, e in particolare all'interno del campus
 dell'organizzazione di sviluppo Gonoshastraya Kendra, non è un caso.
 Questa organizzazione non governativa, nata dalla esperienza
 dell'ospedale da campo di Tripula (lungo il confine tra India e Pakistan
 orientale) durante la guerra di liberazione del Bangladesh nel 1971, è
 ben nota tra gli addetti ai lavori per i suoi avanzati programmi di salute
 di base (ad Alma Ata, il Gonoshastraya Kendra fu studiato come uno dei
 casi più riusciti di accesso alla salute per tutti). Qualcuno l'ha già
 definito il controvertice dell'Oms. Di certo si colloca bene tra il
 concomitante vertice europeo di Nizza, l'incontro africano di Dhakar sul
 debito e la conferenza di Okinawa sulle malattie infettive, sotto l'egida
 del G8.
 L'Assemblea è solo l'inizio di un nuovo movimento globale, e questo è il
 desiderio e l'impegno di tutti qui. Pertanto, una delle priorità
 dell'incontro è la definizione di uno strumento di lavoro comune, una
 "Carta per la Salute", che inglobi i principi e gli obiettivi, le sfide e il
 piano d'azione di questo movimento negli anni a venire. Se infatti una
 delle cause del fallimento di Alma Ata è stata la scarsa, scarsissima
 attenzione ai meccanismi istituzionali che avrebbero dovuto attuarne i
 principi, oggi si assiste ad un'autentica abdicazione da parte dei governi
 sulla salute a favore di attori privati, che sfuggono ad ogni controllo
 pubblico. L'accesso alla salute pubblica rischia cioé di essere vittima
 prescelta della globalizzazione economica e delle ricette neoliberaliste
 delle istituzioni finanziarie e commerciali internazionali (Fondo
 monetario internazionale, Banca mondiale e Organizzazione mondiale
 del commercio) che governano le politiche mondiali.
 Incontenibile sembra poi il ruolo e il potere delle multinazionali. Lo
 racconta meglio di tante parole la pantomima del gruppo filippino che
 ha dato inizio ai lavori, nel segno della impari battaglia tra sostenibilità
 femminile e bramosia commerciale maschile: una donna divisa tra le
 accattivanti e chiassose sollecitazioni delle multinazionali Gerber e
 Nestlé, con i loro paffuti bambini occidentali, ed il dolce richiamo
 naturale all'allattamento al seno. Nella finzione del palcoscenico hanno
 la meglio le donne, ma così non è per le madri dei 4000 bambini che
 ogni giorno muoiono nei paesi poveri a causa dell'allattamento
 artificiale indotto. Un altro esempio? La cittadina indiana di Bhopal
 ricorda ancora le conseguenze sanitarie del terribile incidente che 16 or
 sono anni uccise 60.000 persone; ma la lotta dei sopravvissuti di Bhopal
 contro la Union Carbide e il governo indiano è la realtà di ogni giorno in
 molte regioni del mondo. Vilma Salinas, di Mondanao, identifica la
 radice del problema salute nelle Filippine nella progressiva
 espropriazione della terra ai contadini da parte delle multinazionali che
 producono banane, ananas, palma da zucchero. Il governo non spende
 un soldo per la sanità, ma molti miliardi nell'acquisto delle armi che
 proteggono gli interessi economici di pochi ed assicurano il terrore di
 tutti. E' toccato anche a lei, semplice operatrice di salute, che ha
 dovuto abbandonare la comunità d'origine per continuare a vivere. E a
 lavorare.
 Insomma il nobel Amartya Sen ha ragione quando sostiene che la salute
 altro non è che la politica con altri mezzi. Mentre le storie ascoltate qui
 a Savar insegnano che l'assistenza sanitaria, in questi decenni, è stata
 usata come strumento potentissimo di controllo sociale.
 Numerose testimonianze, ogni giorno, imbastiscono la trama
 dell'assemblea. C'èun gran bisogno di discutere la diversità dei problemi
 sanitari vissuti sul terreno, ed ascoltare alcuni dei rimedi positivi già
 utilizzati. C'è una grande voglia di dare nome e volto alle conseguenze
 del deterioramento dei servizi sanitari pubblici, dovuto ai tagli di
 bilancio; delle riforme sanitarie; delle privatizzazioni in corso su scala
 planetaria; dei programmi di aggiustamento strutturale che Banca
 mondiale e Fondo Monetario internazionale impongono ai paesi
 impoveriti con il pretesto della razionalizzazione dei servizi sociali e la
 chimera della crescita economica. Un vero e proprio assalto della
 politica economica contro il diritto alla salute.
 Un diritto, appunto, e non una mercanzia in vendita. Un diritto che si
 articola in un agenda politica ambiziosa, sul piano internazionale:
 giustizia sociale, equa accessibilità alle risorse, un nuovo regime del
 commercio mondiale, la tassazione dei flussi finanziari, l'immediata
 cancellazione del debito dei paesi più poveri. In altre parole, la
 partecipazione dei cittadini. O, se volete, democrazia e diritti umani:
 non esiste medicina piu' efficace di questa.
 * dir. Médecins sans frontières Italia
 15 MILIONI DI ADULTI

 Tante sono le persone che ogni anno muoiono di malattie infettive
 "perfettamente curabili". Di queste 4 milioni muoiono di infezioni
 respiratorie, 2 milioni e mezzo di malattie intestinali.
 (Fonte: Rapporto Oms 2000)

 10 MILIONI DI BAMBINI

 Tanti sono i bambini sotto i cinque anni che ogni anno muoiono per
 infezioni respiratorie, infenzioni intestinali (diarrea), tbc e malaria.
 (Fonte: Rapporto Oms 2000)

 4 MILA NEONATI AL GIORNO

 Tanti sono i neonati che ogni giorno muoiono per malattie dovute
 all'allattamento artificiale indotto.